La città di Vibo Valentia a partire dal 2017 ha avuto dal Cepell il riconoscimento di Città del Libro e successivamente Città che legge, ha adottato per tempo un Patto per la lettura che è stato sottoscritto dalle diverse realtà culturali cittadine. E’ una città capoluogo di provincia di 34.000 abitanti, dalle antichissime radici, fondata come sub colonia di Locri Epizefiri nel VII secolo avanti Cristo col nome di Hipponion e successivamente, a partire dal II secolo avanti Cristo, importante colonia romana col nome Valentia. Ha avuto importanti presenze bizantine, normanne, angioine e aragonesi. Durante il periodo murattiano è stata capoluogo della Calabria Ultra, la parte meridionale della Calabria. Tra fine Ottocento e primi Novecento è stata un centro culturale molto attivo che ha visto la fioritura di una scuola di studi demologici e antropologici di assoluto valore, con produzione di riviste scientifiche e numerose attività editoriali.
La città pur gravata da difficoltà finanziarie, come quasi tutte le città meridionali, ha sostenuto nel corso degli anni con grande determinazione una serie di attività di notevole importanza, che la distinguono in Calabria e più in generale nel Sud, di sostegno al libro e alla lettura. Ha promosso a partire dal 1988 la formazione del Sistema Bibliotecario Vibonese, una rete di biblioteche di pubblica lettura del territorio, che fa capo alla città, è che nel corso di un trentennio è diventato un vero e proprio motore culturale per quanto riguarda le attività bibliotecari e culturali di tutta la Regione.
Presso il Sistema Bibliotecario Vibonese ha sede il Polo regionale del Servizio Bibliotecario Regionale con oltre 140 biblioteche collegate; con Delibera della Giunta Regionale il Sistema è stato istituito come Polo regionale per le politiche della lettura e ha concorso a realizzare molti progetti strategici della Regione, come indagini sulle biblioteche e la lettura, sullo stato delle biblioteche scolastiche, attività di tutela del patrimonio bibliografico storico, partecipazione della Regione Calabria al Salone internazionale del libro di Torino, settimana regionale delle biblioteche e altro. Lo stesso Cepell ha realizzato presso il Sistema, con la collaborazione della Scuola di Fundraising di Roma un corso di formazione per la raccolta fondi privati a beneficio delle attività bibliotecarie e culturali. Corso che ha dato vita a un notevole impegno da parte della società vibonese e in particolare da settori imprenditoriali a sostenere queste iniziative.
La biblioteca del Sistema è una moderna biblioteca pubblica che fornisce servizi bibliografici e culturali di grande livello ed è molto attiva anche nella promozione della lettura, in particolare dei cittadini più giovani, essendo uno dei riferimenti più attivi in Calabria per quanto riguarda il progetto Nati per Leggere ed essendosi aggiudicato due importanti progetti, quello del Cepell Zero-Sei e Biblioteca casa di quartiere della Direzione Generale Cultura contemporanea. Altresì il Sistema Bibliotecario è un centro di formazione e aggiornamento per gli operatori delle biblioteche della Calabria e per le attività di promozione della lettura che realizza in collaborazione con l’AIB-Calabria, con Nati per Leggere, il Centro per la salute del bambino e l’Associazione pediatri.
Il Sistema è attivamente coinvolto con le scuole della città e del territorio alla realizzazione di un Polo di biblioteche scolastiche con le scuole del territorio, finanziato dal Cepell, con le attività di alternanza scuola lavoro collegate alle professioni del libro e dell’animazione culturale. Sviluppa, inoltre, specifici progetti di valorizzazione del patrimonio storico locale, in collaborazione anche con la rete museografica provinciale, dei fondi antichi pubblici e privati mediante la catalogazione e la digitalizzazione dei materiali bibliografici storici di pregio.
Questa rete è una realtà fortemente inclusiva, lo dimostrano i servizi che eroga, gli orari lunghi che realizza, le presenze giornaliere, il numero di prestiti, il numero di attività culturali. E’ altresì un luogo moderno dove il cittadino può rivolgersi per essere ascoltato e per risolvere problemi concreti di rapporto con le istituzioni e il mondo del lavoro. E’ un luogo di riferimento anche per le comunità dei migranti che vi trovano postazioni internet, libri in lingua, corsi che facilitano il loro inserimento nella realtà italiana.
Il Comune ha patrocinato attività di contrasto alla povertà educativa offrendo attraverso la Biblioteca comunale e il Sistema Bibliotecario occasioni di crescita culturale attraverso il cinema, il teatro, la musica e possibilità di incontro diretto con scrittori, artisti e studiosi. In questo momento è attivo un progetto nazionale denominato T.E.R.R.A. (Talent Empowerment Risorse Reti per Adolescenti) promosso da Impresa sociale con i bambini, che insiste in sei regioni italiane con l’obiettivo è sperimentare un modello di inclusione sociale e contrasto alla povertà educativa attraverso l’elemento chiave “dell’identità correlata al territorio” caratterizzate da situazioni socio economiche simili e caratterizzate da un sistema socio-educativo e culturale che fatica a prevenire la dispersione scolastica. In modo specifico, sono poste al centro le tradizioni e le identità territoriali, realizzando otto “Officine” (con una durata di 9.600 ore in 42 mesi), intese come spazi di sperimentazione per stimolare nei giovani il talento, le competenze, le capacità, l’intelligenza emotiva e l’intraprendenza. Sono previsti, inoltre, voucher “culturali” rivolti a giovani per favorire l’acquisto di libri, biglietti di teatro, alle famiglie sono promossi spazi di counseling, sportelli di ascolto, percorsi di formazione e interazione genitori-figli, anche attraverso l’applicazione di metodologie innovative quali Ufe, service learning e living lab. I destinatari diretti sono gli studenti della fascia d’età 11-17 delle 24 scuole partner, stimati in circa 16890 adolescenti, e circa 1670 nuclei familiari. Il progetto coinvolgerà anche 120 insegnanti e 150 operatori del territorio.
