La preoccupazione per l’installazione di un impianto a servizio della rete di telefonia mobile, è stata ufficializzata da circa 30 firmatari della frazione Coccorino attraverso un’istanza di accesso agli atti relativamente al procedimento in corso, inviata agli uffici comunali, in particolare al sindaco Carmelo Mazza, al presidente del Consiglio Comunale, al Segretario Comunale, ai Responsabili dell’area Tecnica e Urbanistica e al Responsabile del procedimento.
“Nell’ultimo periodo – si legge – si è diffusa tra la popolazione della frazione Coccorino, oltre all’apprensione per le vicende epidemiche riferibili al Covid-19, la preoccupazione riguardo ad alcune voci, ufficiose per ora, che vedrebbero la volontà di un’azienda, con la conseguenziale disponibilità al reperimento del sito da parte di un nostro concittadino, volta all’installazione sul territorio di un impianto di trasmissione per la rete di telefonia mobile (è certo che molti abitanti della frazione Coccorino sono stati interessati dalle richieste per la messa in disponibilità di un’area da destinare all’edificazione di un impianto). Si tratta di un argomento assai ampio e delicato, che certamente riguarda il diritto di un’azienda privata al potenziamento ed efficentamento della propria rete tecnologica, per comprensibili aspetti commerciali ed economici ma, al contempo, interseca gli interessi della popolazione, compresi i sottoscritti, riguardo l’aspetto non trascurabile della tutela per la salute pubblica. All’utilità in astratto di tale impianto, irrilevante se riferito alla popolazione di questa frazione ormai di appena circa 350 anime, vi è, comunque, in contrapposizione l’accertata pericolosità per la salute dei cittadini, avuto riguardo all’esposizione ad un elevato valore di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico.
La legislazione italiana, nell’intento di tutelare la salute pubblica dalla probabile insorgenza di neoplasie, sia esse maligne che benigne, impone dei “valori soglia” da rispettare e, in particolare, vengono indicati i criteri per l’installazione di simili impianti. Valori soglia da tenere in considerazione specialmente se l’interesse ricade sulla tecnologia di quinta generazione per le connessioni e per la telefonia mobile, il c.d. 5G, per cui è accertata una massiva propagazione di microonde ad altissima frequenza dagli effetti ancora sconosciuti in relazione ad un’esposizione prolungata.
Ciò premesso evidenzia l’importanza da parte del Comune, quale Ente preposto al rilascio di eventuali autorizzazioni, a rifarsi scrupolosamente alla legislazione nazionale in materia (Legge n. 36/2001, D.Lgs n. 259/03, DM n. 381/98), nonché e principalmente al Regolamento Comunale per l’autorizzazione all’installazione e all’esercizio degli elettrodotti e degli impianti di radiotelecomunicazione, approvato, con voto unanime, dal Consiglio Comunale nella seduta del 28 marzo 2013. Qui vi sono definiti, ancorché all’epoca mancasse ogni riferimento al c.d. G5 che avrebbe imposto norme più restrittive mentre oggi impone in ogni caso un’istruttoria severa, in maniera chiara ed inequivocabile, i criteri per l’istallazione di tali impianti e, a tal proposito, è necessario ricordare come vi sia il divieto assoluto all’installazione di impianti a meno di 500 m dal perimetro di pertinenza delle c.d. “Aree a compatibilità zero”, ossia quelle aree sensibili per la presenza di un interesse storico, architettonico e paesaggistico o per la presenza di asili, scuole, aree verdi attrezzate e/o destinate all’infanzia, case di cura e ospedali. L’edificabilità è consentita nelle c.d. “Aree a compatibilità 1” a condizione che ricadano al di fuori del raggio di 300 m da qualsiasi edificio ad uso abitativo. E’, altresì, obbligatorio in tale area, oltre al mascheramento dell’impianto, un preventivo studio paesaggistico-ambientale. Nelle c.d. “Aree a compatibilità 2” è consentita l’installazione degli impianti, perché la loro localizzazione è compatibile con il contesto territoriale: aree industriali, aree extraurbane, non residenziali e, comunque, non comprese nell’area a compatibilità 1. Ad ogni modo, la procedura autorizzativa su aree private, è subordinata all’eventuale disponibilità di aree pubbliche di proprietà comunale utili allo scopo.
Appare quindi importante, oltre all’osservanza di quanto sopraesposto e di quanto ancora nelle previsioni normative, l’istituzione nell’immediatezza da parte del Comune dell’Osservatorio Comunale Permanente, così come previsto dal Regolamento, al fine di perseguire l’imparzialità e la trasparenza dell’Ente, in simile ambito.
Ciò detto è interesse dei sottoscrittori accertare se siano pervenute all’amministrazione eventuali richieste autorizzative, se il Comune abbia già intrapreso un’eventuale istruttoria e se, in tal caso, vengano rispettate le prescrizioni provenienti dalla normativa nazionale e dal Regolamento comunale. A tal fine, avendone un interesse diretto, concreto ed attuale, i sottoscritti intendono esercitare il diritto di accesso agli atti ai sensi dell’art. 22 della Legge 241/1990, come succ.te modificata, nonché ai sensi della legge introduttiva del cd. accesso civico generalizzato. Questo per avere l’opportunità di vagliare eventuali azioni, di concerto con il resto della popolazione, con il fine ultimo della tutela dell’interesse collettivo e primariamente della salute, bene quest’ultimo che la Costituzione tutela come diritto fondamentale dell’individuo. La volontà all’accesso resta tale anche in caso di eventuale diniego, da parte dell’amministrazione, ad eventuali richieste autorizzative. In sintonia con le norme statutarie che favoriscono la partecipazione popolare e, a tal fine, prevedono anche l’indizione da parte del Sindaco della “Conferenza dei cittadini”, e infine riconoscono nell’informazione “la condizione essenziale per assicurare la partecipazione dei cittadini singoli o associati alla vita sociale e politica della comunità” con la presente si chiede al sig. Sindaco di volere indire una pubblica riunione per un urgente e sereno pubblico confronto sull’argomento con la popolazione di questa frazione”.
“Non ho dato alcuno assenso – afferma il tecnico comunale, Sabatino Panzitta -. Ho chiesto alla Wind integrazione documentale, ma allo stato nessun parere favorevole per l’antenna”.
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