Fabio Console, talento di San Calogero trapiantato a Roma, esordisce come scrittore presentando, durante un incontro, la sua fatica letteraria “14 Gradi di Rosso”.
Il libro è incentrato su storie di vita vissuta tra i piccoli borghi della Calabria e la grande metropoli di Roma. Il testo , edito da Kimerik, si propone di introdurre il lettore in un mondo fatto di racconti, note e sapori, nutrito, soprattutto, dalla irrefrenabile ansia di realizzarsi. Le immagini, i luoghi ed i fatti si alternano scandendo le tappe di una riflessione protesa alla riscoperta di se stessi; un’analisi che si snoda tra la società sempre più dinamica, dove tutto tende ad essere passeggero, superficiale ed il tipico paesino di Calabria dove tutto è profondo, autentico,dove tutto è per sempre. L’opera che si colloca all’interno di un percorso intrapreso da decenni nell’ambito musicale del progetto “Ventunovu”, di cui Fabio Console è lo storico leader, sta suscitando curiosità ed interesse della critica.
Avvalendosi anche della sua musica e delle sue canzoni, l’autore ha esposto i temi che hanno ispirato il suo libro. “Non mi rassegno – ha affermato – a credere che il sole di Napoli o della nostra Calabria sia lo stesso che si vede in Cina”, spiegando, in tal modo, la necessità di difendere la nostra diversità in un mondo che cambia continuamente e che ci vuole tutti uguali senza storia e radici, senza identità”.
Incalzato dal pubblico, Console ha affrontato la questione ‘ndrangheta di cui racconta nel suo libro. “La ‘ndrangheta è un prodotto sociale della nostra terra. Limitarsi ad ostentare la propria indignazione per esso significa accettarlo passivamente. Bisogna invece avere il coraggio di riflettere senza ipocrisia e chiedersi se non nasca dai vuoti e dalle manchevolezze di uno stato che non dà risposte, protezione e giustizia o dalla latitanza delle sue istituzioni”.
L’autore ha raccontato, altresì, della sua esperienza come scrittore e come autore di canzoni, osservando che in entrambe le attività la costante è sempre quella di raccontare ed esprimere ciò che lo emoziona o lo colpisce in questo nostro tempo contemporaneo. Tratta, poi, il cambiamento, che “porta con se nuove opportunità ma non dobbiamo farci travolgere e sconvolgere da questo. Il cambiamento dobbiamo governarlo secondo i nostri valori”. L’incontro si è concluso con una coinvolgente performance musicale fatta di blues e tarantella.
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