A Rizziconi ritorna dopo nove anni   la tradizione del Venerdì Santo: andrà in scena “Il Cristo”

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A Rizziconi ritorna dopo nove anni   la tradizione del Venerdì Santo: andrà in scena “Il Cristo”.

La Sacra  tragedia viene rappresentata fin dal lontano 1902.

L’opera in cinque atti,  è stata scritta ai primi del Novecento da Francesco Carbone: poeta, pittore, fotografo e inventore.

Il testo  racconta la Passione di Gesù Cristo, le ultime vicende umane, fino alla Crocifissione sul Golgota, e sin dall’ormai lontano 1902 il testo dell’artista Carbone, è stato sempre interpretato da giovani  di Rizziconi, di tutte le estrazioni sociali, i quali  ogni anno a Pasqua  si trasformano  in attori  e danno vita  ad uno spettacolo che richiama tutta la popolazione della cittadina pianigiana e di tutta la provincia per rivivere, con grande commozione, la storia straordinaria delle ultime vicende di Gesù Cristo che ha segnato la comunità cristiana.

In oltre cento anni, quel copione scritto per una popolazione certamente umile, fatta di contadini e agricoltori nella maggior parte, si è trasformato in un vero e proprio patrimonio della cultura popolare locale.

La popolazione, infatti, ha finito per assimilare non solo le parole, ma anche le sfumature ed i significati simbolici, tanto da accompagnare la rappresentazione con la recita del testo che è rimasto indelebile, nella memoria delle persone.

La cosa straordinaria era, infatti che gli attori appartenevano a tutte le fasce sociali: dal contadino al professionista e, nel corso di questi cento anni, a testimonianza di questo impegno fuori dall’ordinario e tanto ambito, hanno trasferito nella vita anche quell’ esperienza, in quanto, molto spesso, il nome del personaggio rimaneva loro appiccicato come soprannome.

Un soprannome che, però, suonava come appellativo positivo: Ciccio da Madonna; Peppe u diavulu, Totò u ministru.
L’evento si terrà, il 7 aprile alle ore 15,30 al largo Principe di Piemonte.

Entusiasmo ed intense emozioni, sono gli ingredienti di questa edizione dedicata ad Alfredo Casella, scomparso prematuramente a fini 2021.

L’Esat (Ente Sacra Tragedia) è  composto da: il presidente Luigi Simonetta, il vice presidente Salvatore Varone, il Tesoriere Nico Iamundo, il direttore Artistico Enza Casella, il direttore tecnico Marco Del Santo e tutti gli attori nuovi e storici.

 

 

 

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