A Nicotera il Comprensivo "Pagano" a rischio smembramento A Nicotera il Comprensivo "Pagano" a rischio smembramento

A Nicotera il Comprensivo “Pagano” a rischio smembramento

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“Non è possibile autorizzare la costituzione di nuovi istituti omnicomprensivi e si dovrà tendere all’eliminazione di quelli esistenti”. Con questa stringata e lapidaria osservazione, il dirigente regionale, Anna Perani, del Dipartimento Istruzione, Formazione e Pari Opportunità – Settore Istruzione e diritto alla studio, ha rimandato al mittente, la Provincia di Vibo Valentia, l’idea di accorpare i due istituti scolastici del comune di Nicotera, l’Omnicomprensivo “Bruno Vinci” e il Comprensivo “Antonio Pagano”. Il tutto per quanto previsto dagli Indirizzi Regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica e dell’offerta formativa – Linee guida per il triennio 2024/2025-2026/2027, approvati con il DGR n. 336/2023.

Una decisione deleteria per l’intero comprensorio che vedrebbe lo storico Comprensivo “Pagano” scomparire definitivamente, disgregato dalle discutibili determinazioni della burocrazia regionale. Per questo oggi, alle 16, presso il Liceo “Vinci” si svolgerà una riunione alla presenza del dirigente scolastico Marisa Piro e dei tre sindaci Giuseppe Marasco (Nicotera), Giuseppe Dato (Joppolo) e Leo Mercuri (Limbadi) che dovranno rivedere l’ipotesi a suo tempo inoltrata “onde evitare – come affermano dalla Regione – la formulazione dei dovuti rilievi da parte della Regione Calabria e la necessità, di conseguenza, di rideterminarsi in Consiglio”, ma anche per stilare un’idea fattibile da presentare domani in Provincia.

Sul piede di guerra scenderanno non solo docenti e personale Ata dell’istituto, ma genitori e alunni. Ma, a fare la voce grossa dovrebbero essere le amministrazioni locali, nello specifico i primi cittadini Marasco e Dato, che, ad oggi, non hanno fatto ancora sentire la loro voce. L’idea di un unico istituto con circa 1.200 alunni (505 del comprensivo e 681 dell’omnicomprensivo), considerando che il Comprensivo con i suoi numeri non può mantenere la propria autonomia, era stata sposata in pieno da docenti, genitori e Ata in considerazione anche che, i tre comuni sui quali le due istituzioni attualmente operano, sono contigui, distanziati da soli 7 chilometri rispetto ad altre scuole autonome raggiungibili, per tutti, con molta difficoltà.

Inoltre, in un territorio dove è evidente e acclarata la presenza della criminalità organizzata piuttosto che dividere, la Regione avrebbe dovuto pensare ad unire le forze delle scuole locali impegnate da sempre nel contrasto alla mafia, divenendo, più che mai, forte presidio istituzionale di legalità. Adesso si attende la scesa in campo della politica locale per evitare che Nicotera vada incontro all’ennesima sconfitta del proprio territorio.

“Solo in casi eccezionali – si legge nella nota della Regione -, ove sussistano particolari condizioni di disagio e isolamento si può autorizzare il mantenimento di istituti omnicomprensivi con l’obiettivo di evitare lo spopolamento nei piccoli Comuni, garantire la presenza e la continuità dei Dirigente scolastico e del DSGA, tutelare le istituzioni scolastiche site nelle aree interne. Gli istituti omnicomprensivi già esistenti in ogni caso non potranno avere, di noma, un numero di alunni inferiore a 600”. Quindi, tutto ciò implicherebbe, per la burocrazia regionale, “l’impossibilità di percorrere soluzioni che prevedano il consolidamento di istituti omnicomprensivi poiché tale soluzione risulterebbe palesemente in contrasto con quanto previsto dalle linee guida regionali, ossia l’obbligo di tendere ad una graduale riduzione di tale tipologia di istituzione scolastica”.

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