Altro fattore caratterizzante la città di Vibo Valentia è un grande festival sul libro e la lettura denominato Festival Leggere&Scrivere, giunto alla sua nona edizione, che si svolge annualmente nel mese di ottobre. Per dare un’idea dell’ampiezza delle attività del festival è sufficiente dire che a partire da quest’anno ha un Budget di circa 400.000 euro assicurato in parte anche dalla Regione Calabria. Il Festival Leggere & Scrivere è evento di promozione alla lettura ma anche di valorizzazione del territorio, nato nel 2012, nel succedersi degli anni si è affermato come una delle grandi manifestazioni culturali italiane legate al libro. Nel corso degli anni ha ormai assunto una struttura che lo rende immediatamente riconoscibile, una struttura in continuo mutamento, perché nessun tipo di manifestazione culturale che pretende di raccontare la realtà e ipotizzare il futuro può permettersi il lusso dell’immutabilità. Il Festival vede come protagonisti i più importanti scrittori italiani e insieme con essi giornalisti, storici, filosofi, scienziati e artisti. Affronta ogni volta i principali temi che animano la società italiana sotto il profilo culturale e sociale. Il Festival ha raggiunto una grande notorietà, proponendosi essenzialmente come uno spazio di confronto e un momento di crescita che consente la possibilità di un contatto diretto tra gli autori e il pubblico inteso come controparte attiva del dialogo culturale. Ogni anno, nel mese di ottobre, porta a Vibo, nell’arco di una settimana, più di trentamila persone da tutta Italia che seguono gli oltre duecentocinquanta appuntamenti che lo animano. Il Festival Leggere & Scrivere è cresciuto in maniera costante negli anni, forte del successo di pubblico che ha contribuito ad ampliare il ventaglio della proposta, consentendo di alzare ogni volta l’asticella della qualità senza abdicare alla necessità della divulgazione. Un mix di qualità e accessibilità che gli ha permesso di dialogare alla pari con i maggiori festival letterari nazionali (Festivaletteratura a Mantova, Pordenonelegge e Caffeina Festival a Roma, sopra gli altri) riuscendo a conquistarsi un palcoscenico privilegiato anche all’interno del Salone Internazionale del Libro di Torino. L’elenco dei nomi illustri che hanno impreziosito le otto edizioni precedenti sarebbe davvero troppo lungo. Basta consultare il sito del Festival per rendersene conto. L’attenzione dei media nazionali, spesso paradossalmente maggiore di quella delle testate regionali, è solo l’ennesima testimonianza del giudizio lusinghiero riservato a una manifestazione realizzata da una squadra ormai affiatata. Al festival nel corso del tempo hanno dato un contributo attivo, oltre al patrocinio, i presidenti del Cepell Gian Arturo Ferrari e Romano Montroni.
Oltre a queste attività principali la scena culturale vibonese è arricchita dal lavoro di istituzioni e numerose associazioni, attivissime nel proporre iniziative culturali e di promozione della lettura, in particolare si sono distinte la Biblioteca comunale, la Sezione provinciale dell’Archivio di Stato e l’Associazione Electa che dal 2019 promuove una rassegna di editoria locale con eventi e presentazione di libri di autori locali e nazionali. La manifestazione vede anche la partecipazione degli studenti del locale liceo classico con una serie di presentazioni e letture in diretta radiofonica. La Biblioteca comunale, con un patrimonio librario 52.000 documenti organizza incontri letterari e convegni, dispone di spazi dedicati a laboratori di lettura e didattici per i bambini da 3 a 6 anni e da 7 a 12 anni; possiede una nutrita sezione di audio book per i non vedenti e ipovedenti realizzata con la collaborazione dell’UICI locale. La Sezione provinciale dell’Archivio di Stato promuove ogni anno mostre documentarie per far conoscere anche ai non addetti ai lavori i propri documenti e organizza annualmente una manifestazione dal titolo “Le domenica di carta”.
A Vibo Valentia non mancano le librerie, ve ne sono tre (Mondadori, Giunti, Book Shop), molto attive, e alcune case editrici, la più prestigiosa delle quali è Qualecultura, una piccola casa editrice di grande qualità, con un catalogo raffinato. Qualecultura edita una rivista a diffusione nazionale denominata Quaderni Calabresi che ha avuto una notevole influenza nell’ambito degli studi e delle politiche meridionaliste.
