Nel consiglio comunale di martedì scorso, l’argomento principale è stato l’inquinamento marino ed è questo il motivo della nutrita presenza di cittadini. “E proprio loro – afferma Maria Adele Buccafusca del gruppo consiliare Movi@Vento – sono stati i testimoni diretti dell’assoluta mancanza di volontà/capacità di questa maggioranza di affrontare il problema con l’urgenza e l’indifferibilità richieste”.
Per la seconda volta in dieci giorni il gruppo di minoranza ha posto all’odg il problema dell’inquinamento, quest’ultimo è stato oggetto di un’ampia relazione del capogruppo Antonio D’Agostino che, a partire dall’esposizione della normativa di contrasto all’inquinamento delle acque di balneazione, ha dimostrato, correlativamente, l’insufficienza delle verifiche condotte dall’Arpacal, “a dimostrazione – dichiara la Buccafusca – che il problema dell’inquinamento transitorio (nell’arco della settimana e in quello giornaliero) non viene per nulla affrontato, con tanti saluti ai principi di precauzione e di prevenzione, a salvaguardia della salute dei bagnanti. A fronte della caparbia volontà espressa del sindaco nel suo intervento, di voler risolvere un problema complesso perché multifattoriale, col l’inquinamento del fiumiciattolo Vena in prossimità della foce del Mesima, sono state presentate invece le nostre proposte in sei punti: monitoraggio attraverso foto e video delle chiazze, in prevalenza marroni e verdi che lordano le acque; analisi dell’ acqua di falda in corrispondenza al water front, per verificare la concentrazione di composti derivati dai fertilizzanti e capire in che misura vada imputato ad essi il fenomeno della fioritura algale; video/ispezione all’ interno della rete fognante delle acque bianche per individuare l’origine degli allacci abusivi di acque nere, con la conseguenza di sversamenti misti nel fosso San Giovanni e da questo a mare; inserimento nel collettore di misuratori di portata (proposta già approvata prima dai commissari prefettizi e successivamente dall’attuale consiglio comunale nella seduta del 4 luglio 2019, senza che in questi anni si sia mai inserita la relativa spesa in bilancio) per confermare o escludere la dispersione di reflui lungo il tragitto che li porta alla Iam; analogo controllo per verificare eventuali sversamenti nel reticolo idrografico dei reflui lungo il loro tragitto dal capoluogo all’area dell’ex depuratore; accertamenti sulla natura degli sversamenti in atto nei canali di bonifica (fosso Ravello), chiamando in causa, il competente Consorzio di bonifica. Tutte verifiche necessarie per confermare il peso da attribuire alle cause locali riguardo a un fenomeno che ci affligge ormai da circa trent’anni. Abbiamo anche precisato che gli esborsi per l’attuazione delle verifiche, quando queste ultime non rientrino nei doveri di controllo dell’Area tecnica, sono per il 70% dell’ordine di qualche migliaio di euro. E comunque la nostra proposta non avrebbe impedito il reperimento delle somme da canali di finanziamento diversi da quello comunale. Orbene, detta proposta è stata, a parole, apprezzata e condivisa dalla maggioranza. Che però, subito dopo, l’ha voluto surrettiziamente vanificare condizionandone interamente l’attuazione a un molto improbabile finanziamento regionale. Tra l’altro per operazioni che riguardano la gestione e la manutenzione del sistema fognario comunale. In sintesi: zero soldi dalla regione, zero controlli”.
“Riteniamo – evidenzia il consigliere di Movi@Vento – che il rammarico per quanto avvenuto, non riguarda solo il nostro gruppo ma anche i cittadini e le cittadine presenti alla seduta che condivideranno tale delusione con molte altre persone che per vari motivi non sono stati presenti. Ancora una volta dunque, invece di accettare una proposta di buon senso e percorribile, anche per dare qualche risposta ai residenti e ai turisti inferociti, è andata in scena l’opzione Marasco: far finta di accettare una proposta per poi affossarla: o non dando attuazione o seguendo un percorso che non porta da nessuna parte. Che è poi tutto il contrario di chi vuole davvero cercare una via di uscita e salvare il salvabile di questa pessima estate. Nessuno dica, infine, che noi della Minoranza ci siamo mossi tardi perché, tanto per ricordarlo agli smemorati, siamo gli stessi del Movimento 14 Luglio che la battaglia la porta avanti dal Luglio del 2016, allorquando tantissimi di noi rischiarono sulla proprio pelle a causa delle battaglie per avere un mare pulito; e come gruppo Movi@Vento siamo quelli che il 4 Luglio 2019, all’indomani dell’insediamento del consiglio comunale, proposero la costituzione di un coordinamento dei sindaci dell’arco costiero (da Palmi a Ricadi) per affrontare organicamente e congiuntamente l’inquinamento marino. Delibera, insieme a molte altre, approvata all’unanimità e regolarmente affossata dalla maggioranza”.
- Tags: Antonio D'Agostino, Iam, Maria Adele Buccafusca, mesima, movi@vento, Vena