Strada provinciale 23, si riapre a luglio

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Entro la fine di luglio il tratto Joppolo-Coccorino della Sp 23 sarà riaperto al traffico così come richiesto dai cittadini, da Riccardo Tucci (M5S), ma soprattutto dal ministro Danilo Toninelli.

E’ quanto dichiarato dal responsabile di Anas Calabria, Marco Moladori, al prefetto di Vibo Valentia, Francesco Zito che nella mattinata di ieri ha riunito i sindaci e i commissari dei comuni interessati all’apertura dell’arteria per fare un punto della situazione. I vari rappresentanti istituzionali tra i quali il sindaco di Joppolo, Carmelo Mazza, di Ricadi Giulia Russo, Nino Macrì di Tropea, Giuseppe Marasco di Nicotera, i commissari di Limbadi e Spilinga, il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Salvatore Solano, nonché vari progettisti e i rappresentanti del comitato “Strada del mare”, Giovanni Capua e Carmelo Preiti, hanno avuto modo, così, accompagnati anche dall’ingegnere Maurizio Ponte del Dipartimento di biologia, ecologia e scienze della Terra (Dibest) dell’Unical, di osservare da vicino il cantiere Anas che ha avviato, dopo circa 20 mesi di chiusura dell’arteria, i lavori di messa in sicurezza del costone antistante la carreggiata. Opera che avrà un costo complessivo di 4 milioni di euro stanziati dalla Regione Calabria grazie alla messa in circolazione delle risorse residue dell’Apq 14/2006, 14milioni di euro.

Dei rimanenti, secondo Moladori, al fine di preservare l’efficacia dell’intervento e, probabilmente, considerando l’inconcludenza evidenziata fino ad oggi dagli Enti locali riguardo la problematica, sarebbe opportuno, per i primi cinque anni, destinarne una piccola parte anche per finanziare le prime manutenzioni.

“Abbiamo chiesto al prefetto – afferma Capua – massima attenzione agli incendi, per evitare che non accada quanto successo due estati fa, quando sulla montagna si è sprigionato un incendio che nessuno ha spento per giorni. Abbiamo ribadito nuovamente a Solano un’ordinanza di divieto di transito ai mezzi ingombranti sulla Sp25”.

Ponte ha spiegato i danni provocati dagli incendi. La cenere, infatti, crea una cappa sul terreno rendendolo impermeabile e non permettendogli di assorbire l’acqua che scorre con maggiore forza generando le frane. La prossima settimana i rocciatori dovrebbero terminare la fase di “disgaggio” dei blocchi rocciosi pericolanti. Dovrebbe, quindi, entrare in funzione un elicottero che posizionerà le reti paramassi sul costone installandole. Per aprire in estate sarà data priorità alla zona bassa.

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