La paura e le lacrime di Caterina Tripaldi, mamma ultranovantenne bisognevole di cure, la preoccupazione e la rabbia della figlia Domenica Muzzupappa e del genero Pantaleone Legname, il disappunto e lo sconforto delle persone che, ieri mattina poco dopo le otto, hanno assistito, impotenti, ad una di quelle scene che mettono tristezza. Subito dopo l’apertura degli uffici attivi nella struttura ospedaliera, Caterina Tripaldi, proveniente da Limbadi e accompagnata dai familiari, varca l’ingresso su una sedia a rotelle e si dirige verso il vano ascensore per accedere al secondo piano e sottoporsi a visita cardiologica. Salitavi sopra e premuto il pulsante per metterlo in movimento, si rendono subito conto che l’ascensore non funziona. L’unica possibilità è quella di sollevare la carrozzina e portare l’anziana donna su per le scale anche con l’aiuto del personale dipendente intervenuto. Il tentativo, però, fallisce subito perché la pensionata va in panico e si rifiuta di farsi portare su a braccia. La visita cardiologica salta, mentre il malumore è palpabile.
I commenti negativi vanno a due soldi. Episodi del genere, peraltro, si erano già verificati in passato ed erano stati segnalati ai vertici dell’Azienda sanitaria senza, però, alcun risultato. <Siamo nel 2019 – afferma Domenica Muzzupappa mentre è impegnata in tutti i modi ad alleviare la sofferenza della mamma – e non si può tenere una struttura sanitaria in queste condizioni. Tante persone ci hanno testimoniato che gli ascensori sono guasti da mesi, ma non è stato mai fatto niente nonostante le proteste. Eppure riparare un ascensore non dovrebbe essere un’impresa impossibile. Se l’Azienda pensa di non far niente – continua – ce lo faccia sapere perché facciamo una colletta e ci pensiamo noi a riportare tutto alla normalità. A questo punto, però, quelli che stanno in alto si dovrebbero vergognare e dovrebbero anche spiegare alla gente come si guadagnano lo stipendio. Fosse toccata ad un loro familiare questa esperienza cosa avrebbero fatto? Sarebbero rimasti zitti? Noi, alla fine della fiera, non facciamo altro che invocare rispetto per chi soffre>. Ha una diavolo per capello anche Panteleone Legname genero di nonna Caterina. <Ringraziamo il cardiologo Settimio – dice – che, rammaricato per quanto accaduto, ha manifestato piena disponibilità a visitare mia suocera in qualsiasi momento. Sempre che – sottolinea – nel frattempo non succeda il peggio. Mercoledì prossimo saremo ancora qui e, persistendo la stessa situazione, non esiteremo a chiamare in causa i Carabinieri e la Procura della Repubblica>.
Quanto accaduto ieri mattina è l’ennesima dimostrazione della poca attenzione dei vertici dell’Asp per la sanità del comprensorio nicoterese. Le disattenzioni dell’Asp, tra l’altro, non sono legate solo alla mancata riparazione degli ascensori. Da oltre due anni, infatti, nell’ambulatorio di radiologia giace sul pavimento ancora imballata un’apparecchiatura destinata a sostituire quella esistente e ormai obsoleta. Nessuno, poi, si preoccupa di ripristinare l’illuminazione del piazzale antistante la guardia medica al buio da più di un anno così come nessuno si preoccupa di attivare un impianto fotovoltaico installato qualche lustro fa e mai entrato in funzione. Alcuni bagni sono da tempo inutilizzabili per il mancato intervento di un idraulico, mentre lavori fatti per montare delle porte di sicurezza da mesi aspettano di essere rifiniti. Nessuno si preoccupa del verde lussureggiante che circonda l’ospedale. E l’elenco non finisce qui.
Comprensibile il malcontento esistente in città. <E’ ormai lampante – sostiene Mimmo Pagano, responsabile Uil Pensionati di Nicotera, nonché dirigente del Psi – che le proteste dei cittadini ed il civile confronto sui problemi non servono più a niente. Abbiamo sempre privilegiato il dialogo e cercato di risolvere i problemi facendo ricorso alla battaglia politica. Prendiamo atto – aggiunge – che la correttezza non basta più. Sono, evidentemente, da ricercare altri metodi, altre strategie. Ed è quello che faremo. Sino ad oggi abbiamo sempre evitato il ricorso alla mag
istratura. E’ l’ora di cambiare registro>. A generare il disappunto di Pagano contribuisce, oltre all’episodio della pensionata limbadese, anche il mancato rispetto degli impegni assunti dal management aziendale nel corso di un recente incontro. <Incontrando il direttore generale – sottolinea – abbiamo prospettato una serie di problemi risolvibili con un pizzico d’attenzione. Ci erano stati garantiti interventi immediati. Addirittura gli ascensori dovevano essere riparati nel volgere di poche ore. E’ passato un mese, ma non è cambiato nulla. Non intendiamo, però, farci prendere in giro da nessuno
e lo dimostreremo con i fatti>. Il disimpegno dell’Asp nei confronti della sanità del comprensorio nicoterese non piace nemmeno a Manuel Reggio, segretario del Pd. <Quanto sta accadendo – afferma – offende la dignità delle persone. E’ in gioco la salute della gente e non può essere consentito a nessuno di non fare il proprio dovere. Nell’Azienda sanitaria si muovono pletore di dirigenti che hanno l’obbligo di dare risposte alle esigenze dei malati. Lo facciano non per favore, ma perché è loro preciso dovere>. Peraltro <ci risulta – conclude il segretario del Pd – che l’Asp abbia assunto dieci infermieri. Se la notizia è vera, è appena il caso di ricordare al direttore generale che c’è un suo impegno a mandarne due a Nicotera per ripristinare la funzionalità degli ambulatori e del Punto prelievi>.