Saranno tra i 20 e i 25mila i turisti che nel primo lungo ponte di primavera fra Pasqua, 25 Aprile e primo maggio passeranno in Calabria qualche giorno di vacanza in campagna a contatto con la natura e alla ricerca del buon cibo e allo stile della dieta mediterranea.”L’agriturismo – dichiara Adriana Tamburi Presidente regionale di Terranostra -Agriturismi di Campagna Amica – valorizza il cibo, le tradizioni e le aree interne permette di riscoprire quindi i piccoli borghi, ed assistere alla preparazione dei terreni, alla raccolta delle verdure e ortaggi e allo spettacolo degli alberi in avanzata fioritura. Prevalentemente – prosegue – le festività della Santa Pasqua che si trascorrono in agriturismo vedono riunite famiglie e amici in un clima di festa e spensieratezza”. Negli agriturismi a ricevere gli ospiti, – precisa Coldiretti – ci sono persone che, pur non essendo ristoratori o albergatori ma semplici agricoltori, sanno accogliere nei migliori dei modi, mettendo a proprio agio i gastronauti fin da subito con molti dei quali si crea un rapporto di amicizia che dura nel tempo. Vi è il desiderio insomma delle cose semplici quali: stare all’aria aperta passeggiando in campagna, andare a cavallo, accarezzare gli animali della fattoria, o leggere un buon libro in giardino, guardare un tramonto o svegliarsi di prima mattina per fotografare i colori dell’alba sulle colline o sul mare. Molte sono, oltretutto, le esperienze che vanno oltre il semplice dormire e mangiare.
“Una vacanza di Pasqua in agriturismo – sottolinea Franco Aceto Presidente di Coldiretti Calabria – è infatti occasione per attività adatte a tutta la famiglia, per approfondire la conoscenza con i prodotti della terra e gli animali da fattoria. Tutte esperienze che entusiasmano i più piccoli e fanno felici anche mamme e papà. L’agriturismo – aggiunge – è un segmento fondamentale del nostro agroalimentare e che si è qualificato con gli agrichef di Campagna Amica, nei confronti dei quali, stiamo portando avanti corsi di formazione”. Un gran numero di agriturismi e di associazioni promuovono e favoriscono iniziative legate alle tradizioni pasquali quali Via Crucis e la “cunfrunta” oppure caccia alle uova nascoste o veri e propri corsi di cucina per imparare i piatti della tradizione. In moltissimi agriturismi calabresi ancora oggi in occasione della Pasqua viene rispettata la festa del pane azzimo, collegato alla tradizione ebraica con la preparazione di un particolare pane chiamato “cuddura” dolce o salato ma senza lievito. Tale pane simboleggia la fine del digiuno della quaresima e l’uovo è il simbolo della resurrezione del Signore. In molti agriturismi spesso gli ospiti vengono coinvolti nella preparazione di questa ricetta proprio come si faceva una volta quando le mamme si riunivano con le vicine di casa e tutte assieme preparavano le “cuddure” infornate nel forno a legna. “Si stanno poi aprendo – conclude Adriana Tamburi – spazi per il turismo internazionale e cioè far conoscere la Calabria; l’ultima missione, in ordine di tempo, che si è data Coldiretti alla Bit, Borsa internazionale del turismo dove si sono consolidati rapporti e collaborazioni con alcuni tour operator della Corea del Sud, precisamente di Seul, che accogliendo di buon grado di approfondire la conoscenza della Regione sono già stati in Calabria e sono rimasti entusiasti da quello che hanno visto e assaggiato e si sono impegnati a proporre l’itinerario ai propri clienti.
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