Per anni ha operato anche una casa editrice dalle grandi ambizioni, la Casa editrice Monteleone, diretta dall’antropologo Vibo Teti, che ha lasciato un catalogo importante di autori italiani e stranieri.
Un’altra attività editoriale di nicchia, che pubblica opere di intellettuali italiani ed europei, con grande attenzione alla produzione culturale “eretica” è la Settecolori, con sede a Vibo Valentia e a Milano.
Infine, Adhoc Edizioni che si caratterizza per la cura raffinata dei libri che edita e per essere’ promotrice di un Concorso letterario annuale “Scriviamo Adhoc” rivolto ai giovanissimi.
La città ospita tutte le scuole ed è anche sede del Conservatorio statale Fausto Torrefranca, di notevoli attività musicali, di biblioteche pubbliche e private, in particolare la biblioteca di interesse locale Antonino Murmura gestita dall’omonima fondazione. Ospita inoltre un Museo Archeologico Statale Vito Capialbi, un Museo parrocchiale, Limen galleria di arte contemporanea, un archivio audiovisivo sull’identità vibonese denominato Valentia Sensibile, realizzato da Studio Azzurro, una grande tonnara storica che dovrebbe diventare Museo del mare, un parco archeologico urbano di vari ettari con una cinta muraria di età greca, aree sacre, imponenti resti dell’insediamento romano Valentia con numerosi mosaici ed altre emergenze, due castelli, varie torri costiere, numerosi edifici storico monumentali di proprietà comunale.
Da ultimo la città si è dotata anche di un modernissimo teatro di 600 posti che sarà inaugurato all’inizio del 2021.
Pur figurando agli ultimi posti per qualità della vita nelle varie statistiche nazionali, ciò è da addebitare a problemi quali la sicurezza, il lavoro, i redditi pro-capite, ma non alla cultura.
Attività poste in essere dal Comune candidato nel biennio 2019-2020
Per onorare il Patto per la lettura e ottenere il riconoscimento di Città che legge Vibo Valentia ha partecipato a tutte le campagne annuali di promozione del libro e della lettura del Cepell, ha mantenuto attiva la propria Biblioteca comunale e il relativo archivio storico ottenendo finanziamenti per la completa ristrutturazione dell’edificio che la ospita; ha sostenuto il Sistema Bibliotecario che a Vibo Valentia gestisce una grande biblioteca pubblica con oltre 80.000 documenti e ha sede in un grande palazzo monumentale nel centro storico (Polo di Santa Chiara) messo a disposizione dal comune, dove lavora un gruppo di professionisti di grande livello. Ha sostenuto la realizzazione del festival Leggere&Scrivere e numerose altre attività di promozione della lettura, in particolare il Progetto Zero-Sei in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Vibonese, Biblioteca Casa di Quartiere, Nati Per Leggere. Attività di formazione per bibliotecari in collaborazione con AIB-Sezione Calabria. Con il Progetto Zero-Sei sono stati realizzati corsi di formazione per animatori della lettura, si sono creati punti lettura negli studi pediatrici, al centro vaccinale, nelle biblioteche.
La Calabria che (non) legge. I problemi da affrontare
A dimostrazione che la città di Vibo valentia ha consapevolezza dell’importanza dei libri e della lettura, si riporta una valutazione della situazione del comparto in Calabria a paragone del resto d’Italia e nella provincia di Vibo Valentia.
La situazione della lettura in Italia vede nel 2018 la quota di lettori che dichiarano di aver letto almeno un libro in un anno pari al 41% della popolazione di sei anni e più, distribuiti in una piramide che presenta una punta minima di lettori forti e fortissimi, accompagnata da una fascia più ampia di lettori medi e da una larghissima base di lettori deboli e borderline.
Nel confronto internazionale, i lettori abituali sono il 63,7% nel Regno Unito, il 60,2% in Germania, il 48,3% in Francia, il 47,6% in Spagna e il 46% negli USA. In base ai dati Istat, negli ultimi anni, le differenze, basate sul livello d’istruzione e sulla classe socio-economica si sono accentuate: a partire dal 2003 le percentuali di lettori sono aumentate nelle fasce con livello di istruzione superiore e media, mentre sono diminuite nelle fasce con livello inferiore; parallelamente, le percentuali di lettori sono aumentate nelle classi socio-economiche superiore e media, mentre sono crollate nelle classi socio-economiche inferiori. La lettura in Italia è dunque caratterizzata da esiguità del numero dei lettori e da una progressiva apertura della forbice tra svantaggiati e avvantaggiati.
Il dato desta preoccupazione perché la lettura è universalmente riconosciuta come strumento essenziale di circolazione della conoscenza in grado di favorire lo sviluppo culturale di un Paese, con riflessi sulla società, sulla politica e sull’economia.
L’insieme di conoscenze, competenze, abilità, emozioni, acquisite durante la vita da un individuo e finalizzate al raggiungimento di obiettivi sociali ed economici, singoli o collettivi, costituisce il cosiddetto capitale umano, uno dei principali input immessi nel sistema produttivo.
Più in generale, si può affermare che la crescita culturale rappresenta una precondizione necessaria all’insorgenza di un processo di reale sviluppo: ricerca scientifica, innovazione, crescita non possono esistere se non si sviluppa una capacità diffusa di attribuire senso e valore alle esperienze culturali.
