Dialisi senza riscaldamento, Ufficio protesica in via d’estinzione, Punto prelievi affidato alla professionalità dell’unica infermiera in servizio e al volontariato, ambulatori specialistici in progressivo depauperamento contrariamente agli impegni assunti dai vertici dell’Asp, manutenzione della struttura ospedaliera quasi inesistente. Sono queste solo una parte delle carenze che stanno minando la funzionalità della struttura sanitaria nicoterese sulla quale, peraltro si riversa anche l’utenza proveniente dalla Piana di Gioia Tauro. In mezzo a tante nuvole nere, però, sta per prendere il via un’iniziativa che potrebbe riportare un po’ di sereno. Perdurando le tante contestazioni contro lAtto aziendale varato dall’Asp lo scorso 7 aprile, l’amministrazione comunale ha deciso di dar corpo ad un’idea che circola da tempo e che vorrebbe la struttura ospedaliera nicoterese sede della Casa della salute. Sino ad oggi solo montagne di parole e di promesse, ma, forse, si stanno creando le condizioni per uscire dall’impasse. Il sindaco Pino Marasco, ormai ai ferri corti col management aziendale, sta lavorando, infatti, per rilanciare il progetto della Casa della salute e non è detto che la situazione non possa radicalmente cambiare.
Non a caso ha chiesto e ottenuto la consulenza dell’ex direttore generale dell’Asp, Rubens Curia, il cui attivismo sulle problematiche sanitarie regionali è ormai ben noto a tutti. Lo stesso quanto prima sarà in città per confrontarsi sul da farsi col sindaco Marasco e, quindi, collaborare con la giunta comunale nella stesura di un emendamento all’Atto aziendale targato Maria Pompea Bernardi e che tanto malumore sta generando sul territorio vibonese. Sarà cura di Curia tracciare il percorso da seguire per arrivare all’obiettivo. Ben conoscendo le sue competenze in materia sanitaria, appare concreta la possibilità che l’attuale commissario straordinario dell’Asp possa accogliere la richiesta proveniente da Nicotera vrando una delibera d’integrazione mirata a inserire nell’Atto aziendale il nosocomio nicoterese come sede della Casa della salute. Una simile scelta, probabilmente, potrebbe schiudere nuovi scenari e nuove prospettive scongiurando diatribe che non tornano utili a nessuno.
