Ieri un lunghissimo pre-consiglio per mettere a punto decreto, oggi nel CdM la risposta all’annunciato crollo del PIL. Impegnati 25 mld, il governo si attende un effetto leva da 350 mld.
Il Consiglio dei ministri che varerà il decreto per contrastare l’emergenza Coronavirus si terrà oggi alle 10. La seduta, annunciata in un primo momento per la mattina di domenica, è slittata più volte. Ieri è stato necessario un lunghissimo pre-consiglio di oltre 7 ore per trovare una quadra sulle misure che spaziano dallo stop ai pagamenti di mutui e tasse allo stanziamento di risorse straordinarie per la Protezione civile e il sistema sanitario nazionale, dai contributi per le aziende agli incentivi per l’internazionalizzazione. Il decreto legge alla fine assorbirà quasi l’intera dote dei 25 miliardi autorizzata dal parlamento. Da questi fondi il governo si aspetta un’ingente effetto leva, circa 350 miliardi, lo ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Una cifra “equivalente” in percentuale del pil ai 550 miliardi della Germania. “È solo una prima tappa”, aggiunge Gualtieri, perché dopo “servirà una fortissima spinta”, anche da parte dell’Europa, per la ripartenza del paese. Se l’emergenza si protrarrà – spiega – le misure assunte per il mese di Marzo potranno essere rinnovate per Aprile.
Assistenza sanitaria Per far fronte all’emergenza sanitaria, il governo destina 1,15 miliardi al finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard e 1,5 miliardi al Fondo per le emergenze nazionali istituito presso la Protezione civile. Ci sono fondi per gli straordinari di medici e infermieri, la possibilità per i prefetti di requisire ospedali e altre strutture per le persone in quarantena, il potere per la protezione civile e per il nuovo commissario straordinario per l’emergenza sanitaria di requisire strutture e mezzi per potenziare i reparti degli ospedali. Il commissario, Domenico Arcuri, potrà fronteggiare la grande carenza di mascherine e di altri macchinari di terapia intensiva anche avviando intere nuove linee produttive.
Ammortizzatori sociali Per gli ammortizzatori sociali il governo ha messo sul piatto quasi 5 miliardi di euro. Prevista la cassa integrazione in deroga di nove settimane per tutti i lavoratori di imprese, anche quelle fino a 5 dipendenti, incluso il settore agricolo, non coperte dagli attuali ammortizzatori sociali. Stanziati 1,347 miliardi di euro per il trattamento ordinario di integrazione salariale e 338,2 milioni per trasformare la Cigs in Cigo. Altri 3,293 miliardi di euro serviranno per finanziare la cassa integrazione in deroga. Per gli autonomi, inclusi i lavoratori di turismo e spettacolo, arriva una una tantum da 500 euro. Come annunciato, vengono sospesi i mutui, fino a 18 mesi, per tutti coloro che siano in difficoltà economica. Nasce un fondo “di ultima istanza” da 200 milioni per aiutare chi nel 2019 aveva guadagnato meno di 10mila euro e ora a causa del virus si è dovuto fermare. Chi ha continuato ad andare al lavoro a marzo avrà un bonus di 100 euro. Per le famiglie con i figli a casa arrivano congedi speciali retribuiti al 50% fino a 15 giorni o in alternativa un bonus baby sitter da 600 euro che salgono a 1000 euro per medici e tecnici sanitari. Ci sono misure per proteggere i taxisti, i postini. Rimborsi degli spettacoli, sostegno all’editoria.
Le aziende Per le aziende è previsto l’ampliamento e potenziamento del Fondo di garanzia per le Pmi, dotato di 1 miliardo in più, garanzie statali a sostegno della moratoria delle banche alle imprese per 1,73 miliardi di euro oltre che un sostegno fiscale alla cessione dei crediti deteriorati
Aiuti fiscali Tra le misure ancora allo studio, che potrebbero entrare nella versione finale del decreto legge, anche una riduzione delle bollette per il 2020. Sul fronte fiscale, in arrivo prima una sospensione di una settimana per tutti i contribuenti e per tutti i pagamenti in scadenza oggi 16 marzo. E il decreto poi definirà le modalità e le tipologie delle proroghe successive. Per tutti i settori più colpiti, turismo, ristorazione, sport, cultura, trasporti, sarà garantita la sospensione fino al 31 maggio dei versamenti di ritenute, contributi, premi assicurativi e Iva, che potranno poi essere saldati in un’unica soluzione o anche in 5 rate.
Scontente le opposizioni Il governo vorrebbe il sostegno dell’opposizione, in spirito da unità nazionale. Ma la Lega, pur avendo ottenuto il sì a due sue proposte, attacca: il decreto “non risolve veramente le emergenze ma cerca di porvi rimedio senza coraggio”. “Su fisco, lavoro e famiglie non ci siamo”, dice anche FI: “la bozza va migliorata o interverremo in parlamento”.
Fonte Rainews
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