Si tratta in sostanza di creare un contesto che permetta lo sviluppo di una cultura diffusa.
I temi della conoscenza, pertanto, rivestono un ruolo fondamentale nell’ambito, più generale, della politica economica e, in particolare, la lettura detiene un significato strategico: persone con elevati titoli di studio leggono di più, e chi legge di più riesce anche più facilmente a mantenere aggiornate e a incrementare le proprie conoscenze tecniche. Da ciò deriva un miglioramento del capitale umano a disposizione del Paese.
Nel 2006 l’Associazione italiana editori (Aie) ha commissionato a due economisti, Antonello Scorcu, professore di Politica economica all’Università di Bologna e Edoardo Gaffeo41, professore di Politica economica all’Università di Trento, una ricerca per verificare e approfondire la possibile relazione tra lettura e sviluppo economico del Paese.
Ribaltando la convinzione diffusa che la cultura dipenda dallo sviluppo, Scorcu e Gaffeo hanno dimostrato che, al contrario, può essere lo stesso sviluppo a dipendere dall’accumulazione della conoscenza, che deve considerarsi quindi un fattore essenziale per la crescita economica.
Nella prima sezione della loro ricerca (“La crescita economica delle regioni italiane e il ruolo dell’accumulazione della conoscenza”) condotta utilizzando il metodo econometrico noto come Barro regression42, Scorcu e Gaffeo hanno analizzato la crescita produttiva delle venti regioni italiane in un arco di tempo che va dal 1980 al 2003, mettendola in relazione con la variabile della lettura: ne è risultato che proprio in base alle capacità di lettura si possono spiegare le differenze di crescita economica tra le varie regioni.
La ricerca evidenzia la stretta correlazione esistente tra lettura e prodotto interno lordo (PIL): per il Nord, a un contributo al PIL pari al 54,02% corrisponde un trend di lettura del 53,39%; per il Centro, il contributo al PIL è del 21,03% con un 40,4% di lettori e il Sud contribuisce al PIL per il 24,94% con lettori pari al 26,21%.
La correlazione positiva e diretta tra indici di lettura e sviluppo economico regionale è confermata dai dati relativi alle singole regioni: per la Lombardia, ad esempio, al contributo per il PIL del 18,9% corrisponde il 20% di lettori, la Calabria contribuisce al 2,2% del PIL con un 2,4% di lettori.
La ricerca, attraverso una simulazione, ha anche dimostrato che se l’indice di lettura delle regioni meridionali a inizio periodo fosse stato anche solo pari a quello medio italiano, alla fine del periodo la crescita della produttività al Sud sarebbe stata da venti a trenta punti percentuali più alta. Per fare un esempio concreto: se la Calabria avesse avuto negli anni Settanta il tasso di lettura della Liguria, oggi avrebbe una produttività di cinquanta punti più alta.
Al contrario, se il Trentino-Alto Adige (regione con la percentuale di lettori più alta da diversi anni) avesse avuto un tasso pari alla media nazionale avrebbe visto la propria crescita ridursi del 10%. Allo stesso modo in cui, come dimostrato, la maggiore o minore quantità di lettori incide sulla produttività delle regioni italiane, è ragionevolmente possibile mettere a confronto indicatori quali la creatività economica, lo sviluppo umano e l’ambiente imprenditoriale dei Paesi europei e vedere come a maggiori indici di lettura corrisponda una maggiore crescita economica.
I due economisti, nella seconda indagine condotta (“Lettura e risultati scolastici”) hanno analizzato il ruolo della lettura intesa come accumulazione di capitale all’interno del canale educativo, valutando il peso della biblioteca familiare e di altri fattori nel determinare l’efficacia della performance scolastica degli studenti.
Ne è risultata una correlazione fortemente positiva tra i libri posseduti in famiglia e un alto rendimento scolastico, mentre l’atteggiamento dei ragazzi nei confronti della lettura sembra dipendere in gran parte dal valore che i genitori assegnano a essa. In termini di peso, il numero di libri posseduti dalla famiglia è infatti l’elemento che maggiormente influenza il successo scolastico degli studenti.
È evidente che un’elevata disponibilità di libri indica un ambiente favorevole alla cultura e all’accumulazione di conoscenza, e ciò complessivamente aiuta i ragazzi nel rendimento scolastico. Questo fattore si combina con quello derivante dalla personale disposizione verso la lettura da parte degli studenti: al crescere del piacere della lettura crescono costantemente i risultati scolastici. La terza parte del lavoro di Scorcu e Gaffeo (“La cultura è un consumo o un investimento?”) ha preso in esame l’effetto dell’insieme dei consumi culturali delle famiglie sulla produzione del PIL: i risultati confermano che nella società della conoscenza anche le spese private delle famiglie, in consumi culturali, sono per l’insieme del Paese un investimento, nel senso che fanno crescere la quantità di ricchezza prodotta e non il consumo. Secondo il modello econometrico applicato, a un aumento di cento punti base della quota di spese in attività culturali da parte delle famiglie italiane si associa un aumento del PIL reale pari allo 0,86%, che sembra indicare quanto la cultura rappresenti un vero e proprio investimento anziché una spesa.
