Giancarlo Di Fede, artista vibonese emigrato al nord per perfezionare il suo Dna artistico e affinare lo studio di quella che è sempre stata la sua più straordinaria passione, torna a casa.
Vibo Valentia lo accoglie come una città sa fare di fronte ad un cittadino che illustra il suo estro artistico fuori dalle mura amiche di casa con notevole successo e che al suo ritorno chiede di essere giudicato per quello che ha saputo esprimere e conquistarsi professionalmente.
Torna da Milano e porta con sé un carico di novità e curiosità artistiche di forte talento moderno.
Presenta una sua creatura: “la genesi della materia e della luce” ed è pronto ad esercitare fascino su chi metterà subito in discussione la sua idea.
Vibo Valentia, per due settimane, al Sistema Bibliotecario Vibonese, gli punta i fari sullo scenario di una Mostra inedita e di interessante curiosità non solo artistica perché Giancarlo Di Fede viene a spendersi nella sua città con una idea che dice trattarsi di “arte informale” – così la definisce – e dove il pittore manda allo sbaraglio il suo inconscio in un momento in cui proietta, appunto il suo inconscio, sulla tela con gesti istintivi e liberi.
Giancarlo Di Fede ha un suo modo di spiegare il fenomeno perché lo definisce innovativo e di forte attrazione.
Addirittura carica il tiro quando avverte subito che “la straordinaria novità della sua opera è strettamente connessa al fatto che il territorio è rimasto indietro, arretrato e che per questo diventa l’evento è sicuramente una novità.”
L’artista vibonese aggiunge anche che la sua esibizione sarà attraente perché “in fondo faccio riesplodere il fermento degli anni ’80 quando si dipingeva con passione, amore, arte e gusto e tutto trovava origine dalle tradizioni socio culturali e artistiche.”
Di lui hanno scritto, ed in termini fortemente critici, esperti come lo storico Giulio Nardo ed uno dei più apprezzati critici d’arte, Mario Panarello.
La sua arte desueta in fondo è ben delineata e cerca consensi perché – aggiunge Giancarlo Di Fede – “ ho bisogno di creare emozioni e cogliere momenti di grande passione utili a creare provocazioni per una conseguente logica estetica”.
Il suo curriculum è costellato di successi, premi e conoscenze nel bel mondo dell’arte che conta.
Ha una pagina di critiche molto interessante.
E’ a Vibo Valentia per godersi un momento di gloria. Comune e Rotary Club Hipponion gli hanno concesso il patrocinio e a lui basta.
Avverte un po’ di emozione quando parla dei suoi trascorsi in Accademie, Scuole di arte e cultura, aule e competizioni che lo hanno tenuto lontano dalla sua Vibo Valentia per molti decenni .
Ha, tra l’altro, nel suo bagaglio artistico culturale, anche la laurea Magistrale in arti visive e studi curatoriali.
Adesso con tatto emotivo spiega che ha un po’ di timore di affrontare per strada compagni di scuola e di serate vibonesi che appartengono agli anni ‘80 e ‘90.
Non teme, però, e lo confida, che alla sua kermesse al Sistema Bibliotecario che per due settimane sarà teatro della sua storia, manchino le visite ed i complimenti di chi lo ha sempre apprezzato anche stando lontano da casa.
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