L’amministrazione comunale di Nicotera, guidata dal sindaco Pino Marasco, visti i recenti casi di Piscopio e Longobardi, con propria ordinanza, ha emanato delle misure ancor più rigorose, rispetto a quelle previste nell’ultimo DPCM, finalizzate a prevenire il contagio da Coronavirus della comunità Nicoterese e a tutelare la salute dei cittadini stessi.
Il primo cittadino – che è anche un operatore sociosanitario, in forza presso l’ospedale di Vibo Valentia – ha quindi disposto in primis “la chiusura di tutti gli esercizi commerciali ad eccezione delle farmacie e parafarmacie e dei negozi di generi alimentari e delle attività contenute nell’Allegato 1 del nuovo decreto varato ieri”.
Il Sindaco ha inoltre disposto che “tutta la popolazione resti in casa, consentendo l’uscita di un solo componente del nucleo familiare – per una sola volta al giorno – dalla propria dimora, limitatamente ad esigenze indispensabili e di comprovata necessità, munito della relativa autocertificazione, fatto salvo che per l’acquisto di beni di prima necessità (es. farmaci e generi alimentari)”.
Sempre nella stessa ordinanza il Sindaco ha poi disposto che “la popolazione continui a rispettare le prescrizioni comportamentali da tenersi negli ambienti aperti al pubblico e negli esercizi commerciali che possono rimanere aperti (es.distanza di sicurezza, divieto di assembramenti, ecc) mentre è stato fatto obbligo agli esercizi commerciali di cui all’allegato 1 del citato D.P.C.M. 11/03/2020, “di adottare ogni misura ritenuta indispensabile a rispettare le prescrizioni comportamentali (come ad esempio, l’accesso limitato di clienti, distanza di sicurezza, utilizzo di dispositivi di protezione per gli operatori al banco, ecc.)”.
All’osservanza delle disposizioni, “sovrintenderanno le forze dell’ordine e la polizia municipale con ronde e posti di blocco su tutto il territorio comunale” e lo stesso Marasco non ha mancato di precisare che “i trasgressori andranno incontro a sanzioni”. A tal proposito è stato sanzionato nel pomeriggio di oggi un cittadino fermato dalle forze dell’ordine senza fornire alcuna giustificazione e/o autocertificazione.
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