Manovra economica: Dopo una lunga gestazione, il consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità la nota di aggiornamento al Def. Lega e M5S sono riusciti a convincere il ministero del Tesoro a portare al 2,4% il rapporto tra deficit e Pil: la cifra sarà confermata per il prossimo triennio. Il provvedimento dovrà ora affrontare la reazione dei mercati e quella dell’Unione Europea. Dopo l’accordo raggiunto, i due vicepremier hanno rilasciato commenti trionfali: per Di Maio “per la prima volta lo Stato è dalla parte dei cittadini. Per la prima volta non toglie, ma dà. Gli ultimi sono finalmente al primo posto perché abbiamo sacrificato i privilegi e gli interessi dei potenti”, mentre per Salvini sono stati raggiunti tutti gli obiettivi “tasse abbassate al 15% per più di un milione di lavoratori italiani, diritto alla pensione per almeno 400mila persone e altrettanti posti di lavoro superando la legge Fornero, chiusura delle cartelle Equitalia, investimenti per scuole, strade e comuni”. Secondo le ricostruzioni dei quotidiani, il ministro dell’Economia Tria avrebbe cercato di difendere una linea più prudente per tutta la giornata, ma il pressing dei due partiti ha costretto il Tesoro ad accettare una manovra finanziata integralmente in deficit: il ministro avrebbe detto ai propri collaboratori che ha deciso di non dimettersi “per il bene della Nazione. Se me ne fossi andato le conseguenze sui mercati sarebbero state superiori a quelle che arriveranno dall’aumento del deficit”. Intanto i “mercati” iniziano a reagire. Ma l’approvazione definitiva della manovra non avverrà comunque prima di due mesi.
fonte cdo
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