Sempre restando in quest’ottica, anche uno studio recente del Ministero per i Beni e le Attività culturali ha posto in relazione il capitale culturale italiano con l’economia a esso collegata, con particolare riferimento alle attività d’impresa.
È emerso che l’industria dei beni e delle attività culturali (e la relativa economia di ricaduta) è un settore che non solo presenta una crescita superiore alla media (confrontando i dati degli anni 2001 e 2006) ma che ha un impatto positivo sull’economia globale in termini di valore aggiunto e tasso di occupazione. Se gli studi dimostrano che l’investimento in capitale umano e, in particolare, in promozione della lettura, è un investimento per lo sviluppo anche economico di una regione, la situazione calabrese induce a considerare questo investimento una vera priorità.
Gli ultimi dati Istat attestano che la percentuale dei lettori calabresi è di almeno venti punti più bassa rispetto alla media nazionale, già molto inferiore a quella dei Paesi occidentali più progrediti. In Italia il 41% della popolazione dai sei anni in su (oltre 23.500.000 persone) dichiara di aver letto almeno un libro, in Calabria la media è solo del 28,3%.
Le cause di questa situazione sono numerose e complesse; gli studi sostengono che la non lettura è una conseguenza del basso livello economico e di scolarità delle famiglie, della modesta presenza di biblioteche domestiche, della scarsa incidenza delle biblioteche pubbliche, di competenze scolastiche inadeguate e di vari altri fattori collegati alla dimensione soggettiva e sociale di ciascun cittadino. Le strategie per affrontare il problema dell’incremento della lettura e soprattutto per formare lettori critici, capaci cioè di divenire soggetti sociali attivi e protagonisti del proprio tempo, sono complesse e dipendono da cambiamenti di lungo periodo; esse non escludono però l’individuazione di un ambito circoscritto nel quale la Regione può fare molto.
Ed è anzitutto il settore delle infrastrutture culturali quello su cui puntare, la possibilità cioè di intervenire per qualificare o creare nuovi spazi e servizi che possano favorire la lettura e promuovere una più ampia e diretta partecipazione alla vita culturale di un numero sempre maggiore di cittadini. A fronte di una rete efficiente di nuove e moderne biblioteche, mediateche, librerie e luoghi di aggregazione e formazione, che sarebbero oggi necessari, la Calabria continua a registrare forti ritardi nel funzionamento dei principali servizi culturali.
Sono ritardi e arretratezze che si riverberano sull’intera società regionale, pesano sulle sue strategie di sviluppo, vanno in conflitto con la necessità di affermare una moderna identità fondata sui valori condivisi di democrazia, legalità e senso di responsabilità collettivo rispetto alle mete da raggiungere.
Obbiettivi di Vibo Valentia Capitale del libro 2021
Come da bando MIBACT, il comune di Vibo Valentia si propone con la candidatura a Capitale Italiana del libro 2021 le seguenti finalità:
- a) il miglioramento dell’offerta culturale, la crescita dell’inclusione sociale e il contrasto della povertà educativa, in considerazione delle esigenze della comunità locale di riferimento;
- b) il rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociali, nonché dello sviluppo della partecipazione pubblica;
- c) l’utilizzo delle nuove tecnologie, anche al fine del maggiore coinvolgimento dei giovani e di altre categorie a rischio di esclusione sociale e dalle innovazioni tecnologiche, quali gli anziani e i disabili;
- d) la promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità nei settori culturali e creativi;
- e) il conseguimento di risultati sostenibili nell’ambito dell’innovazione culturale, anche con riferimento all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU;
- f) diffondere l’abitudine alla lettura e favorire l’aumento del numero dei lettori, valorizzando l’immagine sociale del libro e della lettura nel quadro delle pratiche di consumo culturale;
- g) promuovere la frequentazione delle biblioteche e delle librerie e la conoscenza della produzione libraria italiana, incentivandone la diffusione e la fruizione;
- h) valorizzare le buone pratiche di promozione della lettura realizzate da soggetti pubblici e privati, rafforzandone la collaborazione;
- i) valorizzare la diversità della produzione editoriale;
- l) promuovere la dimensione interculturale e plurilingue della lettura nelle istituzioni scolastiche e nelle biblioteche.
Attività’ progettuali Vibo Valentia Capitale del libro 2021
Quello che ci si propone di realizzare come Capitale italiana del libro è di mettere il libro, la lettura e la cultura al centro della vita cittadina.
Non sfugge a nessuno che la distribuzione delle competenze e dei saperi nel corpo sociale locale e più in generale calabrese, registra ancora ritardi e difficoltà, la scuola per certi versi non è ancora riuscita a rendere più democratica e omogenea la società. Ci sono certamente moltissime persone effettivamente istruite, alcune delle quali decisamente colte, ma ci sono ancora troppe persone che per vari motivi, lo dicono tutte le statistiche, gli otto anni di istruzione obbligatoria non hanno dato i frutti sperati e vivono quindi in condizione di povertà culturale, conoscono l’uso di un numero limitato di parole, non leggono mai nulla, sono vittima del digital divide, non utilizzano al meglio i media, non hanno libri a casa.
L’idea base di Vibo capitale del libro è di far entrare prepotentemente il libro nella vita di queste persone, attraverso le seguenti iniziative:
- Inaugurazione dell’anno Capitale italiana del libro incontrando uno scrittore di grande notorietà internazionale.
