Ieri pomeriggio – giovedì 16 dicembre 2021- a Napoli nel corso dell’Inaugurazione dell’Anno accademico 2021-2022 della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale è stato consegnato a don Salvatore Belsito, sacerdote dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano e parroco a Serricella di Acri, il premio per la migliore dissertazione di licenza in teologia (anni 2017-2020).
Il lavoro fu seguito da mons. Ignazio Schinella, la tesi fu poi pubblicato da Progetto 2000 con il titolo L’ECUMENISMO VISSUTO. IL FRATE CAPPUCCINO CALLISTO LOPINOT CAPPELLANO DEL CAMPO DI CONCENTRAMENTO A FERRAMONTI DI TARSIA. La figura di padre Lopinot fu determinante per la vita del campo, il frate cappuccino riuscì a far avere dal papa Pio XII un armonium, che divenne uno strumento ecumenico utilizzato a Ferramonti sia dai cattolici che dagli ebrei e da chi nel campo pregava Dio. Sempre su richiesta di padre Lopinot, il Vaticano mandò a Ferramonti, una serie di balle di stoffa per realizzare vestiti a tutti gli internati, in vista della liberazione; il nonno di don Salvatore Belsito, fu tra i sarti che cucirono su misura giacche e pantaloni per gli internati.
Il riconoscimento è stato consegnato a don Salvatore dall’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia, compagno di Seminario al San Pio X di Catanzaro di don Belsito.