Alluvione Nicotera-Joppolo, una ripresa molto lenta

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E’ ancora molto lenta la ripresa nei comuni tirrenici vibonesi, Nicotera e Joppolo, dopo la seconda bomba d’acqua che, a due mesi dalla prima, ha messo nuovamente in ginocchio le cittadine.

A Joppolo le strade sono ancora invase dal fango, così come alcune abitazioni, 14, fino ad oggi, sono state le persone evacuate. Il passaggio dei colati di detriti e melma è evidente in particolar modo sul lungomare dove la fisionomia, già ampiamente modificata dal nubifragio di giugno, è stata ulteriormente alterata dalle esondazioni dei due torrenti “Agnone” e “Morte” che con la loro furia hanno causato enormi danni al paesaggio. Termina, così, la stagione estiva di una cittadina che stava cercando con molta fatica di risollevarsi dopo l’alluvione di giugno, ma anche dopo la chiusura del tratto Joppolo-Coccorino della Sp 23 con il conseguente calo di presenze turistiche e introiti per gli esercizi commerciali scesi dell’80 per cento tanto da far temere una paventata chiusura di alcuni negozi. Adesso sarà necessario rimboccarsi nuovamente le maniche e ricominciare ancora una volta.

A Nicotera un’ordinanza della terna commissariale ha disposto l’immediato sgombero della palazzina “Giorgia” di via Madonna della Scala attualmente in uso a 6 nuclei familiari di 21 persone. Secondo la terna prefettizia la bomba d’acqua ha pesantemente colpito l’abitazione quindi sussistono pericoli per l’incolumità dei residenti. Per prevenire eventuali incidenti che si potrebbero verificare causa il perdurare delle condizioni metereologiche avverse e per ragioni di incolumità, i domiciliati sono stati sgomberati e trasferiti nella struttura “Nautilus” di Nicotera Marina dove saranno ospitati per i prossimi tre giorni, tempo necessario per verificare la completa agibilità della palazzina colpita dall’acqua. Stessa sorte per la struttura turistica “Lido Medameo” della frazione nicoterese per la quale sussistono pericoli per l’incolumità dei lavoratori e degli utenti a causa dell’elevata quantità di acqua proveniente da monte riversatasi sulla struttura che ha provocato il crollo di manufatti in calcestruzzo e muratura. Anche in questo caso, i commissari hanno ordinato lo sgombero immediato.

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