I vandali distruggono gli spogliatoi del campo di Nicotera Marina e la rabbia di Diego Corigliano, storico dirigente della locale squadra di calcio, che per una serie di difficoltà ha ammainato bandiera, salgono sino al cielo. Da quando la società sportiva, infatti, ha cessato ogni attività, continua a vigilare sulla struttura come fosse una sua creatura. Ha anche sporto denuncia contro ignoti per il verificarsi dei primi danneggiamenti all’impianto sportivo, ora non sa più a che santo votarsi. In realtà, lo spettacolo che s’è parato ai suoi occhi nel corso dell’abituale controllo l’ha lasciato sbigottito. Ignoti, forzando una porta secondaria che consente l’accesso al campo sportivo, si sono introdotti negli spogliatoi devastandoli in lungo e in largo. In sostanza, gli eroi dell’ultima scorribanda hanno divelto e portato via tutte le porte esterne dello spogliatoio, nonché un paio di quelle interne. Divise, attrezzi ginnici e altro materiale sono stati sparsi sul pavimento. Lavandini fatti a pezzi per recuperare la rubinetteria. Non basta. I vandali hanno preso di mira anche i bagni destinati al pubblico e siti all’ingresso del campo portando via una porta e uno scaldino. Per completare l’opera, la loro attenzione s’è rivolta anche alla tribuna spettatori dove sono stati divelti e sottratti parapetti in ferro e inferriate esterne assieme ad altro materiale.
Tutto lascia pensare che, perdurando l’incuria e l’abbandono, della struttura sportiva presto rimarrà ben poco. Per cercare di rendere più difficoltosi eventuali “ritorni” notturni, Diego Corigliano, col supporto di altri ex dirigenti del Nicotera Marina, ha provveduto a saldare le porte d’ingresso alla tribuna, mentre per lo spogliatoio ormai non c’è nulla da fare. Beni per decine di migliaia di euro buttati al vento senza che nessuno avverta la necessità di tutelare un bene pubblico. <La mia rabbia – rimarca l’ex responsabile della locale squadra di calcio – nasce proprio dal constatare che la situazione creatasi non interessi né amministratori provinciali né amministratori comunali. Nonostante le nostre rimostranze e le denunce, non s’è mossa foglia. Perchè tanta disaffezione per una struttura che riveste notevole importanza anche sul piano sociale oltre che sportivo?>. Eppure per realizzare quello che era ritenuto uno dei migliori campi di calcio dei campionati di prima e seconda categoria <sono state spesse – afferma Corigliano – somme ingenti. Oltre alle centinaia di milioni delle vecchie lire utilizzate, a suo tempo, per acquistare il terreno e realizzare la struttura, in tempi recenti la Provincia ha speso 40mila euro per mettere in piedi le torri per l’illuminazione del campo con possibilità di giocare anche in notturna, nonché altri 35mila euro per realizzare la tribuna destinata agli spettatori e qualche migliaio di euro per un serbatoio in grado di non far mai mancare l’acqua negli spogliatoi. Chi risponderà della mancata salvaguardia di questi beni pubblici? Per certo, noi non abbiamo potuto riprendere l’attività calcistica per l’indisponibilità del campo>. Alla resa dei conti, la Provincia sarebbe disponibile a cedere gratuitamente l’impianto sportivo al Comune, che, però, non gradirebbe il “regalo”.
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