Forte scossa di terremoto al largo di Palmi. Magnitudo 4.2

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Un terremoto di magnitudo 4.2 è avvenuto nella zona: Costa Calabra sud occidentale (Catanzaro, Vibo Valentia, Reggio di Calabria), alle ore 7.28 con coordinate geografiche (lat, lon) 38.3815.73 ad una profondità di 14 km. L’epicentro è al largo di Palmi nella Costa Viola, ma avvertito in tutta la Calabria Meridionale e Sicilia Occidentale ed in particolare nella Costa degli Dei, la zona compresa tra Nicotera e Pizzo. L’area dell’epicentro,  è ricca di vulcani attivi: Etna, Stromboli e Marsili. Grande apprensione si legge sui social, con popolazioni scese in strada e famiglie allarmate che si chiedono se sia il caso di mandare i figli a scuola. Non si registrano danni a persone e cose. L’allerta rimane alta.

La Protezione Civile Regione Calabria è in contatto con i Sindaci. Al momento non si segnalano situazioni di particolare criticità. La Protezione Civile regionale ha inviato sui luoghi funzionari tecnici (ingegneri strutturisti e architetti) che, con il supporto di volontari di protezione civile specializzati, stanno effettuando una ricognizione visiva degli edifici strategici (scuole, ospedali, ecc.) dei comuni ricadenti nell’area più prossima all’area epicentrale, per verificarne l’eventuale quadro fessurativo. Si è recato sui luoghi anche il direttore della Protezione Civile regionale Carlo Tansi.

Esistono diverse magnitudo. Perchè?

Il concetto di Magnitudo è stato introdotto nel 1935 da Richter per rispondere alla necessità di esprimere in forma quantitativa e non soggettiva la “forza” di un terremoto. La Magnitudo Richter, detta anche Magnitudo Locale  (Ml), si esprime attraverso il logaritmo decimale del rapporto fra l’ampiezza registrata da un particolare strumento, il pendolo torsionale Wood-Anderson, e una ampiezza di riferimento. La Magnitudo Richter può essere calcolata solo per terremoti che avvengono a distanza minore di 600 km dalla stazione che ha registrato l’evento.
Per supplire alla limitazione sulla distanza posta dalla definizione della Magnitudo Richter, sono state introdotte altre scale di Magnitudo che consentono di esprimere l’energia irradiata da un terremoto. La maggior parte delle Magnitudo si basa sull’ampiezza massima del sismogramma registrato o sul rapporto fra l’ampiezza e il periodo delle onde sismiche utilizzate per il calcolo della Magnitudo. Tra queste scale si possono ricordare le Magnitudo di Volume (mb) (b sta per “body waves” ovvero onde di volume) usate per misurare terremoti avvenuti a una distanza superiore ai 600 km e basate sull’uso delle onde di volume (generalmente le onde S). Un’altra magnitudo è quella calcolata sulle onde superficiali: la Magnitudo Superficiale (Ms).
Al fine di calcolare la Magnitudo di terremoti piccoli o moderati a distanza locale o regionale è stata introdotta nel 1972  la Magnitudo di Durata (Md). Il suo calcolo è basato sulla misura della durata del sismogramma. Il concetto di base è quello di ritenere a ragione che maggiore è la Magnitudo di un evento, maggiore sarà la durata della registrazione. Essendo molto semplice e immediato misurare la durata del sismogramma, la Magnitudo di Durata, dal 1980, è entrata nel novero dei parametri che vengono forniti alla Protezione Civile. Gli altri sono la localizzazione dell’evento e la sua intensità teorica.
Si può dimostrare che la Magnitudo di un evento sismico è strettamente connessa con l’energia irradiata dall’ipocentro.Una relazione lega la magnitudo sviluppata dal terremoto al logaritmo decimale dell’energia. A partire da questa relazione è possibile ricavare che una variazione 1 in Magnitudo equivale a un incremento di energia di circa 30 volte. In altre parole, l’energia 

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