E’ stato presentato domenica pomeriggio a Cinquefrondi l’ultima fatica letteraria dello scrittore Antonino Catananti Teramo dal titolo “NOVECENTO A SUD”.
L’evento è stato fortemente voluto e organizzato dall’Associazione Socio-Culturale “Progetto Donna” presieduta dalla dott.ssa Franca Ieranò e si è tenuto nella sede del sodalizio rosa.
I 37 racconti-ha esordito Catananti-iniziano il 28 marzo del 1902 con la nascita a Rizziconi della Sacra Tragedia di Francesco Carbone e cioè la rappresentazione della Passione di Cristo e proseguono con la tragedia del grande terremoto del 1908 che, oltre a distruggere Reggio e Messina, rase al suolo tanti paesi della Piana facendo centinaia di morti”.
“Un libro di storia-ha affermato Franca Ieranò –che ci fa viaggiare tra le tragedie del novecento ma che ci aiuta a far capire la vita delle nostre gente e nello stesso tempo ci fa conoscere degli eroi calabresi”.
“Mi sono appassionato ad alcuni racconti-ha affermato Aldo Polisena che ha dialogato con l’autore-per l’intensità e per la scrupolosità documentale che li accompagnano”.
“Ritroviamo tragedie-ha sostenuto ancora Ninì Catananti-ma anche eroi come Antonio Barone, Nicola Pizi, Teresa Talotta Gullace, la Sora Pina protagonista del film “Roma città aperta” e Salvatore Varone.
Un racconto che ci aiuta a capire la generosità e l’eroismo della nostra gente”.
Dopo aver attraversato la storia della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, il racconto, prosegue, grazie alla proiezione di video ed immagini che narrano la grande alluvione del ’51 e la visita nella Piana di due Presidenti della Repubblica :Luigi Einaudi e Giuseppe Saragat.
Non poteva mancare, il racconto della rivolta di Reggio Calabria che scosse la Regione nel luglio 1970 e quello dell’attentato fascista al treno la “Freccia del Sud”, che deragliò nella stazione di Gioia Turo causando sei vittime.
Infine, la storia del quadro della Madonna di Bettina Iamundo che, il 21 Agosto del 1971, iniziò a lacrimare presso via Prato di Cinquefrondi.
Su questa vicenda la stessa Franca Ieranò e Aldo Polisena hanno portato delle testimonianze dirette e a seguire si sono susseguiti gli interventi di Marco Massara Ferrari e Gino Cordova editore del “Corriere della Piana”.
“Una vicenda fantastica e umana-ha affermato l’autore-che ci pone di fronte al dilemma che bisogna credere quando si vede ma soprattutto, per chi è credente, quando non vede”.