- Il coinvolgimento delle istituzioni culturali e delle espressioni intellettuali a livello territoriale e regionale: università, scuole, fondazioni, scrittori, antropologi, sociologi, storici, giornalisti, artisti, operatori culturali e musicisti.
- Donare ai nuovi nati del centro nascite dell’ospedale di Vibo Valentia un piccolo kit di libri per la prima infanzia insegando alle loro mamme e padri il valore della lettura e coinvolgendo in questa attività anche i pediatri. I bambini che nascono ogni anno a Vibo Valentia oscillano tra i 1.500 e i 2.000, tra i quali molti figli di migranti, in questo modo oltre che donare dei libri si otterrebbe anche l’obbiettivo dell’integrazione e della coesione sociale, facendo sentire tutte queste mamme e padri oggetto di interesse da parte della società e delle istituzioni.
- Promuovere diffusamente le pratiche della lettura ad alta voce e organizzare corsi di formazione per bibliotecari, insegnanti, operatori culturali, genitori, pediatri e psicologi. Realizzare attività formative sull’editoria per ragazzi e giovanile e sulle professioni del libro per associazioni, insegnati e bibliotecari. Queste iniziative potrebbero coinvolgere tutte le altre Città che leggono della Calabria.
- Favorire e sostenere l’acquisto di libri per la costituzione di piccole raccolte librarie nelle famiglie che ne sono del tutto prive. E’ certificato che la mancanza della pratica della lettura si associa al non avere nessun libro nella famiglia in cui nasce e si cresce. Tale obbiettivo può essere conseguito con incentivi, sponsorizzazioni, campagne informative a livello cittadino, il coinvolgimento delle scuole, la partecipazione alle attività promosse dal Cepell.
- Sostenere il miglioramento delle biblioteche scolastiche, migliorandone le raccolte e promuovendone l’innovazione tecnologica, l’uso di piattaforme digitali (rete Indaco).
- Miglioramento e aggiornamento delle raccolte librarie delle due biblioteche pubbliche cittadine, allungamento dei tempi di apertura, sostegno alle loro iniziative di promozione della lettura.
- Apertura di una biblioteca a Vibo Marina, la principale frazione della città con oltre 10.000 abitanti.
- Promuovere la lettura fuori dai luoghi tradizionali, ad esempio in estate negli stabilimenti balneari, attivando un servizio di prestito librario per le persone in vacanza.
- Favorire l’interscambio documentario tra le biblioteche della città.
- Sostenere l’evoluzione tecnologica e di servizi on line delle biblioteche attraverso la creazione di una comunità digitale legata al libro, alla lettura e più in generale alla cultura e alle risorse del territorio. Quindi potenziamento dei servizi, diffusione dell’uso delle piattaforme e dei servizi digitali, alfabetizzazione informatica. Favorire la partecipazione alla comunità digitale di quella parte di cittadini che lasciati a se stessi rischierebbero di rimanere esclusi da questi servizi, che stanno diventando sempre più rilevanti socialmente ed economicamente. In questo senso le biblioteche e le scuole possono svolgere, previa formazione del proprio personale, la funzione di facilitatrici per una reale larga inclusione digitale dei cittadini di Vibo Valentia e del territorio.
- Sostenere e incentivare le attività delle biblioteche pubbliche della città affinché diventino sempre più luoghi di socialità e di inclusione sociale (corsi di lingue, corsi di informatica, laboratori per bambini e adolescenti, cantieri creativi per adolescenti sul modello Sala Borsa di Bologna). Rendere le biblioteche più inclusive per i soggetti deboli e con disabilità (dislessia, autismo, ipovedenti) potenziando progetti già avviati.
- Accordo per la digitalizzazione del patrimonio bibliografico della biblioteca privata Capialbi. Si tratta della più ricca e importante biblioteca privata della Calabria, la sua raccolta è costituita da rarità bibliografiche, manoscritti inediti in gran parte inediti, pergamene e codici membranacei tra i più rari e pregevoli conservati in Calabria. Fondata nell’Ottocento dallo studioso Conte Vito Capialbi conserva inoltre conservano importantissimi documenti della storia culturale della regione. Sono presenti u numero importante di incunaboli e di edizioni calabresi del ‘500 e ‘600.
- Dedicare l’edizione 2021 del Festival Leggere&Scrivere a Vibo Valentia Capitale del libro.
- Istituire con la collaborazione dell’associazione Electa che promuove ViBook una rassegna che dovrà diventare annuale dell’editoria meridionale, con particolare attenzione per l’editoria per ragazzi, storia, cultura e identità locale;
- Indizione di un premio annuale per raccontare attraverso la scrittura e l’illustrazione la Calabria, superando i cliché e i luoghi comuni sulla regione e in particolare sulla provincia di Vibo Valentia;
- Coinvolgere le scuole di ogni ordine e grado in una grande campagna di promozione della lettura.
- Proporre un gemellaggio con la Città Capitale Europea del Libro.
- Partecipare con un proprio stand e con iniziative culturali al Salone Internazionale del Libro di Torino.
