Il perchè l’Asp di Vibo è fanalino di coda e necessita un confronto con Roberto Occhiuto del dott.  Soccorso Capomolla “Ali di Vibonesità”

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Dopo 13 anni di piano di rientro, dopo diverse legislature, dopo diverse aggregazioni politiche succedutesi negli anni, ancora una volta la Sanità Calabrese, e soprattutto quella Vibonese, si ritrova fanalino di coda nell’offerta dei servizi sanitari erogati, con la presa d’atto di un’importante migrazione sanitaria.

In tale prospettiva, Ali di Vibonesità ed i comitati territoriali dei diversi soggetti portatori di interessi hanno intrapreso una costruttiva ’interlocuzione istituzionale con il management aziendale dell’Asp esercitando una sorveglianza civica del programma di rinnovamento sanitario vibonese.

Caratteristica precipua del Piano di Rientro è stato un drastico calo della qualità percepita sia relativamente all’assistenza medica e a quella infermieristica sia relativamente ai servizi igienici e, per Vibo, al layout ospedaliero.

La Regione Calabria, al 31.12.2021 residuava un avanzo di gestione pari a 68,558 mln di euro.  A fronte del risultato economico permane una ridotta performance nella governance sanitaria.

Quello vibonese è un caso paradigmatico delle distorsioni tipiche del politica sanitaria regionale: Assistenza ospedaliera per acuzie 1.5 PL/1000 Hub vs 3/1000 HUB di altre province; assistenza ospedaliera per post-acuzie 0.3 PL/1000 Hub vs 0.7/1000 HUB di altre province; Assistenza socio sanitaria: 0,41 pl/1000 Hub vs 1.68/1000 Hub di altre province.

Durante gli anni di Piano di rientro, una quota economica destinata al territorio vibonese per altre finalità è stata sistematicamente destinata al pagamento dei debiti pregressi.

Nonostante tutto il management vibonese ha cercato di trovare coerenze gestionali; tale considerazione è suffragata da dati oggettivi: un punto di salute all’ASP di Vibo costa 2,94 e uro contro i 3.84 di Cosenza i 3.71 di Catanzaro, i 3.66 di Reggio ed i 3,06 di Crotone.

La Sanità vibonese, durante la fase pandemica e nel post covid, ha presentato e continua a presentare importanti criticità nelle tre macro aree: assistenza collettiva, assistenza territoriale e assistenza ospedaliera.

Tale carenza è evidente nel costo standard (quota pro-capite), ma anche nel layout standard (personale dedicato al comparto sanitario, offerta di letti, nuova struttura ospedaliera, articolazione delle Unità territoriali della medicina di base, offerta nel comparto socio-sanitario).

Manca una ricostruzione dei percorsi agiti dai cittadini, nell’accesso ai servizi e nel percorso di diagnosi e cura, nella valutazione sistematica di indicatori di performance quantitativo-qualitativi, e in generale nel tradurre i comportamenti degli attori in un flusso informativo, che consente d’ associare le decisioni del management a obiettivi di miglioramento oggettivi e misurabili.

L’incontro del 28 marzo tra il management aziendale ed i diversi portatori di interessi puo’ rappresentare una grande potenzialità. Nell’incontro, dei giorni scorsi, il Commissario Straordinario Giuseppe Giuliano ha argomentato una serie di interventi finalizzati al miglioramento dell’offerta sanitaria, al miglioramento del layout ospedaliero, ad una corretta allocazione delle competenze professionali, all’acquisizione di nuove apparecchiature.

Questa visione strategica, tuttavia, richiede una corretta allocazione delle risorse economiche. La Quota pro-capite, cioè la quota economica destinata dal SSR a ogni cittadino per il bisogno sanitario individuale, è pari a 1237 euro nel vibonese verso 1620 euro delle altre province, con un ammanco annuo di circa 41 milioni di euro di servizi e prestazioni sanitarie sul territorio.

L’agenda del tavolo discussa ha identificato importanti priorità:

  1. Il recupero del rapporto istituzionale tra territorio e la funzione politica Regionale e Territoriale
  2. Il monitoraggio dell’offerta sanitaria coerente con il piano operativo 2022-2025 (costruzione del nuovo ospedale; Hospice, riorganizzazione dei processi sanitari nel territorio vibonese, corretta dislocazione delle risorse (angioTAC nuova e rete della stroke Unit, ampliamento dell’Unità di ortopedia) e competenze professionali)
  3. Nuovo posizionamento dell’attività sanitaria vibonese nella matrice della rete Centro (rete oncologica, rete della riabilitazione, rete della lungodegenza
  4. Il monitoraggio della riforma della medicina territoriale
  5. Implementazione dell’atto aziendale
  6. La comunicazione dell’offerta
  7. Il Layout delle competenze
  8. Il monitoraggio della qualità percepita

Per tale motivazione è urgente e mandatorio che Il movimento civico creato da “Ali di Vibonesità”  e il tavolo della consulta richieda ed ottenga l’incontro con il commissario ad acta, Roberto Occhiuto e con la struttura commissariale regionale per condividere una road map capace di riposizionare la quota pro-capite al livello medio regionale ed indentificare funzioni e ruolo dei modelli gestionali aziendali nella rete dell’area Centro.

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