Giorno di Capodanno doppi auguri per i ministranti della parrocchia “San Nicola” di Comerconi. A conclusione della solenne celebrazione eucaristica, infatti, si è svolta, come da tradizione, l’assegnazione dei premi al gruppo ministranti della parrocchia.
Quest’anno a conquistare il primo premio è stato un ragazzo speciale e molto amato dalla comunità: Paulin Prodanov, di origine bulgara, ma residente da diversi anni con la famiglia nella frazione nicoterese. Paulin ha 12 anni, frequenta la seconda media ed è un ragazzo autistico, ma nonostante tutto è una persona attenta che sa esternare i sentimenti e a manifestare i suoi interessi.
Un coinvolgimento specifico l’ha sempre dimostrato verso le azioni liturgiche che si svolgono nella parrocchia tanto è vero che per tutto l’anno 2019 è stato quasi sempre presente alla celebrazione della Messa svolgendo il compito di ministrante con grande impegno e dopo aver accumulato una quantità di punti, superiore rispetto agli altri ragazzi, si è aggiudicato il primo premio: una grandissima coppa.
“Essere ministrante – afferma il parroco, don Saverio Callisti – è una vocazione che porta i ragazzi a svolgere un ministero liturgico vero e proprio servendo all’altare durante la Messa che significa servire Gesù presente nel Sacerdote, nella Parola proclamata, nell’Eucaristia e nella comunità dei fedeli”.
Prima i ragazzi che servivano messa venivano chiamati chierichetti diminutivo di chierico, cioè colui che appartiene al clero, oggi il suo corrispettivo è ministrante che specifica ancora meglio la mansione, infatti il termine viene dal latino “ministrans” che significa “colui che serve”.
Sono contento che abbia vinto Paulin – dichiara don Saverio – così ha dimostrato agli altri che, nonostante i problemi, si può crescere e vivere normalmente la propria vita ottenendo da essa anche belle soddisfazioni. Paulin è un ragazzo molto sensibile, piace stare in compagnia e dimostra molto interesse per la vita ecclesiale della parrocchia, sa servire bene all’altare ricordando perfettamente i movimenti e la postura da assumere durante la Messa. C’e anche un motivo più specifico per il quale viene sempre in chiesa: è affascinato dai colori delle vesti sacre che indossa il celebrante prima della funzione. La finalità di essere ministrante in una parrocchia non si esaurisce solo con il servizio all’altare, ma è una opportunità che viene data ai ragazzi a diventare più responsabili, a crescere con il senso del servizio e soprattutto ad essere capaci di testimoniare il Signore Gesù in mezzo agli altri contribuendo alla crescita del bene comune”.
Al secondo posto è stato premiato il ministrante Francesco Pio Vecchio, mentre al terzo posto si è classificato Sergio Vizzone, tutti gli altri ministranti hanno ricevuto dalle mani del parroco l’attestato di partecipazione. Ci sarà, da ora, un altro anno nuovo che sicuramente impegnerà i ragazzi a continuare questa esperienza bella e gioiosa.