Carissimi Tutti,
credo che quest’anno formulare gli auguri di NATALE, da sempre una delle cose più semplici, belle e coinvolgenti, comporta una certa difficoltà, trovandosi ognuno di noi, me compreso, a doverlo fare in un tempo faticoso da vivere, scandito da tante forme di violenze tra i popoli e tra noi, che assumono variegate forme ancorandosi a sentimenti, parole ed atteggiamenti aggressivi culminanti in una guerra disumana ed atroce, nella stessa Europa, nei confronti della nobile Nazione Ucraina, destinataria di una proditoria aggressione da parte della Russia di Putin, macchiatosi per questo di gravissimi crimini contro l’umanità, di cui sarà chiamato, prima o poi, a rendere conto.
Ecco, allora, che il Natale diventa l’occasione propizia per attingere alla nostra umanità, promuovendo una CULTURA. DI PACE, che abbisogna di generazioni di veri artigiani costruttori, capaci di gesti semplici, coerenti e dimostrativi, idonei a condannare non solo questa o quella guerra, ma ogni conflitto in quanto tale, soprattutto quelli. invisibili e nascosti.
Il riferimento è alle lotte tra i poveri, alle battaglie di chi è rimasto senza lavoro, ai contrasti nelle famiglie e tra le generazioni, alle guerre a pezzi che generano miseria, provocando le note migrazioni di massa, agli abusi contro l’ambiente, alle battaglie ideologiche e così via.
E noi cristiani siamo i primi ad essere interpellati con la consapevolezza che trattasi di un imperativo morale ineludibile. Ed è proprio PAPA FRANCESCO, nel momento in cui ci siamo scoperti fragili, impotenti, smarriti e tanto vulnerabili, a ricordarci che non possiamo più andare avanti ciascuno per proprio conto, ma solo insieme, sorretti dalla forza della FEDE, affrontando le sfide del futuro nelle nostre stesse COMUNITÀ, in unione solidale all’interno del nostro PAESE ed indi tra le NAZIONI, offrendo così ai GIOVANI orizzonti ideali e prospettive di valori, mettendo al bando i compromessi deleteri, quanto improduttivi.
Il pensiero corre ad un nuovo mondo fondato sui valori della CULTURA DELL’ESSERE E NON DELL’AVERE ; un mondo in cui il lavoro diventa la sfida principale da vincere attraverso le più grandi innovazioni.
Ecco perché pensiamo ad un NATALE in piena sintonia con lo spirito cristiano originario e, quindi, intessuto di raccoglimento e di preghiera, di riflessione personale e comunitaria, per affrancarlo dalla mai sopita deriva consumistica, che lo renderebbe un mero rituale festivo e, più precisamente,” una ricorrenza celebrativa senz’anima” Nessuno si salva da solo! Ne siamo sempre più consapevoli.
Il modo migliore di vivere questo NATALE è pertanto quello di riscoprire, tutti insieme, la bellezza di stringere relazioni, rapporti umani veri e di totale coesione, vincendo la cultura dell’isolamento che ci rende più fragili, più deboli. È questa la via maestra che porta alla riscoperta della vita di relazione, come la sorgente di una grande forza e di una grande speranza per NOI e per tutta l’umanità.
BUON NATALE ad ognuno di VOI esteso ai VOSTRI CARI.
SANTO SURACE.
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