Frequentare un teatro, da attori o da spettatori in ambito educativo, risponde a codici pedagogici che nel corso degli anni sono andati sempre meglio delineandosi fino a configurarsi come “pratica didattica” che risponde sempre di più alle esigenze educative ed artistiche della “nuova” scuola, un modo di apprendere e far riflettere che esula dai canoni tradizionali e si ancora a modelli di apprendimenti che gli allievi sentono più consoni.
Da queste premesse, condivise dall’intera comunità educante, è scaturita la bellissima esperienza che gli allievi delle classi terze, quarte e quinte del Terzo circolo De Amicis del dirigente scolastico Alberto Capria, hanno vissuto assistendo allo spettacolo “Bustric ed il Piccolo Principe”, libero adattamento dal racconto di A. de Saint-Exupéry di e con Sergio Bini , in arte Bustric.
L’attività proposta è stata promossa dal Conservatorio di Musica “Fausto Torrefranca” diretto da Francescantonio Pollice e si è svolta presso l’Auditorium dello Spirito Santo.
“La musica è come l’acqua, prende la forma del recipiente dove la si mette anche restando sempre acqua”. Con questo gioco di parole Bustric ha spiegato nel corso dello spettacolo che la musica rende liberi gli spettatori e gli attori, perché pure essendo uguale per tutti è diversa per ognuno. Ognuno la può interpretare come vuole. La musica è un compagno di viaggio capace di divenire protagonista in ogni istante senza mai essere prevaricatrice.
Uno spettacolo, nel senso autentico del termine, nel corso del quale il prestigioso attore protagonista, ha coinvolto gli spettatori e “giocato” con storie e personaggi che con la musica dialogano in un mondo fatto di magia, giochi di prestigio, giocolerie, pantomima e parole che ben si interano con l’antichissima arte del teatro, chiave didattica importante per le nuove generazioni ed il Piccolo Principe di Bustric liberamente ispirato all’opera di Antoine de Saint-‐Exupéry ne è stato una prova.
I piccoli allievi ed i loro docenti hanno seguito, rapiti, lo svolgersi delle scene e, rientrati a scuola, hanno proseguito l’attività con domande, riflessioni, disegni. “E’ la scuola che vogliamo, nella quale crediamo e che realizziamo quotidianamente” – ha dichiarato Capria – una scuola laboratorio che esce dalle aule e che coglie le opportunità formative che si presentano, come questa proposta dal Conservatorio Torrefranca, valorizzandole ed integrandole all’interno della progettazione”
Il racconto è diventato spunto di teatro, rappresentazione libera e leggera dove la scena, semplice per scelta e necessità – la parte musicale è stata curata dal duo pianistico Paola Biondi e Debora Brunialti con musiche di Debussy, Bizet, Ravel, Canonici – si è trasformata a seconda del momento, divenendo ogni volta paesaggio e spazio magico, diverso e coinvolgente. “I bambini – dichiara Capria – hanno una straordinaria capacità innata, quella di farsi coinvolgere se opportunamente stimolati, per loro è del tutto naturale lasciarsi andare al gioco, aspettano solo di essere stimolati, come si cerca di fare nella pratica didattica quotidiana dell’Istituto Comprensivo “3° Circolo – De Amicis”.