Regionali. Emilia Romagna al centro sinistra e Calabria al centro destra. Jole Santelli e Stefano Bonaccini governatori. Regionali. Emilia Romagna al centro sinistra e Calabria al centro destra. Jole Santelli e Stefano Bonaccini governatori.

Regionali. Emilia Romagna al centro sinistra e Calabria al centro destra. Jole Santelli e Stefano Bonaccini governatori.

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Il giorno dopo il voto in Emilia Romagna e Calabria, l’immagine della politica italiana è cambiata profondamente. In Calabria ancora dati parziali, è netta la vittoria di  Jole Santelli con il 55,85% dei voti; viene sconfitto Pippo Callipo che ottiene il 30,31% dei voti. Francesco Aiello dei 5Stelle ottiene un misero 7,31% incalzato da Carlo Tansi che ottiene il 6,54% e questi ultimi non avendo superato lo sbarramento dell’8% rimarranno esclusi dal consiglio regionale. “È un risultato straordinario a dimostrazione che Forza Italia ha una classe dirigente vincente. Da qui deve ripartire la riscossa di Forza Italia e la riscossa dell’intera Italia del sud”, ha detto il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani. “Forza Italia è protagonista del centrodestra con un candidato come Jole Santelli. Mandiamo a casa la sinistra con la prima donna presidente della Regione Calabria. I candidati di Forza Italia sono vincenti ovunque, Forza Italia è la garanzia della credibilità e dell’affidabilità della coalizione. Vogliamo essere parte del centrodestra, che senza Forza Italia non vince. Non siamo mai contenti se non ci sono risultati importanti per i nostri alleati. Noi rappresentiamo un elemento determinante. Non deve cambiare nulla nei rapporti con Salvini. Abbiamo dimostrato a tutti gli italiani che una donna di Forza Italia ha sconfitto il candidato del centrosinistra e ha cancellato i Cinquestelle”.

Iole Santelli “Voglio dire grazie a tutti, in particolare alla persona a cui devo tutto e che ci ha consentito di fare politica liberamente, oggi vince il gioco di squadra…” Il primo partito è, il Pd, con il 15,78%; Forza Italia è seconda con il 12,6%, seguita dalla Lega al 12,2 per cento e da Fratelli d’Italia (11,14%) Bene anche le liste Santelli presidente all’8,04%, Udc al 7% e Casa delle libertà al 6,61%.

Quella dell‘Emilia Romagna è la prima, pesante sconfitta per Salvini in un’elezione regionale. Nonostante il suo grande impegno personale, Salvini, la Lega e la candidata del Centrodestra, Lucia Bergonzoni, non ottengono la fiducia degli elettori, si fermano al 44% dei voti. Perdono anche a Bibbiano, e fu proprio lei a presentarsi in Senato indossando una maglietta con scritto “parliamo di Bibbiano”.  La conferma di Stefano Bonaccini, che prende oltre il 50% dei voti, fa del bene al PD. Dato per sconfitto dai sondaggi, si conferma primo partito nella regione con il 32,7%, un punto circa più della Lega. (Fratelli d’Italia 9,4%, Movimento Cinquestelle 4,8%). Bonaccini ha attribuito la propria vittoria all’aver saputo recuperare il voto degli astenuti. Soprattutto ringrazia quei cinque ragazzi e le migliaia di persone che hanno portato in piazza: “Un immenso grazie al Movimento delle Sardine”, sono le prime parole che pronuncia nella notte elettorale.

Questa vittoria “sia una lezione per il futuro”, ha detto, “ce n’eravamo dimenticati di stare in piazza, di stare di più tra le persone”. Bonaccini conquista voti anche fuori dalla coalizione di centrosinistra; è significativo il voto disgiunto dei Cinque Stelle, ma anche degli elettori dei partiti di centrodestra. La coalizione di centrosinistra, infatti conquista meno consensi del candidato presidente, fermandosi al 47%. Rapporto invertito per il centrodestra, che con il 46,6% ha più voti della candidata presidente. Non si arresta la frana a cinque Stelle che torna ai valori di 10 anni fa: Simone Benini si attesta al 3,5% col partito al 5,1%. Il Partito democratico si conferma primo partito, con il 34,68 per cento; la Lega è seconda con il 31,95 per cento.

In Emilia Romagna al Pd verrebbero assegnati da 22 a 24 seggi, di cui 5 a Bologna, 3 rispettivamente a Modena e Reggio Emilia, da 1 a 2 nelle restanti province. Alla Lega, primo partito del centrodestra, spetterebbero 14 seggi, 2 per ora rispettivamente a Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza e uno nelle rimanenti circoscrizioni provinciali.

Fra le liste di centrosinistra conquisterebbero 3 seggi la lista Bonaccini Presidente (uno rispettivamente a Bologna e Modena e il terzo o a Reggio Emilia o a Forlì-Cesena), 2 seggi andrebbero a Emilia-Romagna Coraggiosa (Bologna e Reggio) e un seggio spetterebbe a Europa Verde e a +Europa, entrambi nella circoscrizione di Bologna.

Nella coalizione di centrodestra, inoltre, verrebbero assegnati 3 seggi a Fdi, uno rispettivamente a Bologna e a Modena e il terzo o a Parma o a Piacenza, mentre un seggio, a Bologna, sarebbe appannaggio sia di Fi sia della lista Borgonzoni Presidente. Infine, il M5S potrebbe ottenere da uno a 2 seggi, di cui uno a Bologna e uno o a Modena o a Reggio. Non dovrebbero ottenere seggi Volt, Il popolo della Famiglia-Cambiamo e Giovani per l’Ambiente.

fonte: in parte Rainews

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