Depurazione e mare sporco: scatta la tolleranza zero. Regione, Procure, Arpacal, Forze dell’ordine, Capitaneria di porto, nel corso di un partecipato convegno tenutosi nel Nautico di Pizzo lo scorso 16 dicembre, hanno pubblicamente assunto l’impegno di far piazza pulita di inefficienze, abusi, violazioni. Associazioni e comitati, da parte loro, alzeranno il livello dell’attenzione sulle condizioni del mare. Intanto, mentre gli uffici competenti si organizzano, la Stazione zoologica “Anton Dohrn” di Napoli, sezione di Amendolara, guidata dal Silvio Greco, è già in azione per monitorare le aree del litorale vibonese ritenute più a rischio. L’ente di ricerca, già collocato tra le dieci istituzioni più importanti al mondo per lo studio della biologia marina, metterà in campo scienziati e ricercatori, nonchè le sue sofisticate attrezzature per raccogliere e analizzare tutte le informazioni utili a delineare un quadro chiaro della situazione del litorale tirrenico vibonese. I risultati delle attività svolte saranno messi a disposizione della Procura e per i “pirati” della depurazione non sarà facile farla franca. Di diverso c’è, peraltro, che di depurazione e mare sporco s’è cominciato a parlare in pieno inverno a Pizzo e si continuerà a discuterne anche nel corso di un convegno che si terrà a Nicotera il prossimo 2 marzo con la speranza che, poi, tutto cominci a filare per il verso giusto. E di novità ce n’è pure un’altra: è scesa in campo anche la politica. A guidare il “risveglio” sul tema depurazione è il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo.
Dopo aver presentato un’interrogazione per avere lumi sulla situazione esistente a Pizzo e nei comuni del Vibonese, si sofferma sulla risposta pervenutagli dalla Regione per sottolineare che la stessa <può fare di più e meglio senza lasciare che processi burocratici abnormi limitino l’azione d’intervento rispetto alle emergenze del territorio». Lo stesso Lo Schiavo ritiene <disattesi> alcuni suoi quesiti anche perché <il ri-efficientamento del sistema depurativo-fognario di Pizzo, per un importo di 500mila euro, è subordinato ad una delibera Cipe ancora mancante>, mentre il disinquinamento della fascia costiera vibonese riguardante i comuni dell’Angitolano, per un importo di 6,3milioni di euro <è ancora in corso di progettazione definitiva>. Anche <il project financing che riguarda 12 comuni della Costa degli Dei, per un importo di 15,5 milioni di euro – prosegue – si è sostanzialmente arenato con gli Enti interessati che hanno chiesto la ripartizione della parte pubblica del finanziamento per procedere a singoli interventi>. Infine, <altri otto finanziamenti, per circa 7 milioni di euro, derivanti da fondi strutturali europei – conclude -, non possono essere erogati, anche qui, per la mancanza della relativa deliberazione da parte del Cipe». A rallentare ogni iniziativa concorrerebbero anche i tempi elefantiaci della burocrazia che <non riesce a intercettare le urgenze dei territori> e <ad ottemperare al dovere morale e politico della tutela dell’ambiente>. Spetta alla Regione snellire le procedure perchè <ogni mese che passa senza un intervento tangibile – conclude Lo Schiavo – rappresenta un ulteriore colpo all’economia e all’ambiente e va ad aggravare una situazione già molto compromessa».
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