Legalità, legalità, legalità. E’ questo l’imperativo categorico che il prefetto in quiescenza Antonio Reppucci – subentrato lo scorso 27 agosto ad Alessandra Camporota nominata prefetto a Rimini – e il funzionario economico-finanziario Francesco Battaglia, componenti, assieme al viceprefetto Emma Caprino, della commissione straordinaria che dallo scorso 3 maggio sta gestendo il Comune, mettono in capo all’elenco delle priorità che intendono attuare nel periodo di tempo che li vedrà presenti nel regno del clan Mancuso. Un cammino non semplice che <prenderà il via – dice Reppucci – col dotare l’Ente dei regolamenti necessari per disciplinare i provvedimenti amministrativi> evitando la navigazione a vista e, poi, naturalmente, affrontando tutti gli altri problemi la cui soluzione non potrà che migliorare la qualità della vita sull’intero territorio comunale. Per portare a compimento in maniera ppositiva il percorso già avviato, la terna commissariale sta già lavorando in piena sintonia con la Prefettura, con la caserma dei Carabinieri guidata dal maresciallo Ezio Giarrizzo e con la Compagnia di Tropea, nonché col mondo della Scuola e della Chiesa <che purtroppo – afferma Francesco Battaglia – ha dovuto rinunciare all’apporto di don Franco Massara nominato arcivescovo di Camerino>.
La triade intende aprire anche il confronto con le associazioni e con le forze politiche per il momento in fase di “stand bay”. Un contributo significativo arriverà di sicuro dal personale sovraordinato composto da tre esperti altamente qualificati e nominati dal Prefetto di Vibo, ex art. 145 dlgs n.165/2001. L’obiettivo dichiarato è quello di non affidare nulla al caso, di non lasciare nulla di intentato. La triade si propone, peraltro, di assicurare una presenza assidua, <mentre io – sottolinea il prefetto Reppucci, impegnato pure nella commissione che sta gestendo il Comune di Gioia Tauro – a Limbadi ci sarò tutti i giorni>. Le gatte da pelare, peraltro, non sono poche. Negli ultimi giorni, tanto per fare un esempio, sulla casa comunale sono piovuti due pignoramenti per un importo complessivo di circa un milione. Il primo è relativo alla raccolta e smaltimento dei rifiuti, il secondo ad un esproprio. Il legale nominato dall’Ente sta valutando entrambe le situazioni per valutare l’eventuale possibilità di proporre opposizione. Così non fosse, il bilancio comunale entrerebbe in chiara sofferenza. La commissione ha preso in esame anche la gestione dei beni confiscati e, in particolare, quelli in passato destinati alla realizzazione dell’Università dell’antimafia. Un progetto questo che aveva ingoiato ingenti risorse e che, ora, sembra destinato a finire in archivio. Il Comune ha, infatti, pubblicato la settimana scorsa un avviso per l’affidamento in concessione a favore di comunità, enti, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, comunità terapeutiche e centri di recupero per tossicodipendenti, dei beni sottratti alla criminalità organizzata e di proprietà dell’Ente. I beni saranno concessi gratuitamente e le istanze dovranno essere presentate entro le ore 13,00 del prossimo 20 novembre.