Giuseppina Ionadi, per familiari e amici “zia Peppina”, ha compiuto cent’anni. Ancora arzilla e lucida, s’è impegnata a festeggiarne almeno altri cento perché la sua voglia di vivere è grande al pari della sua sconfinata capacità di continuare a trasmettere messaggi positivi e carichi d’affetto. Attorno a lei, al momento di spegnere le candeline, c’erano tutti i nipoti e le tante persone che dagli insegnamenti di “zia Peppina” hanno sempre fatto tesoro. A brindare c’era anche il parroco don Francesco Vardè che l’ha benedetta <per tutto ciò che ha dato e che continua a dare in termini di amore per il prossimo>. Era atteso anche il saluto ufficiale della cittadinanza, che, però, né il sindaco Pino Marasco né altri rappresentanti dell’amministrazione comunale hanno potuto portare per motivi di lavoro. La festa in onore della centenaria è andata avanti tra brindisi, discorsi e testimonianze della bontà che ha sempre contrassegnato la sua vita. <Zia Peppina – ha rimarcato il nipote Pino Ionadi – ha intessuto solide relazioni affettive con la pacatezza del suo parlare e la gentilezza dei suoi modi, con la saggezza delle sue riflessioni e la riservatezza della sua compagnia. Ha sempre amato le persone entrate a far parte della sua vita trascorsa non senza sofferenza>. In proposito, basti ricordare che “zia Peppina”, la prima di cinque figli, all’età di 12 anni, è rimasta orfana di entrambi i genitori. Ai fratellini s’è sempre dedicata con le sue amorevoli cure e con la sua presenza costante. Probabilmente, la totale dedizione alla famiglia l’ha distratta dall’inseguire e realizzare un proprio di sogno di vita. E’ nata per dare senza nulla pretendere. Tutto questo l’è valso l’immenso affetto soprattutto dei nipoti alcuni dei quali sono rientrati da fuori regione per partecipare alla sua festa. (p.b.)
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