E di oggi la contraddittoria dichiarazione di Pino Marasco, (in foto) candidato alla carica di sindaco per “Rinascita nicoterese”, che, a distanza di dieci giorni dal voto, “licenzia” il suo più giovane candidato pescato a far parte di un gruppo presente su Facebook fondato da Emanuele Mancuso. La lista, già monca di tre candidati sul nascere, con la presa di distanze da Alex Cocciolo, relegato all’opposizione in caso di elezione, si riduce così a soli otto membri di maggioranza la lista più il sindaco. Una vicenda che fa riflettere e che deve far riflettere soprattutto i candidati e, maggiormente, il leader. In una nota, i rappresentanti di “Rinascita nicoterese” provano a motivare la loro dura presa di posizione. «Eravamo – scrivono – completamente all’oscuro rispetto alle passate ed esecrabili attività del nostro candidato al consiglio comunale Alex Cocciolo, al quale oggi chiediamo di ritenersi escluso dalla nostra lista e di astenersi dal condurre la campagna elettorale.
Al momento di formare la nostra lista – sottolineano – avevamo fissato alcune condizioni ineludibili per tutti gli aspiranti candidati. Oltre a quella di non aver già amministrato in passato, esisteva ed esiste il veto per tutti coloro che, per parentela o scelta personale, avessero legami e collegamenti con la criminalità organizzata o anche semplici “simpatie” nei confronti dei suoi esponenti>. Ne consegue che <le recenti rivelazioni in merito alla condotta di Cocciolo ci colgono di sorpresa perché raccontano una realtà che ignoravamo per intero. Su questa vicenda non siamo, quindi, disposti a fare concessioni né a farla passare sotto silenzio: per quanto ci riguarda, Cocciolo non fa più parte della nostra lista>. Pertanto <chiediamo perciò a tutti i nicoteresi – proseguono – di non considerarlo un componente di questa formazione politica e, di conseguenza, di non attribuirgli voti di preferenza alle prossime consultazioni elettorali. La legalità, il rispetto delle regole e del ruolo delle forze dell’ordine, sono da sempre le stelle polari del nostro agire personale e politico. Non possiamo perciò tollerare deroghe a questo modo di intendere la vita pubblica e privata».
Suscita, infine, perplessità la conclusione della nota di Rinascita. «È il caso di ricordare – si legge – che la vicenda nella quale è coinvolto Cocciolo aveva scatenato la ferma condanna del partito di Forza Italia, da sempre in prima linea per l’affermazione della legalità nella provincia di Vibo Valentia e nell’intera Calabria. Nicotera viene da un passato difficile, contrassegnato da scandali e scioglimenti del consiglio comunale. Tocca, dunque, a noi ripristinare una nuova agibilità politica da cui derivi la normalizzazione di istituzioni democratiche troppo spesso infangate da condotte sconsiderate e inaccettabili». Parole che hanno l’effetto di un boomerang, il tutto e il contrario di tutto. Esordire asserendo di essere <completamente all’oscuro> di ogni cosa e poi aggiungere che <la vicenda nella quale è coinvolto Cocciolo aveva scatenato la ferma condanna del partito di Forza Italia>, evidenzia una certa ingenuità che coinvolge tutti i candidati. Non ne esce bene neppure Forza Italia che, pur essendo a conoscenza di certe situazioni, non è intervenuta sull’inopportunità di candidare elementi in chiaroscuro.
A questo punto, venendo fuori Nicotera da tre scioglimenti in poco più di dieci anni, il candidato a sindaco Marasco farebbe bene a riflettere sull’opportunità che la lista prosegua la sua campagna elettorale di fronte al verificarsi di fatti meritevoli della massima attenzione. L’eventuale superamento del quorum, infatti, non potrebbe che richiamare l’attenzione della Prefettura sull’intera vicenda con le immaginabili conseguenze. Alla resa dei conti, gli ultimi eventi hanno messo a nudo una crisi strutturale e politica con una conclamata incapacità a gestirla. Davanti al rischio concreto di un quarto scioglimento, non si può nascondere la testa sotto la sabbia.
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