Di cartone, in Calabria, non ci sta più neanche la famosa valigia…che, però, rimane ancora viva nell’immaginario collettivo.
Nessuno ha controllato e, come pappagalli, è stata riportata una falsa notizia. I Tg e la stampa nazionale ma anche quelli locali ci son cascati. Il paziente era stato immobilizzato con il cartone sul luogo dell’incidente. Una pratica da sempre usata in caso di sospetta frattura. Anche la ministra della salute, Giulia Grillo, ha creduto alla bufala dichiarando: «Quello che è accaduto è di una gravità estrema. Nessuno intende sottovalutare le oggettive difficoltà in cui gli operatori svolgono la loro attività, ma quanto accaduto, se confermato, è frutto di evidenti ed ingiustificabili carenze organizzative. I carabinieri del Nas, che ringrazio per il prezioso lavoro, sono già stati sul posto e i miei uffici hanno formalmente preso contatti con il Commissario Scura e con il direttore generale».
L’unica dichiarazione che ha smentito la falsa notizia, è stata diramata attraverso una nota congiunta del segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato, e della segretaria generale della Fp Calabria, Alessandra Baldari, dichiarando al sole 24ore: «Quanto denunciato in queste ore se non fosse documentato da immagini sarebbe incredibile in un ospedale hub che deve garantire l’emergenza in reparti h 24 e dà la misura di quanto possa precipitare in basso una struttura che contemporaneamente ha punte elevatissime di eccellenza, proprio per carenza di personale».
Il direttore generale dell’ospedale “Bianchi Melacrino Morelli” spiega che l’unità operativa complessa di Ortopedia è sempre dotata di gesso e garza – affermando che – al Pronto Soccorso risulta formale accesso di un unico paziente di sesso maschile, C.A., giunto al triage alle ore 9:32 del 28 luglio, già immobilizzato sul luogo dell’incidente con “cartone”, come dichiarato dallo stesso paziente al direttore della Uoc Ortopedia alla presenza dei suoi collaboratori. Codificato con codice giallo, il paziente veniva visitato alle 9,35, sottoposto a visita di pronto soccorso, Ecg ed esami radiografici. Si precisa che l’immobilizzazione provvisoria con cartone con cui era giunto il paziente non è stata rimossa per non provocare ulteriori dolori e poter effettuare le radiografie senza interferenze». È stato fatto successivamente, dopo il ricovero in reparto, con l’applicazione di valva gessata di contenimento. E successiva trazione tran-scheletrica. C’è anche il caso di un’altra paziente, O.G, che si è rivolta al pronto soccorso lunedì dopo le 7, a seguito di un incidente. Soccorsa dal 118, le è stato applicato un tutore con anima di metallo (non radiotrasparente) e poi «inviata in radiologia con immobilizzazione provvisoria di cartone e radiotrasparente».
Conclusa la fase delicata dell’accertamento radiografico, i medici hanno poi applicato il gesso al paziente. Un caso, quindi, montato sui social e sui media che si poteva evitare applicando, con un po’ di buon senso, un minimo di verifica sulla bufala.
- Tags: bufala, cartone, gesso, ortopedia, ospedale reggio calabria