LA CALABRIA E IL MEZZOGIORNO AI TEMPI DI DANTE.

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Nella ricorrenza del settimo centenario della morte di Dante Alighieri (1265-1321), su iniziativa dell’Associazione Culturale Anassilaos e con il patrocinio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, il prof. Giuseppe Caridi ha tenuto nello Spazio Open delle Edizioni Città del Sole una conversazione sul tema La Calabria e il Mezzogiorno ai tempi di Dante. Partendo da un brano dell’VIII canto del Paradiso, dove si menziona il Mezzogiorno d’Italia (“Quel corno d’Ausonia che s’imborga di Bari di Gaetà e di Catona da ove Tronto e Verde in mare sgorga”), Caridi ha delineato le principali vicende politiche e militari del Meridione d’Italia, con particolare riferimento alla Calabria, divisa allora in due circoscrizioni amministrative – Giustizierati di Val di Crati e Terra Giordana a nord e di Calabria a sud – durante il periodo in cui è vissuto Dante. L’anno stesso della nascita dell’Autore della Divina Commedia – ha sottolineato tra l’altro il relatore – è coinciso con l’investitura di papa Clemente IV del Regno di Sicilia, che comprendeva anche il Mezzogiorno peninsulare, a Carlo d’Angiò, fratello del re di Francia e capostipite della dinastia angioina che, subentrata nel 1266 agli Svevi, era sul trono di Napoli al tempo di Dante e vi sarebbe rimasta fino alla prima metà del secolo XV quando, dopo una lunga lotta di successione, il Regno è passato agli Aragonesi.

 

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