Dal 21 marzo a Recanati, luogo di nascita del grande poeta Giacomo Leopardi saranno aperti al pubblico, per la prima volta, parte del piano nobile e gli appartamenti dove il poeta abitò assieme ai suoi fratelli.
Il nuovo itinerario di visita si chiama “Ove Abitai Fanciullo” e consentirà l’accesso ai saloni di rappresentanza del palazzo, alla galleria con le sue collezioni d’arte, al giardino, al salottino dove i fratelli Leopardi si intrattenevano e alle camere private di Giacomo Leopardi.
I visitatori potranno visitare “ l’ appartamento delle Brecce”, così detto per via del pavimento in ciottoli di fiume, ristrutturato da Monaldo, padre di Giacomo, nel 1816, per ricavarne tre camere e lasciare ai figli Giacomo, Carlo e Paolina la loro indipendenza.
Il restauro e l’apertura degli ambienti è stato fortemente voluto dal conte Vanni Leopardi, scomparso lo scorso autunno, importante ed instancabile ‘ambasciatore’ della figura di Leopardi.
“Per la nostra famiglia è un momento importante – ha detto la figlia Olimpia Leopardi all’Ansa – e mi auguro possa esserlo anche per tutti coloro che hanno Giacomo nel cuore. Un sogno che si avvera per i tanti che, negli anni, si sono emozionati visitando la Biblioteca e che, da oggi, potranno finalmente vivere in prima persona le suggestioni che toccarono l’animo del giovane Leopardi”.
Infatti, la meravigliosa biblioteca di Monaldo, ricca di 20.000 volumi, collocati così come lo erano duecento anni fa,- era l’unica parte del palazzo aperta al pubblico, in quanto il resto dell’edificio è abitazione privata della famiglia Leopardi; anche se già dallo scorso anno s erano visitabili al tre aree dedicate al poeta : il Museo, in cui dieci sezioni permettono di immergersi nella vita e nelle opere di Giacomo attraverso oggetti, scritti, documenti, e la suggestiva esperienza multimediale “Io nel pensier mi fingo”, della durata di 25 minuti.