I vertici dell’Asp (Antonio Battistini commissario straordinario – Luigi Mandia direttore sanitario – Raffaele Bava direttore del distretto) non cambiano linea: la sanità sul territorio, contrariamente a quanto dettato dalle linee guida nazionali, che suggeriscono servizi più vicini alle persone per superare le disuguaglianze, deve vivere eternamente in sofferenza. Nicotera in testa. Anzichè puntare a rafforzare il poliambulatorio e a consolidare la struttura ospedaliera per dare risposte adeguate all’utenza che grava su un comprensorio di circa 25mila abitanti, senza contare l’afflusso dai paesi della Piana di Gioia Tauro e dell’intero Vibonese, si continua a depotenziare l’esistente alimentando il crescente malumore della cittadinanza ormai stanca di vedere continuamente mortificato il proprio diritto alla salute. Gli ultimi dati parlano chiaro. A pochi mesi dalla sua attivazione, ha nuovamente chiuso i battenti l’ambulatorio di ginecologia. Lo specialista, da circa un mese, ha interrotto le visite e non certo per mancanza di pazienti. Nel periodo in cui l’ambulatorio è rimasto aperto, infatti, venivano effettuate circa quaranta visite per ogni turno.
Una media alta che rende del tutto incomprensibile l’interruzione delle prestazioni e provoca evidente disagio a tutte le donne che ormai erano entrate in cura con lo specialista. Perchè tutto questo accade? Battistini, Mandia e Bava non hanno niente da dire in merito? E come pensano di gestire la situazione dell’ambulatorio di allergologia il cui specialista, al termine delle ferie in corso, sarà collocato in quiescenza? Ad oggi non si hanno notizie di tentativi espletati per individuare un nuovo specialista. Ciò lascia intuire che la strategia da tempo posta in essere dal management aziendale potrebbe non invertire la rotta neppure stavolta: se il medico va in pensione non viene sostituito e si chiude l’ambulatorio. Più facile, più economico, più spicciativo. L’auspicio è che non venga messa in atto, per come accaduto in passato, la strategia dello spogliare un altare per vestirne un altro magari più gradito all’entourage dirigenziale. Le apparecchiature esistenti nei due ambulatori e, soprattutto, in quello di allergologia vanno lasciate al loro posto. Trasferirle in altri ambulatori dell’Asp equivarrebbe a mettere un pietra tombale tanto su ginecologia che allergologia. La cittadinanza ha già drizzato le antenne e vigilerà per evitare l’ennesimo atto di spoliazione della struttura sanitaria nicoterese.