E’ stato presentato  a Gioia Tauro nella Parrocchia Sant’Ippolito Martire il libro dal titolo:  “Don Francesco Laruffa” di Mimmo Petullà, Edizioni diocesane Oppido Mamertina-Palmi – Presbyterium 6.

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E’ stato presentato  a Gioia Tauro nella Parrocchia Sant’Ippolito Martire il libro dal titolo:

“Don Francesco Laruffa” di Mimmo Petullà, Edizioni diocesane Oppido Mamertina-Palmi – Presbyterium 6.

L’evento, fortemente voluto e organizzato dal  Serra Club Oppido Mamertina-Palmi presieduto dalla dott.ssa Lucia Ioculano, si è aperto con i saluti del parroco della parrocchia Sant’Ippolito Martire Don Antonio Scordo,  che dopo aver ringraziato  la dott.ssa Ioculano per   l’iniziativa, si è soffermato sulla figura di don Francesco Laruffa,  sacerdote dalle elevate qualità spirituali e culturali, amato dai giovani e da tutta la città.

Subito dopo la dott.ssa Ioculano si si è  soffermata sugli scopi del Serra Club, movimento internazionale laicale al servizio della Chiesa che è sorto in America, e prende il nome di un frate minore francescano, Juniper Serra, che nel ‘700 fu evangelizzatore di vaste aree del “nuovo mondo”.
Tra gli scopi dei Club, c’è quello di supportare i seminaristi nel loro percorso vocazionale.
Uno dei momenti fondamentali dell’attività dei “serrani” è la preghiera e l’azione di testimonianza in cui volontari si prodigano per diffondere l’idea che la Chiesa, il Seminario e le vocazioni, si possano aiutare anche con una forma di missionariato laico che impegna uomini e donne anche attraverso la divulgazione della cultura, della solidarietà e la promozione di quei valori etici che sono alla base della civile convivenza tra gli uomini.

Infine la Ioculano, ha rimarcato l’importanza della figura di Don Franceco Laruffa ed ha tracciato un breve profilo biografico dell’ l’autore.

Mimmo Petulla, Sociologo, Antropologo ed Epistemologo delle religioni, allievo prediletto del grande teologo e mariologo Stefano De Flores, ha al suo attivo numerose pubblicazioni, tra cui Dalla vendetta al perdono. Un’analisi per liberare se stessi e l’altro(2015) e Relazioni sociali e logica trinitaria. Una riflessione sociologica per la pastorale(2018.

A seguire, il sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio si è soffermato sull’importanza della memoria storica, senza la quale non si può vivere bene il presente, né proiettarsi nel futuro.

L’augurio del sindaco è  che la straordinaria figura di don Laruffa continui a essere studiata ed approfondita,  e che possano nascere in suo nome delle importanti iniziative sociali e culturali, affinchè Gioia Tauro possa continuare a crescere  e non dimenticare mai questo straordinario pastore.

Il prof. Domenico Pirrotta dirigente dell’Istituto Comprensivo Pentimalli della città, non senza emozione, ha annunciato l’intitolazione della biblioteca Scolastica a Don Francesco Laruffa.

Ha dialogato con l’autore la dott.ssa Caterina Sorbara, Vice Presidente alle Comunicazioni del Serra Club.

Dal dialogo è emerso che  l’opera costituisce la conseguenza valutativa dei contenuti di numerosi scritti personali di don Francesco Laruffa che per oltre cinquant’anni, dal 1963 al 2014,  è stato parroco della Parrocchia Sant’Ippolito  Martire di Gioia Tauro.

Un sacerdote punto di riferimento non solo per la sua parrocchia, ma per l’intera città .

Amato non soltanto, perché eccellente pastore, cultore della Sacra Scrittura, ma anche per il suo spessore culturale; fu lui a volere nel 1996 il “Premio Sant’Ippolito Martire”, come pure le Settimane teologiche e svariate iniziative culturali e pastorali.

L’opera è composta da 4 capitoli concentrati sull’identità sacerdotale, la parrocchia, il ruolo della chiesa e il rapporto fede cultura,  l’autore  con uno straordinario lavoro letterario fa rivivere la  figura di don Laruffa, il cui   concetto di Chiesa, aperto al territorio, affascinava, in modo particolare i giovani che lo adoravano.

Con una rinnovata luce, ha attualizzato il Concilio Ecumenico Vaticano II, portando tutte le novità con rigore liturgico e pastorale.

Un lavoro corposo e encomiabile, con riferimenti magisteriali e consultazioni di altri lavori scientifici, corredato da fotografie e da una raccolta di frasi , la cui  prefazione è stata curata da Mons. Francesco Milito amministratore apostolico della Diocesi Oppido Mamertina- Palmi.

Significative all’ interno del volume  anche le testimonianze di Don Antonio Scordo attuale parroco della Parrocchia Sant’Ippolito Martire, di Aldo Alessio sindaco di Gioia Tauro, del giornalista Nicola Orso, della prof.ssa Milena Marvasi Panunzio , presidente Associazione Culturale Kairos e della prof.ssa Graziella Giunta.

La Sorbara, ha  poi ricordato   che l’opera su Don Laruffa, ha potuto “vedere la luce” grazie alla signora  Caterina Versace, che ha avuto la felice intuizione di consegnare al giornalista Nicola Orso gli scritti di Mons. Laruffa, il quale ha subito consegnato tutto  il materiale al prof. Petullà, con il preciso scopo di creare una memoria storica da trasmettere, nella sua caratterizzazione sociale e pubblica, alla comunità gioiese.

Dopo la lettura di  alcune frasi significative del libro, da parte della vice presidente ai programmi del Serra Club Sabrina Ungheri; ha concluso l’evento Mons. Francesco Milito amministratore Apostolico della Diocesi Oppido Mamertina-palmi.

Mons. Milito dopo essersi soffermato sull’importanza dell’opera inserita nelle  Edizioni diocesane Oppido Mamertina-Palmi – Presbyterium 6; ha affermato: ”Ogni discorso sull’uomo è sempre un discorso su Dio. Mons. Laruffa ha vissuto questo territorio e il suo tempo nell’essenza della chiesa. Il suo ministero è stato importantissimo e noi dobbiamo fare nostri tutti i suo insegnamenti.  Se fosse sopravvissuto, fresco e gioviale, come ai tempi più caldi del suo apostolato, non v’è dubbio che l’avrei scelto nel consiglio di presidenza del sinodo e gli avrei chiesto di svolgere una delle relazioni di base fondante gli approfondimenti da sviluppare”.

Infine Mons. Milito ha esortato tutti a vivere all’interno della parrocchia con responsabilità, seguendo le linee tracciate dal sinodo, partendo  dalle ultimanze, dalle periferie esistenziali e geografiche.

Numeroso il pubblico presente, tra  cui   i presidenti e i soci delle associazioni presenti sul territorio e la dott.ssa Anna Maria Stanganelli Garante regionale della Salute.

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