- Attivare un Ufficio Stampa locale e Nazionale (utilizzando l’esperienza del Festival Leggere&Scrivere) per promuovere e far conoscere l’iniziativa Vibo Capitale Italiana del Libro.
- Produrre materiale informativo e studi sul libro e la lettura e su Vibo Valentia Capitale Italiana del Libro 2021 da distribuire a livello locale, regionale e nazionale.
- Realizzare un Sito Internet dedicato e curare la promozione dell’iniziativa sui social.
- Promuovere la partecipazione anche economica (Fundraising) delle imprese locali e nazionali, delle fondazioni bancarie, delle istituzioni, per dare continuità alla valorizzazione del libro e della lettura anche negli anni successivi.
- Coinvolgere tutta la città e la provincia, le scuole, il mondo dello sport, le istituzioni, affinché essere Capitale italiana del libro sia motivo identitario e di partecipazione per tutti.
- Realizzare nel nuovo teatro cittadino che sarà inaugurato alla fine del 2020 spettacoli tratti da opere letterarie, specie di opere per ragazzi e favorire la partecipazione di tutti gli studenti e dei genitori.
- Realizzare nell’ambito del Festival Leggere&Scrivere 2021 un’esposizione del patrimonio bibliografico storico vibonese e calabrese, con relativo catalogo.
- Organizzare mensilmente un incontro con autori conosciuti, studiosi del mondo del libro e dell’editoria per sollecitare i giovani alle professioni della cultura.
- Attività di orientamento delle biblioteche locali e più in genarle regionali verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030. Le biblioteche sono infatti istituzioni della comunità che agiscono e possono agire sulla sostenibilità fungendo da esempi, educatrici e facilitatrici. Per vocazione, compiti, capillarità di penetrazione nel territorio e capacità di aggregazione, le biblioteche pubbliche sono in grado di veicolare i contenuti dell’Agenda 2030 inglobandoli nelle proprie attività ordinarie di informazione e divulgazione, contribuendo così alla loro diffusione. Percorsi di lettura, bibliografie, esposizione di documenti, presentazione di libri o di autori, incontri tematici, didattica sono solo alcuni esempi di attività che le biblioteche pubbliche dovrebbero programmare e organizzare n via continuativa per contribuire a supportare gli obiettivi di uno sviluppo sostenibile. Le iniziative che favoriscono una cultura della sostenibilità potrebbero essere identificate e rese immediatamente riconoscibili marcandole, “taggandole” e presentandole ai cittadini quali contributi di supporto alla realizzazione dell’Agenda 2030.
Nei punti precedenti si sono elencati gli obiettivi perseguiti, in termini qualitativi e quantitativi, gli indicatori che verranno utilizzati per la misurazione del loro conseguimento saranno concordati con il Gruppo di Monitoraggio.
Ufficio Stampa di Vibo Valentia Capitale Italiana del Libro
L’eventuale designazione a Capitale del libro 2021 comporterà un piano di comunicazione con i seguenti obiettivi: rafforzare il posizionamento della Città di Vibo Valentia nel circuito culturale locale e nazionale; contribuire al marketing del territorio per comunicare un volto nuovo della Calabria, terra legata al passato e alla tradizione, ma nello stesso tempo vivace culturalmente, capace di sintonizzarsi con le nuove tendenze e le sollecitazioni della contemporaneità; allargare il bacino culturale veicolando nuove modalità di racconto della Calabria per raggiungere, attraverso i nuovi media, le generazioni che difficilmente si affidano ai media tradizionali; rafforzare l’identità locale collegandola con i libri e la lettura. Prima di scendere nel dettaglio occorre sottolineare a quali tipologie di target ci si indirizza: amanti della cultura: si tratta di un pubblico trasversale per età e stile di vita che legge libri, frequenta mostre, si tiene informato su cosa succede nel panorama culturale; giovani/studenti: si tratta di un pubblico che occorre raggiungere in termini di comunicazione attraverso i canali e i codici espressivi, nei quali i più giovani si riconoscono; turisti culturali: sono quei turisti che rifuggono dalla filosofia del mordi e fuggi consumistico per instaurare coi luoghi visitati una relazione più profonda e con una ricaduta sul territorio maggiore sia da un punto di vista economico e sociale che da quello della prospettiva futura; istituzioni scolastiche e realtà locali: nei confronti di questi soggetti la città vuole porsi come interlocutrice, come stakeholder del territorio, pronta a fare ‘gioco di squadra’ per promuovere la sua volontà di essere capitale del libro, le proprie eccellenze e quelle della Calabria. Una volta individuati obiettivi e target, le strategie del piano di comunicazione sono una conseguenza naturale e passano dall’intercettazione dei soggetti potenzialmente più interessati alla proposta cercando di allargare il bacino di utenza: a questo proposito è fondamentale lavorare sul naming, cioè la facilità con cui si incontra il nome di Città del libro nel flusso ipertrofico delle informazioni che invadono i media. Il naming, supportato da una comunicazione coerente è utile ad attrarre soprattutto un turismo culturale di prossimità (proveniente da Sicilia, Puglia, Campania, Basilicata, Lazio e regioni del centro Italia) e nel contempo azioni di comunicazione mirate ad un pubblico calabrese vogliono rafforzare la coesione sociale e una percezione positiva del territorio di appartenenza favorendo il turismo interno. La comunicazione su Vibo valentia è già ben avviata e il suo nome è presente sui principali portali nazionali dedicati alla cultura, si citano a titolo di esempio le “Città che leggono” portale promosso da MIBAC, CEPELL, ANCI. Creare reti stabili tramite cui diffondere la promozione della del libro e della cultura è uno dei segreti di una comunicazione di successo. In questa direzione vanno il supporto comunicativo delle reti televisive, o della cartellonistica. Motore fondamentale del piano di comunicazione è l’Ufficio stampa che sarà individuato per sviluppare una attività cartacea e on line. A queste attività si aggiunge quella dei social (Facebook, Twitter e YouTube) che permetterà di rafforzare il senso di community intorno all’evento. Le dirette Twitter, i post su Facebook e i video su YouTube permetteranno di differenziare la comunicazione raggiungendo diverse tipologie di target (giovani soprattutto) e alternando informazione a entertainment. Infine non mancheranno affissioni in postazioni strategiche, pieghevoli, dépliant e brochure stampati su carta ecologica, e poi newsletter periodiche a tutti gli stakeholder coinvolti e potenziali.
