Rinunciare all’indennità di funzione che ammonta complessivamente a circa 175mila euro, per risanare il bilancio comunale. È quanto chiedono i consiglieri di minoranza a sindaco Giuseppe Dato, vice sindaco, assessori e presidente del civico consesso.
“Per la drammatica situazione in cui versano le casse comunali – affermano i consiglieri – così come
annunciata dal sindaco al quale sicuramente sta a cuore il destino di questo paese, ci aspettiamo una rinunzia all’indennità di funzione che, con i nuovi parametri di legge e per la durata del mandato politico, ammonta complessivamente a 174.276,00 euro, somma molto importante che concorrerebbe al risanamento ed al riequilibrio il Bilancio e riteniamo che la rinunzia all’indennità di funzione (già effettuata da altri sindaci della zona) pur essendo dovuta per legge, sia necessaria anche per il Comune di Joppolo. In ogni caso il pagamento delle indennità di funzione è subordinato al rispetto degli equilibri di Bilancio e la predetta indennità può essere corrisposta nelle integrali misure a regime, nel rispetto pluriennale dell’equilibrio di bilancio che ovviamente deve essere verificato via via in corso di adeguamento per assicurare che la spesa integrale di aumento annuale sia sostenibile”.
A riguardo, con determina numero 26 del 28/04/2022, il responsabile dell’area amministrativa del Comune di Joppolo aveva definito, ai sensi dell’articolo 1 della legge 30/12/2021 numero 34, l’indennità di funzione spettante a sindaco e amministratori comunali, impegnando una spesa di 36.039,36 euro solo per l’anno 2022.
“La sensibilità del sindaco – dichiarano Biagio Zappia, Valerio Mangialardo e Francesco Messina – e l’amarezza è stata elevata durante un consiglio comunale, quando ha manifestato le sue perplessità sulla situazione finanziaria dell’Ente ereditata dalla vecchia amministrazione, annunciando mestamente una probabile dichiarazione di dissesto, senza la quale non è possibile continuare la normale attività
amministrativa del Comune”. La successiva interruzione delle linee telefoniche dell’Ente comunale e le sue reali motivazioni, indicano, per i consiglieri di opposizione, un percorso obbligato di contenimento della spesa per il futuro del Comune senza il quale difficilmente si potrà superare la grave criticità finanziaria.
Altre situazioni che potevano essere evitate per non gravare l’Ente di ulteriori spese sarebbero, per i consiglieri, “le nomine a Titolare di Posizione Organizzativa – dichiarano – che portano ad un incremento dei costi sul personale, le quali non apparivano così indispensabili, considerato che nel nostro Comune non esistono strutture di così elevata consistenza, con tanti dipendenti da organizzare ed indirizzare e tenuto conto anche che all’ufficio Finanziario ed all’ufficio Tecnico sono presenti solo i responsabili delle predette aree, dei quali uno dei due in procinto di una imminente messa a riposo. In questo valzer di nomine e rinunce, specie nel Settore Amministrativo, è sconcertante, il ricorso ad un dipendente in quiescenza, che è stato riammesso alle sue vecchie funzioni, per accorrere al capezzale di un ufficio carente nello svolgere le proprie funzioni. Si conviene che tale convenzione stipulata con il dipendente in pensione, porta un ulteriore aggravio di spese e non risolve il problema che si ripresenterà dopo un anno di servizio. Altra anomalia già rilevata da questo gruppo politico è la spesa relativa allo sportello unico per l’edilizia traslocato ad Isca sullo Jonio“.