Pubblichiamo nella sua stesura integrale il messaggio dell’avv. Santo Surace:
“BUON ANNO 2023 !
CARISSIMI TUTTI,
i tempi difficili che stiamo vivendo rendono affaticato l’atteso augurio per questo nuovo anno.
Dopo la pandemia è giunto, purtroppo, del tutto inaspettato l’insensato conflitto UCRAINO, e con esso l’orrore della criminale guerra, scatenata nel cuore della stessa Europa, dalla Russia del DITTATORE PUTIN, artefice primo di proditorie quanto disumane distruzioni di massa. Ne continuano ad essere vittime sacrificali la popolazione inerme e, soprattutto, i bambini che hanno perso persino il sorriso. E quando i bambini perdono la capacità di sorridere è veramente grave, anzi vera e profonda tragedia umana.
Ad ognuno di NOI incombe, perciò, l’imperativo morale di non assuefarsi alla guerra ucraina ed ai conflitti ” a pezzi ” presenti nel mondo. Non dobbiamo permettere, come dice Papa Francesco, che il nostro cuore e la nostra mente si anestetizzino davanti al ripetersi di questi gravissimi orrori contro DIO e contro l’uomo.
Tutti NOI, ed in primis coloro su cui poggiano i destini del mondo, in unione con tutti gli uomini di buona volontà, dobbiamo impegnarci, senza sosta, perché il nuovo anno porti la pace universale.
Ci sorreggera’ certamente, in questo itinerario, la incessante preghiera per la fine di ogni guerra, affinché L’UCRAINA ed il MONDO intero
possano salutare una nuova ALBA di PACE tra gli uomini e tra le NAZIONI.
Crediamo, pur nelle riferite difficoltà, di poterci augurare convintamente ” buon anno” perché ” sono tanti i volti degli uomini e delle donne, credenti e non credenti che, in ogni latitudine, nelle case, nei luoghi di lavoro, nel volontariato scrivono pagine di generosità e di impegno per gli altri e con i quali entriamo in naturale convinta empatia.
E sono tanti anche gli uomini e le donne che, pur conoscendo la esperienza drammatica della guerra, della fame, della povertà rimangono intimamente solidali e capaci di gesti di altruismo e di tenerezza sorreggendoci in questo cammino.
Nell’ anno che verrà siamo chiamati opportunamente a guardare dentro le criticità presenti sul variegato versante economico e sociale.
Alle antiche diseguaglianze, la pandemia prima, la guerra in UCRAINA poi, ne hanno aggiunte di nuove. PENSIAMO : agli squilibri ed alle ingiustizie economiche dei mercati fuori controllo, che rallentano lo sviluppo e creano sacche di povertà;
alle crescenti e diffuse precarietà esistenziali che compromettono il futuro dei nostri giovani, scoraggiandoli a creare famiglia;
alla forte diminuzione delle nascite che pregiudica irreparabilmente il futuro e l’equilibrio generazionale della nostra società;
alla transizione ecologica e digitale che richiede politiche idonee quanto puntuali, per il reale miglioramento del nostro modello sociale;
al rinnovamento culturale con al centro quella VERA CULTURA INTEGRALE, che rimane elemento fondante e costitutivo della nostra migliore identità nazionale;
ad una scuola rinnovata che sappia trasmettere preparazione e cultura come valori fondanti del nostro stare insieme, assicurando parità di condizioni ed eguali opportunità sbocchi professionali ai nostri studenti;
alla crescente disoccupazione soprattutto nel profondo Sud che penalizza in primo luogo i giovani e le donne, senza dimenticare che troppi di loro sono sovente costretti a lavori precari e malpagati,quando non confinati, addirittura, in periferie esistenziali;
al miglioramento della qualità della vita, a modelli sociali aperti, solidali che abbiano, come asse portante delle politiche pubbliche, la lotta alle diseguaglianze, alle povertà ed alle non più accettabili marginalità femminili.
Vorremmo ancora che il NUOVO ANNO fosse quello della SVOLTA per l’ ITALIA che vogliamo e vale a dire senza più: VIOLENZA sulle donne;
– razzismo, antisemitismo e pregiudizi sulle minoranze e sui migranti;
-violazioni del diritto allo studio con i noti ricorrenti abbandoni scolastici;
abbandoni e condanne alla solitudine degli anziani bisognosi e sofferenti
Ed infine vorremmo:
che le donne non fossero costrette a scegliere tra lavoro e maternità;
che le disabilità ricevano sempre piena tutela, con la progressiva rimozione degli ostacoli che concretamente incontrano nella loro vita;
che si venga liberati dalle mafie, dalla ndrangheta e dai loro ricatti che bloccano e, quantomeno, compromettono lo sviluppo;
che le carceri non siano sovraffollate e che i detenuti siano trattati con umanità, assicurando il loro possibile inserimento sociale.
Il primo giorno del 2023 viene celebrato il giorno della pace.
Ciò posto, confidiamo che questo sia di buon auspicio per il raggiungimento di tale primario obiettivo, così centrale per ogni uomo e per l’umanità intera, realizzando in tal modo il più grande e coinvolgente desiderio cristiano, che accomuna anche ogni uomo di buona volontà.
Con queste personali sentite riflessioni sugli obiettivi indicati, uniti alla viva speranza cristiana che possano veramente realizzarsi, porgiamo conclusivamente ad ognuno di voi ed ai vostri cari, gli auguri più affettuosi e sentiti di BUON 2023.
Un abbraccio collettivo”
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