Intelligence, Antonino Vaccaro (IESE Business School) al Master in Intelligence dell’Università della Calabria: “Sviluppare una cultura della dell’intelligence nello spionaggio aziendale, che rappresenta un’emergenza nazionale”

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Antonino Vaccaro,Direttore del “Center for Business in Society” presso lo IESE Business School di Barcellona, nonché Presidente della Commissione per l’Internazionalizzazione della Società Italiana di Intelligence, ha tenuto la lezione “Lo spionaggio aziendale come priorità nazionale”nel corso del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri.

Vaccaro ha definito lo spionaggio aziendale come “tutte quelle attività, orientate all’acquisizione e di informazioni sensibili, ovvero riservate o segrete, di proprietà di un’azienda per essere utilizzate dai concorrenti. Pertanto si tratta di informazioni ottenute “illecitamente”. Questo fenomeno è ancora più significativo in conseguenza della digitalizzazione delle attività delle piccole, medie e grandi aziende”.

Partendo dal recente studio della Commissione Statunitense per la Tutela dei Diritti di Proprietà Intellettuale, che ha quantificato in circa 600 miliardi di dollari la perdita dovuta alla contraffazione, pirateria di software e vendita di segreti industriali, Vaccaro ha denunciato lo spinto utilizzo di questa attività, che consente di impossessarsi di segreti industriali, senza dotarsi di una propria struttura di ricerca e sviluppo, risparmiando risorse economiche e di tempo.

Il docente ha quindi evidenziato le caratteristiche principali dello spionaggio industriale: capire come funzionano le organizzazioni virtuose, definire i quesiti giusti, analizzare gli approcci culturali delle aziende rivali, adoperare rigore metodologico e approcci innovativi.

Sostiene Vaccaro che “in un effervescente ed aggressivo contesto di perenne guerra economica, in cui gli stati competono per l’acquisizione di risorse e capacità economiche e finanziarie, è necessario scongiurare che l’Intelligence sia eccessivamente burocratizzata. Al contrario, che svolge queste attività dovrà confrontarsi con dinamiche e fenomeni complessi. Tali difficoltà, potrebbero non fare raggiungere gli obiettivi previsti, non prestando la dovuta attenzione verso importanti aspetti tecnici e nuove soluzioni offerte dalla ricerca e dalla pratica internazionale. Queste criticità, inevitabilmente potrebbero condizionare la programmazione, l’aggiornamento e la continua innovazione dei processi dell’Intelligence”.

Il docente ha poi spiegato come avviene il passaggio dal lecito all’illecito. Ripercorrendo le fasi di Humint, Osint. Finint, Imint, Social Engineering e Cyber Spionaggio ha spiegato come possano essere utilizzate per manipolare individui e gruppi, attraverso fenomeni di distorsione cognitiva e l’impiego di incentivi finanziari, relazionali ed etici, minuziosamente descritti negli ultimi cinquant’anni dalla ricerca scientifica.

Vaccaro ha quindi concluso affermando che l’efficacia dello spionaggio industriale, collegato con quello economico e finanziario, dipende dai meccanismi che regolano la governance. In tal senso, in Italia, maggiori investimenti favorirebbero una evoluta e puntuale cultura organizzativa dell’Intelligence, rappresentando lo spionaggio industriale una emergenza per il nostro Paese che ha un tessuto economico rilevante di piccole e medie aziende, che debbono sviluppare una adeguata cultura della sicurezza, soprattutto a livello cyber.

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