Italiani, popolo di pseudo tifosi e di finti giornalisti sportivi

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Italia paese di sportivi? A quanto sembra No. Anzi, sarebbe da aggiungere tifosi a convenienza, o meglio, tranquilli fino a quando i giochi vanno avanti come si spera che vadano. E’ il caso del campionato di calcio di serie A. A tre giornate dalla fine ancora i giochi non sono fatti, nulla è stato deciso, tutto potrebbe succedere lì, in vetta, dove a contendersi lo scudetto 2017/2018, ci sono due squadre, la Juventus, avanti di quattro punti, sul Napoli.

Una squadra in grado di lottare come dice il suo motto “Fino alla fine”, la Juve, anche se, quest’anno, deve competere contro mezza Italia fatta non solo di tifosi di altre squadre, ma soprattutto di “giornalisti”, pseudo-cronisti lontani anni luce dall’essere imparziali come richiederebbe la deontologia professionale. E, quindi, come non mai, gli anti-juventini si sono ritrovati a combattere tutti insieme per condividere il rispettivo “odio” contro la squadra del presidente Andrea Agnelli.

Un pregiudizio insensato che ritroviamo ancora più forte nell’arena televisiva. Su Sky chi parla di Juve la collega al termine “scandalo”, su Mediaset si parla di Juve unita alla parola “furto”, il massimo si raggiunge in Rai dove di “giornalismo” vero e proprio non si sente neanche l’odore! Pensi che abbiano toccato il fondo e poi ti accorgi che lo scavano ancora di più.

E sì…quando vince la Juventus tutti perdono aplomb, sportività, correttezza linguistica, spirito sportivo, calma e tranquillità.

“La Juve ha vinto scudetti con distacchi infiniti – dichiara Massimo Zampini in “Juventibus” – senza mai una volata finale, eppure abbiamo letto di tunnel sotterranei nello Stadium per eludere la squalifica di Conte, di squadre che si scansavano (polemica storicamente confinata nei bar di paese, assurta in questi anni a tesi da commentare seriamente, sui media nazionali), di testate immaginarie all’arbitro rimaste impunite, di direttori di gara da cambiare prima della sfida decisiva, fino all’anno scorso, quando, in un campionato senza grandi emozioni, ci ha pensato la solita Inter a scatenare i suoi vip e media assortiti dopo uno Juve-Inter non entusiasmante e vinto per 1-0 dai bianconeri. Tre giorni dopo, la Gazzetta, quella che a parole ambisce a fare un giornalismo di qualità, titolava a tutta pagina “Video attack – L’Inter accusa Rizzoli con immagine inedite”…. La polemica era iniziata alla fine della partita, nessuno sapeva bene su cosa: un mezzo rigore qua, un altro là, per poi trovare la sua consacrazione 72 ore dopo con un video scovato da Inter Channel”.

Il clou sabato sera. Al Meazza si gioca Inter – Juventus. Dopo un inizio bianconero consacrato dal vantaggio, l’Inter, pur in dieci, ci mette testa e cuore. Pareggia, anzi va anche in vantaggio. A questo punto, il “geniale” allenatore Luciano Spalletti decide di fermarsi e mentre nella Juve entrano due campioni come Dybala e Cuadrado, nell’Inter entrano due “semplici” calciatori. A questo punto ai campioni d’Italia non resta altro che attaccare per non rischiare di perdere definitivamente la partita, ma, soprattutto, lo scudetto. Anche se stanchi e stremati, i bianconeri si lanciano in avanti agguantando prima il pareggio e poi la vittoria.

Vince la Juve e, naturalmente, il resto dell’Italia non bianconera inizia a sparare a zero contro l’arbitro che ha espulso nell’Inter il calciatore Vecino, anche se per gran parte degli arbitri era sacrosanto fallo da espulsione. Cominciano a scagliarsi contro Orsato, reo di non avere presentato il secondo giallo a Pjanic, al 56esimo. Pochi parlano della mancata concessione di un rigore a Matuidi, ma anche uno su Higuain, se li avesse concessi nessuno avrebbe avuto nulla da ridire. In breve, dunque: al netto di qualche incertezza, manca, forse, il secondo giallo a Pjanic dopo un’ora di gioco e, forse, due rigori alla Juve.

Legittimo dunque per l’Inter protestare per chiedere un’espulsione, così come per la Juventus reclamare la mancanza di due rigori non concessi. Niente gol annullati, rigori inventati. Iniziano, ugualmente, le rituali proteste dei giornalisti, ma pacate, moderate, tranquille, anche perché si spera nel Napoli che il giorno dopo gioca contro la Fiorentina. Per tutti una “passeggiata”. Invece la squadra di Sarri si spegne, si sgretola da sola, Koulibaly si fa subito espellere e il Napoli sparisce prendendo tre gol

Allora sì, che prima i falsi tifosi (solo in Italia lo sport più praticato è tifare contro la Juve. Che gusto poi si prova a tifare contro una squadra e non per la propria?), poi i sindaci populisti e istigatori che fomentano i tifosi della squadra campana alla faccia di essere rappresentanti delle istituzioni, ed infine i dirigenti interisti che quando perdono vedono sempre del marcio (dimenticano, forse, che in Calciopoli il loro reato, reale, sussistente, è stato semplicemente prescritto e non cancellato. Non è che non c’era, eccome se c’era!), ma, in particolare, i giornalisti Rai, Sky, Mediaset, per non parlare della carta stampata filo interista… chiedo scusa, anti-Juve. Tutti iniziano a lagnarsi, a lamentarsi, a piangersi addosso, a sparare contro la Juventus, l’arbitro, i tifosi.

Perfino l’Ansa parla di “occhietto” fra l’allenatore juventino Massimiliano Allegri e Paolo Tagliavento (quarto uomo durante la partita), mettendo in bocca parole dette da quest’ultimo durante l’incontro (“recupero e vinciamo” anche se si legge chiaramente dal labiale “quanto recupero facciamo?”) parla di inchiesta, di indagine. Oggi si apprende, invece, che non è stata aperta alcuna indagine da parte della Procura Federale sui video in cui si vede l’allenatore della Juve scambiare una battuta con l’arbitro in zona mista dopo Inter-Juventus (chiaramente riferita alla sua espulsione) e quello con il labiale dello stesso arbitro durante la partita al momento di segnalare il recupero. Purtroppo voler credere all’asino che vola è il perfetto alibi dei perdenti.

“Ma chi se ne frega”, diranno i delusi, gli insoddisfatti, gli scontenti di questo campionato. Un torneo matematicamente non ancora chiuso, ricordiamolo, perché ancora ci sono due squadre che lottano per la vittoria finale, una sostenuta dai suoi 11,2 milioni di tifosi (in Italia il 29% del totale) e i suoi 38 milioni di fan in Europa, l’altra sostenuta dal resto della popolazione italiana!

E per favore, non mi si accusi di essere tifosa juventina perché fino a quando sulle reti nazionali un certo signor Paolo Bonolis (presentatore interista di Mediaset) è libero di lanciare gravissime accuse contro la Juve offendendo continuamente i suoi tifosi… o il signor Enrico Varriale (“giornalista” napoletano della Rai) non perde occasione per sparare a zero sulla squadra torinese, personalmente credo di essere stata, in questo articolo, troppo buona e giornalisticamente oggettiva come deontologia vuole.

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