A Joppolo messa in sicurezza di Torre Parnaso e ricostruzione del ponte Agnone A Joppolo messa in sicurezza di Torre Parnaso e ricostruzione del ponte Agnone

A Joppolo messa in sicurezza di Torre Parnaso e ricostruzione del ponte Agnone

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L’albo on line comunale offre all’attenzione del lettore due notizie. La prima è contenuta nella deliberazione n. 61 del 18 u.s., con la quale la giunta comunale ha approvato “il progetto di restauro e conservazione Torre Parnaso detta Torre di Joppolo e messa in sicurezza e valorizzazione e sistemazione dell’area circostante” per l’importo di 500mila euro.

Sull’argomento interviene l’ex sindaco Salvatore Vecchio.

“Dei 500mila euro – afferma -, tolti spese di progettazione, incentivi, supporti (ormai leitmotiv di questa amministrazione comunale), Iva, ecc., sono riservati ai lavori a base di asta soltanto 375mila euro. Il punto non è, comunque, l’incongruità, che pur rileva, dell’importo previsto per l’esecuzione dei lavori, quanto soprattutto la bontà del progetto. Sia ben chiaro che non si intende dubitare delle capacità professionali del progettista e, tuttavia, occorre rilevare che la redazione di un tale progetto, che attiene al restauro, alla conservazione e alla messa in sicurezza di un bene di notevole interesse artistico e storico, non rientra per la peculiarità degli interventi nella competenza del geometra proponente, ancorché dirigente dell’U.T.”.

“Nondimeno l’elaborato – dichiara Vecchio -, definito nelle premesse e nel dispositivo della deliberazione giuntale “progetto per l’esecuzione di opere di restauro conservativo della torre” e nel corpo della deliberazione “studio di fattibilità tecnico- economico”, buttato lì con grande rispetto per le

Salvatore Vecchio

istituzioni e con il placet di coloro i quali hanno partecipato ai lavori dell’esecutivo solo al lodevole scopo di ottenere il finanziamento, ha ottenuto  il “parere favorevole del dirigente proponente in ordine alla regolarità tecnica e alla correttezza delle disposizioni contenute nel provvedimento ai sensi dell’art. 147 bis  del D.lgs.267/2000”. Riconosciuta la bontà in sé dell’iniziativa -mettere in sicurezza la Torre, definita dal Ministero dei beni culturali di “notevole interesse artistico storico particolarmente importante ai sensi della legge 1089/1039” anche perché “costituisce con la Torre di Taureana l’unico esemplare di fortificazione in atto esistente”-  si suggerisce agli amministratori comunali, senza con ciò volere urtare la loro suscettibilità,  di adoperarsi con urgenza  per la redazione di un progetto, congruo nei costi e affidato per la redazione a professionisti capaci e competenti per appartenenza all’Albo professionale di riferimento“.

L’altra notizia attiene all’aggiudicazione dei lavori per il ripristino della funzionalità idraulica del torrente Agnone, la cui inondazione provocò il 18 giugno 2018 anche il crollo di un ponte con la conseguente interruzione della strada che conduce a diverse civili abitazioni e anche alla Torre. I lavori in questione sono stati finanziati dalla Prociv e dalla Regione Calabria dopo qualche mese dal rovinoso evento per un importo complessivo di 1.500.000,00 euro.

“Preoccupa – afferma l’ex sindaco – il metodo scelto per l’appalto, ossia quello del prezzo più basso. Metodo di gara quest’ultimo che in presenza di un ribasso alto può comportare perizie di varianti con nuovi prezzi e, quindi,  spese aggiuntive per nuove progettazioni, nuovi incentivi ecc., e che, in generale, per dirla con Don Ciotti, apre grandi spazi alla corruzione e ai giochi criminali. Per tornare ai tanto attesi lavori di ripristino della funzionalità idraulica del torrente Agnone occorre dire che essi sono stati aggiudicati con il ribasso ritenuto congruo del 36,770% sull’importo a base di asta di 982.270,00 euro. Sicché, questo ribasso ha prodotto un’economia di circa il 40% e nel contempo anche una sensibile pari riduzione dei costi. In altri termini i lavori saranno eseguiti con un costo pari a circa 600mila euro  e non più ad un costo di 982.270,00 euro come previsto nel progetto. Ciò non vuol dire, per intenderci che il Comune ne abbia guadagnato. Infatti una riduzione dei costi tanto elevata verosimilmente non inciderà sul giusto guadagno dell’imprenditore aggiudicatario dei lavori e, tuttavia, è auspicabile che da essa non ne soffrano la qualità dei lavori e la giusta mercede dei lavoratori”.

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