Monitoraggio delle attività
Il sistema di monitoraggio e valutazione costituisce lo strumento tramite il quale si intende produrre (sia in itinere, sia in fase conclusiva) un’analisi degli interventi realizzati, al fine di documentarne lo svolgimento e valutarne l’efficacia – ovvero il rapporto tra i risultati raggiunti e gli obiettivi prefissati – e l’impatto sul territorio. Tramite la produzione di un quadro critico in grado di illustrare il percorso svolto ed evidenziare potenzialità e criticità, il sistema mira a sostenere ed accompagnare la rete attivata, ponendosi quale utile mezzo di supporto alla gestione e all’apprendimento collettivo, in vista del pieno conseguimento degli obiettivi progettuali. Metodologia: L’attività di monitoraggio e valutazione assume un approccio di tipo partecipato, basato sull’autovalutazione: essa prevede il coinvolgimento diretto e l’intervento attivo di tutti i soggetti impegnati nella realizzazione delle azioni progettuali per stimolare il confronto, favorire l’azione collaborativa e sviluppare la capacità di adattamento costante alle esigenze emergenti. Obiettivi: Registrare i dati inerenti la realizzazione delle attività, organizzandoli progressivamente in un quadro globale che consenta di mantenere una visione d’insieme dello sviluppo progettuale. Fornire ai soggetti coinvolti nella gestione e realizzazione degli interventi un aggiornamento periodico sullo svolgimento delle attività, con carattere sia descrittivo, sia valutativo che evidenzi i punti di forza e i punti di debolezza, per consentire e facilitare i necessari interventi di aggiustamento in itinere. Produrre una valutazione dei risultati conseguiti, condotta tramite il riferimento a indicatori quantitativi e qualitativi. Verificare le modalità di organizzazione e di funzionamento della rete di intervento attivata.
Si pensa di affidare sulla scorta di altre esperienze il monitoraggio delle attività che saranno promosse per Vibo Capitale italiana del libro al Michele Trimarchi professore di economia pubblica all’Università di Bologna e al suo gruppo di lavoro.
Gruppo di lavoro per l’attuazione del programma
All’attuazione del progetto si farà carico direttamente il Sindaco Maria Limardo e l’assessore alla cultura Daniela Rotino, coadiuvati per gli aspetti tecnici dal segretario generale del comune Domenico Scuglia, dalla Dirigente Settore Cultura Adriana Teti, dal Direttore scientifico del Sistema Bibliotecario Vibonese Gilberto Floriani e per la parte organizzativa dal Sistema Bibliotecario Vibonese.
Piano di spesa
In aggiunta alla somma che sarà erogata dal MIBACT alla città che si aggiudicherà il titolo di Capitale del libro, pari a 500.000 euro, si ritiene che a livello locale e calabrese sia possibile reperire ulteriori risorse che si stimano prudenzialmente ad altri 100.000 euro.
Le previsioni di spesa sono le seguenti:
Voci di spesa | Importo |
Attrezzature e software | 10.000,00 |
Attività progettuali | 155.000,00 |
Comunicazione | 60.000,00 |
Monitoraggio | 15.000,00 |
Gruppo di lavoro, rimborsi spese, viaggi | 15.000,00 |
Stampa materiali, cataloghi, ecc. | 20.000,00 |
Allestimento spazi | 40.000,00 |
Collaborazioni | 45.000,00 |
Copyright | 5.000,00 |
Assicurazioni | 5.000,00 |
Ospiti e ospitalità | 40.000,00 |
Acquisto libri per neonati e per famiglie | 85.000,00 |
Miglioramento delle biblioteche, potenziamento delle biblioteche scolastiche e apertura biblioteca Vibo Valentia Marina | 75.000,00 |
Spese generali | 30.000,00 |
Totale | 600.000,00 |
Per la realizzazione delle diverse attività progettuali (Corsi di formazione e altro, acquisto libri per neonati e famiglie, miglioramento delle biblioteche, ecc.), si prevede una spesa di complessiva di euro 315.000,00). Altre spese riguardano la comunicazione (60.000,00 euro) e tutte le varie voci all’elenco.
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