La sanità del Vibonese non vive solo di fatti negativi. Spaziando a tutto campo è possibile imbattersi anche in cose positive legate non solo allo spirito di abnegazione del personale, ma anche alla funzionalità di strutture che, nonostante il periodo non riconduca alle vacche grasse, riescono a dare risposte concrete alle esigenze dell’utenza sanitaria. Succede non solo nel capoluogo, ma anche in periferia. E questo il caso del Centro che, a Nicotera, esegue gli esami di Mineralometria ossea computerrizata (Moc), che vengono effettuati col metodo Dexa e servono a misurare la quantità di calcio nelle ossa ed, eventualmente, valutare la presenza di osteoporosi. Il macchinario esistente nel poliambulatorio nicoterese è l’unico attualmente esistente nella sanità pubblica vibonese ed è ubicato nel laboratorio di radiologia. I due operatori in servizio – il dottor Giovanni Manfrida ed i tecnico Domenica Laganà – grazie alla serietà del loro impegno e all’alto livello di professionalità, riescono a fronteggiare un carico di lavoro davvero notevole. Danno, infatti, risposte non solo all’utenza del Vibonese, ma anche a quella proveniente da fuori provincia. In particolare, si rivolgono alla struttura nicoterese molti pazienti in arrivo dalla vicina Piana di Gioia Tauro. Spesso anche il Lametino fa riferimento a Nicotera. Tradotto in dati concreti, gli esami Moc eseguiti annualmente sono circa duemila nonostante i limiti imposti dalla pandemia in corso e il conseguente rallentamento del lavoro. Fuori dal periodo Covid, gli esami effettuati ogni anno registravano un 30% in più. Cifre ragguardevoli specialmente se si rimarca il fatto che a tenere in piedi il laboratorio di radiologia sono solo due dipendenti che non devono eseguire solo esami Moc, ma anche tutti gli altri accertamenti radiologici, che non sono pochi. Attualmente, si viaggia con la media di circa quattromila esami all’anno, mentre nel periodo pre-Covid gli accertamenti erano oltre cinquemila. Da sottolineare anche che l’accesso alla Dexa avviene solo previa prenotazione, ma non è mai successo – e questo suona a totale merito dei due dipendenti – che pazienti oncologici, infettivi o, comunque, in condizioni di emergenza venissero rimandati indietro. Tutto sommato, i dati dell’attività del Centro Moc di Nicotera potrebbero anche essere incrementati. Basterebbe quel pizzico di organizzazione in più che l’Asp, però, non si è mai preoccupata di coltivare. Succede, infatti, che quando i due dipendenti vanno in ferie o quando si assentano per motivi di salute o altro non vengono sostituiti. Il lavoro si ferma o va avanti con fatica e le prestazioni diagnostiche diminuiscono. Anche i macchinari andrebbero sostituiti perché ormai datati. Peraltro, l’Asp per mettere in funzione l’apparecchiatura radiologica inviata a Nicotera e già usata ha impiegato ben quattro anni. Naturalmente, quando è entrata in funzione s’è subito guastata. Bisognerà aspettare altri quattro anni per rimetterla a posto?
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