“Hans Mayer e la Bambina Ebrea” è la prima opera di Eleonora E. Spezzano, giovanissima autrice di Reggio Calabria.
La singolarità di questa pubblicazione non sta soltanto nel libro in sé, ma nel tema trattato e approfondito da una ragazza di soli 14 anni .
Eleonora E. Spezzano ha voluto mettere nero su bianco il frutto dei suoi studi e delle sue ricerche in merito alla terribile vicenda che ha colpito l’intera umanità negli anni del nazismo e, soprattutto, entrando nel merito delle condizioni degli ebrei, privati della loro libertà non soltanto sociale, ma anche fisica, e spogliati della loro stessa dignità. Singolare è anche la scelta stilistica utilizzata per la narrazione: l’intero romanzo è raccontato in prima persona seguendo il punto di vista di un ufficiale . Difficoltà, questa, che impreziosisce ancora di più la scrittura di Eleonora Spezzano: raccontare la Shoah, a 14 anni, e farlo guardando il nazismo con gli occhi di un uomo e di un ufficiale tedesco che rinuncia alla sua vita e al suo ruolo sociale in nome dell’amore.
L’orrore, la disumanità e il terrore sono indelebilmente impressi nella genetica umana, vittima di un triste e oscuro destino che ha giocato contro il diritto, la dignità e la libertà di essere “umanamente umani”.
Oggi, a distanza di più di 80 anni, il mondo ricorda ancora il triste epilogo di uno dei capitoli più atroci e orrendi della storia umana: la Shoah, il massacro di ebrei perseguitati, trucidati, uccisi, umiliati e privati della propria dignità umana in seguito all’emanazione da parte di Adolf Hitler, nel 1933, delle famose “Leggi di Norimberga”.
“L’autrice ha saputo dare un tocco di leggerezza a un tema così cupo e pesante come quello della Shoah. Ha voluto, con il suo romanzo, infondere un sentimento di speranza, di pace e di memoria; ideali che bisogna mantenere vivi tra i giovani e gli adulti.
Nel romanzo la storia della Shoah è raccontata attraverso gli occhi pieni di speranza di una giovane autrice, che ha intrecciato due storie apparentemente contrastanti, per il periodo storico in cui sono inserite, ma intimamente legate dal sentimento universale dell’amore.
Da una parte Hans Mayer, un ufficiale della Wehrmacht, soffocato da un passato oscuro che cerca di reprimere con forza e disprezzando segretamente il suo stesso lavoro. Dall’altra parte Marie, una piccola bambina ebrea, che destabilizzerà la vita dell’ufficiale diventando così il segreto più prezioso da custodire. Le loro vite si incrociano nel periodo più tragico delle persecuzioni contro gli ebrei e non sarà semplice, per Hans, comprendere quanto l’amore possa essere per lui l’unico vero motore di vita.
Marie sarà solo il primo raggio di un sole che farà brillare in Hans la voglia di rinunciare alla sua vita cristallizzata nella sua spenta uniforme per abbandonarsi al sentimento vero, e sentirsi finalmente vivo.
L’opera della Spezzano è stata presentata stamattina a Gioia Tauro a Palazzo Fallara, nell’ambito del progetto Formazione dell’Istituto Comprensivo Paolo VI Campanella della città.
L’evento si è aperto con l’esecuzione da parte dell’orchestra della Scuola Media , del brano “Buongiorno Principessa” di Nicola Piovani.
Subito dopo si sono susseguiti gli interventi del Dirigente Vincenzo La Valva, del Sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio, dell’Assessore alla Cultura Carmen Moliterno e della giovane autrice, che ha parlato a grandi linee della sua opera, rispondendo anche alle domande degli alunni.
A seguire gli alunni dell’istituto hanno emozionato i presenti con momenti di recitazione, riflessioni e letture di brani e poesie.
Infine il preside la Valva ha presentato la mostra sulle cartoline, i lavori svolti e l’ambientazione storica, allestita all’interno del Palazzo Fallara ad opera degli alunni dell’Istituto ed ha ringraziato le insegnanti per il lavoro profuso e l’Amministrazione Comunale gioiese per il patrocinio.