Per salvare il Mesima bisogna unire le forze e non disperderle. Non serve, quindi, avanzare nuove proposte di legge per realizzare un’oasi naturale alla foce del fiume, bensì adoperarsi per dare sostegno a quelle già depositate nei competenti uffici della Regione. A sostenerlo è Jasmine De Marco, giovane biologa nicoterese, che da anni si muove lungo le rive del Mesima per studiarne ogni forma di vita e catturarne le immagini più belle e significative. Il suo intervento arriva all’indomani dell’incontro tenutosi nella cittadella regionale tra l’assessore all’Ambiente Sergio De Caprio e una delegazione di amministratori del Comune di San Ferdinando per discutere delle possibili iniziative da avviare a salvaguardia del Mesima. Nell’occasione, ignorando le proposte di legge già esistenti, è stata avanzata la richiesta di includere la foce del fiume tra le riserve naturali protette e/o parchi marini regionali, nonché tra i parchi fluviali assegnando al Comune di San Ferdinando un ruolo attivo. Sono proprio le proposte avanzate dagli amministratori sanferdinandesi a cogliere di sorpresa e a far riflettere Jasmine De Marco, esponente di spicco del Wwf, che, nell’autunno del 2019, facendo tesoro delle ricerche condotte nell’area fluviale in questione, aveva ispirato la redazione di una proposta di legge subito dopo depositata in Regione tramite la sua stessa associazione.
La biologa plaude al risveglio dei Comuni su un tema di grande delicatezza, ma, nello stesso tempo, ci tiene a rimarcare <l’esistenza di due proposte di legge di istituzione di una riserva naturale protetta. Una, presentata dal WWF, ha già incassato un parere favorevole della commissione Ambiente e giace, purtroppo, presso il consiglio regionale, mentre un’altra, meno strutturata, è stata presentata dallo stesso assessorato all’Ambiente>. Ne deriva che <una ulteriore proposta – spiega la biologa – sarebbe del tutto inutile e ridondante> perché <sarebbe il caso – prosegue – di unire le forze e non disperderle in mille rivoli, con il rischio di non raggiungere nessuno degli obiettivi raggiungibili attraverso un’azione sinergica>. Le varie amministrazioni comunali interessate al problema Mesima, in attesa del responso regionale, <potrebbero fare – aggiunge – qualcosa di molto più concreto per il fiume attivandosi per la custodia dell’area circostante la foce lasciata in preda al degrado, all’abusivismo edilizio, all’abbandono indiscriminato di rifiuti di ogni tipo, anche speciali e pericolosi, per renderla fruibile e godibile alle famiglie, ai turisti e agli appassionati>. Jasmine De Marco, oltre a sottolineare tutto il suo lavoro a tutela del Mesima, ricorda anche gli studi già fatti dal Wwf e auspica che l’amministrazione di San Ferdinando <voglia sostenere, senza tentennamenti, la nostra proposta di legge, che siamo sicuri non manca di nulla, non fosse altro percè, in tema di conservazione della natura italiana, il WWF non è secondo a nessuno>.
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