Strada provinciale 23, la parola ai cittadini: “Il silenzio allontana la gente onesta dalle istituzioni”

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Sulla chiusura della strada provinciale 23, nel tratto Joppolo-Coccorino, dopo vari interventi istituzionali, questa volta la parola passa ai cittadini, a chi quella strada l’ha percorsa per anni, come Domenico Lo Bruno di Joppolo

“Sono un cittadino – afferma – che dal 2000 al 2015, giornalmente, attraversava con altri pendolari la Sp 23 per raggiungere il posto di lavoro. Ma per almeno quattro stagioni invernali-primaverili la strada è stata chiusa per la caduta di massi nel tratto Joppolo-Coccorino. Tutti i pendolari puntualmente protestavano per i disagi e per danni economici chiedevamo la messa in sicurezza dell’arteria. In risposta alle proteste la Provincia effettuava interventi temporanei per far fronte all’emergenza e in estate riapriva al traffico la strada. Dal 9 novembre 2017, come è noto, la strada è chiusa per la caduta sulla carreggiata di due massi. Di fronte alle petizioni dei cittadini e alle proteste attuate anche lungo la strada nessun intervento è stato progettato e realizzato. Si è assistito solo al lento e inconsistente procedere della burocrazia provinciale e regionale sulla quale non ha inciso tutta la politica vibonese, malgrado la Sp 23 interessi tutti i cittadini della Costa degli Dei e non solo quelli di Joppolo”.

Oggi, per Lo Bruno, la messa in sicurezza e la riapertura dell’arteria provinciale, nel tratto Joppolo-Coccorino, sembra abbia preso un’accelerazione grazie all’intervento dell’Anas su indicazioni del Dipartimento Infrastrutture del Ministero competente, sollecitato dal Ministro Danilo Toninelli che, “se così fosse, ha fatto il suo dovere costituzionale di parlamentare e ministro – dichiara -, eletto e nominato per garantire i diritti ai cittadini, tra questi anche quello di circolare in sicurezza sulle strade. Nel caso specifico il ministro, venuto a conoscenza delle proteste dei cittadini per i gravi disagi e danni economici generati dalla chiusura della strada, ha attuato un intervento che potrebbe mettere in sicurezza definitivamente la Sp 23, garantendo e restituendo così a tutti i cittadini il diritto di circolare su questa strada che nel passato ha rappresentato la gallina dalle uova d’oro per il potere politico. Se questa vicenda arriverà a buon fine, come tutti ci auguriamo, potremmo avere la dimostrazione che i cittadini di questo territorio, con la libertà di parola, stampa e associazione, possono ottenere i loro diritti senza nulla promettere al politico di turno. Oggi i cittadini uniti hanno il compito di vigilare sull’attuazione di quanto annunciato per la Sp 23, affinché l’arteria sia aperta prima dell’estate, altrimenti nei tempi giusti bisogna ricorrere alle proteste”.

Per Lo Bruno, sul progetto “Adeguamento strada del mare” non deve calare l’oblio, ma deve essere ripreso e recuperati subito i fondi disponibili, “affinché – afferma – siano spesi legittimamente e conformemente nei luoghi preposti per la sicurezza dei cittadini. Sui lavori effettivi realizzati e sulle reali somme per questo progetto spese è giunta l’ora che in primis la Provincia e poi la Regione facciano chiarezza. È insopportabile che con 30milioni di euro a disposizione nessuna opera è stata finita. Il silenzio fa allontanare la gente onesta dalle Istituzioni“.

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