Antonio D’Agostino:Un sindaco come Alice nel paese delle …luminarie

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Era il 4 luglio 2019 e andava in scena il primo consiglio comunale successivo all’insediamento della nuova amministrazione. All’ordine del giorno della seduta, convocata su richiesta del nostro gruppo Movi@Vento, vi erano tre punti che consideravamo fondamentali essendo stati i pilastri dell’impegno civico del Movimento 14 luglio delle cui battaglie ci consideravamo (e ci consideriamo) portavoce nel civico consesso: inquinamento marino; servizio idrico; rifiuti urbani. Ad essi seguirono poi problematiche ugualmente prioritarie come la sanità che proprio in quel periodo vide nascere un comitato per la costituzione di un punto 118.

Abbiamo ripetutamente dato conto sui media del primo, che, ahinoi, vede ormai l’incancrenirsi del problema;  e del terzo che, pur avendo avuto miglioramenti rispetto alla disastrosa partenza iniziale, anche per effetto delle nostre reiterate denunce, non ha ancora raggiunto quegli standard attesi sia per ciò che riguarda le ricadute sulle tasche dei nicoteresi (che non hanno visto neppure un euro di diminuzione a fronte del loro aumentato zelo per facilitare la raccolta porta a porta) sia per il decoro urbano che permane a livelli davvero bassi. Ovviamente stendiamo un velo pietoso sul problema sanità che ha visto un continuo e inesorabile arretramento dei correlativi servizi.

E il servizio idrico? In quella seduta di cui chi ne ha voglia può andare a rileggersi il verbale, avevamo proposto pochi ma precisi punti, recepiti peraltro dall’intera assemblea e trasfusi in una delibera, la n. 10, approvata all’unanimità. Ed eccoli in sintesi:

1) Individuare le enormi perdite nella rete di distribuzione idrica della Marina (oltre l’80%), attraverso una sua distrettualizzazione e installando, in modo mirato, dei contatori, al fine di accertare i punti di dispersione. 2) Sollecitare la Regione Calabria affinché venisse portato a termine il progetto già finanziato di ingegnerizzazione della rete, dopo le assicurazioni date dall’ing. Rinaldi nel corso del tavolo tecnico regionale ottenuto dal Movimento 14 luglio.

A quel primo consiglio comunale ne seguirono molti altri, sempre richiesti da noi, e l’argomento dell’acqua è stato ripreso, chiedendo conto alla maggioranza del perché quella delibera non avesse mai avuto seguito, consentendo così che continuasse uno spreco assurdo di danaro pubblico offerto alla Sorical per acqua scaricata in massima parte nel sottosuolo. Anche sulla qualità dell’acqua, oggetto di memorabili proteste, si chiese che venisse posta la dovuta attenzione, visti i precedenti e considerato che le analisi della potabilità venivano eseguite dall’ASP di Vibo con una frequenza sempre minore. In una di dette sedute, il sindaco si piccò di contestare financo i dati sulle perdite che lo scrivente aveva fornito con dovizia di calcoli. Come dire che essi erano solo frutto delle fantasie del nostro gruppo che arrivava a utilizzare strumentalmente anche l’acqua, pur di creare problemi alla maggioranza. In un’altra assemblea, l’assessore ai ll.pp. si impegnò a far aumentare il numero di controlli in autotutela alla ditta incaricata dal comune. Naturalmente tale impegno è stato puntualmente disatteso come tanti altri. Consiglio dopo consiglio arriviamo ad oggi. E cosa succede? Succede che la Giunta Municipale si accorge improvvisamente che c’è un problema di perdite nella rete idrica di Marina e per questo dà il necessario atto d’indirizzo all’Area tecnica fornendo una previsione di spesa di circa 108.000 euro per intervenire sulle perdite. Sparisce però completamente l’ulteriore impegno di quel 4 luglio 2019, assunto dall’assemblea, di contattare la Regione per chiedere conto di un progetto di ben altro importo e con la finalità di un intervento organico e risolutivo del problema; con soldi del bilancio regionale (oltre 400.000 euro) e non prelevati dalle scalcagnate casse comunali. Ma vi è un corollario che vale la pena sottolineare: la scoperta dei problemi idrici e la correlativa proposta d’intervento non fa riferimento alle nostre ripetute segnalazioni, ma a un sollecito dell’assessore (abusivo) al bilancio La Malfa, che a questo punto dobbiamo ritenere essere stato assente per circa metà dei consigli comunali non per scarsa consapevolezza dei suoi doveri attinenti al mandato ricevuto, bensì per un certosino lavoro di monitoraggio idraulico, diurno e notturno, della rete di distribuzione del suo paese. Le male lingue paesane maligneranno invece che è forse iniziata l’anteprima della campagna elettorale con il lancio del primo “santino” nella persona di un personaggio altrimenti impresentabile, salvato dalla decadenza con la forza dei numeri e con l’avallo della prefettura. Intanto quattro anni di sprechi, di ritardi, di volute omissioni.

A noi, che siamo mille miglia lontani da tali giochi, per alcuni aspetti puerili e per altri indecenti, non resta altro che annotare giorno dopo giorno il degrado anche morale e i danni che questa maggioranza continua a collezionare a partire da quel fatidico 4 luglio 2019. Luminarie a parte, ovviamente.

Antonio D’Agostino

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