Interessante scoperta archeologica a Pizzo Calabro dove “il caso” ha voluto che a seguito di un cedimento di una porzione della parete di arenaria posta nei pressi della suggestiva insenatura della Seggiola, ha portato allo scoperto, i i resti fossili di un antico cetaceo .
Tali resti risalirebbero a 7 milioni di anni, precisamente al Tortoniano. Nella scala dei tempi geologici, il Tortoniano – lo ricordiamo – è il quinto dei sei piani o stadi stratigrafici in cui è suddiviso il Miocene, la prima delle due epoche del Neogene. Questa unità cronostratigrafica si estende tra 11,608 milioni di anni fa e 7,246 milioni di anni fa (Ma), per una durata complessiva di 4,362 milioni di anni. A sua volta, il Miocene è la prima delle due epoche geologiche, in cui è suddiviso il Neogene, il secondo periodo dell’Era cenozoica.
A fare la scoperta, è stato un appassionato ricercatore storico di Briatico, Mingo Prostamo, che ha interessato della vicenda Giuseppe Carone, un esperto che dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in turismo, territorio e ambiente presso il dipartimento di fisica e di scienze della terra con una tesi dal titolo i Sirenii (Mammalia e, Sirenia) miocenici dell’area del monte Poro, svolge da anni svolge attività di ricerca, conservazione e promozione dei beni culturali ed è il fondatore del gruppo paleontologico tropeano.
Questo sito, assieme alla cava greco-romana di calcarenite nei pressi della chiesetta di Piedigrotta, dimostra che c’è ancora molto da scoprire in merito alla storia di Pizzo Calabro. Va interessata la Sovrintendenza e di sicuro, i due siti in questione, possono diventare un qualcosa di bello che serva ad arricchire ulteriormente l’offerta turistica della citta.
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