Mileto, in Comune arriva la commissione d’accesso agli atti

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I “guai” non arrivano mai da soli. E così la città, già in subbuglio per la recente perdita dell’autonomia scolastica, si ritrova anche al centro delle attenzioni che la Prefettura sta rivolgendo all’intero territorio vibonese anche in conseguenza delle risultanze delle tante inchieste condotte dalla magistratura per cercare di arginare il dilagante fenomeno mafioso. Nella giornata di ieri, infatti, il prefetto Paolo Giovanni Grieco ha inviato la commissione d’accesso agli atti al Comune attualmente gestito da un’amministrazione guidata da Salvatore Fortunato Giordano. La triade sarà coordinata dal viceprefetto vicario di Vibo, Roberto Micucci, che avrà al suo fianco anche il commissario capo della Polizia di Stato, Francesco Raimondo, in servizio nella Questura di Vibo in veste di dirigente dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso, e il capitano dei Carabinieri Russo, comandante del Norm di Serra San Bruno. La commissione avrà tre mesi di tempo per verificare se all’interno della sede municipale si stia operando liberi da ogni condizionamento mafioso e nel pieno rispetto della legalità. E’ probabile che il lavoro dei commissari, oltre a passare al setaccio gli anni della gestione Giordano, possa accendere i riflettori anche sulle amministrazioni dell’ultimo decennio contrassegnato da una certa vivacità sul piano gestionale con un continuo alternarsi di commissari straordinari e prefettizi, nonché di organismi democraticamente eletti. L’impatto con le gestioni commissariali, in effetti, Mileto comincia a viverlo nell’agosto del 2011 allorchè sindaco è Vincenzo Varone, uomo di eccelse doti morali e del tutto estraneo al malaffare per come riconosciuto dall’allora prefetto Luisa Latella e confermato dagli atti prodotti dalla commissione d’accesso.

Paolo Giovanni Grieco, prefetto

Nell’aprile del 2012 deve, comunque, subire l’onta dello scioglimento perché, a parere degli investigatori prefettizi, nella sua squadra di maggioranza c’era qualche componente sensibile al richiamo della criminalità. Conclusa l’esperienza della terna commissariale, a prendere la guida del palazzo comunale è Antonio Crupi costretto a chiudere in anticipo la sua gestione per gravi motivi di salute. L’ente, per qualche mese, viene pilotato da un commissario prefettizio. Poi si va al voto e, a seguito di un’accesa campagna elettorale, ad avere la meglio è Rosetta Mazzeo, dipendente dell’Asp, che, però, dopo circa due mesi, sorprendendo tutti, abbandona la stanza dei bottoni e se ne torna al suo lavoro a tempo pieno. Su cosa l’abbia spinta a rinunciare all’incarico conquistato con non poca fatica non si è mai saputo nulla. Breve intervallo con un commissario prefettizio e poi nel palazzo comunale si insedia l’attuale sindaco Salvatore Fortunato Giordano. Con ogni probabilità, sulla sua gestione potrebbe essersi abbattuta l’onda lunga dell’inchiesta “Maestrale-Carthago” che ha portato dietro numerose persone. Il viceprefetto Micucci e i suoi collaboratori potrebbero, in particolare, interessarsi delle attività di alcune ditte che gestiscono servizi comunali e che erano già operative per conto dell’Ente al momento dell’insediamento del sindaco in carica. Questi, peraltro, anche se visibilmente amareggiato per l’arrivo della commissione, non sembra intenzionato a lasciarsi travolgere dagli eventi. <Siamo molto fiduciosi nella Prefettura – afferma – e aspettiamo gli esiti del lavoro della commissione alla quale daremo massima collaborazione nella speranza che si possa chiarire che quest’amministrazione da oltre quattro anni lavora per l’affermazione dei principi di legalità e per il progresso civile della comunità>. Per inciso, Mileto dovrebbe andare al voto per rinnovare il consiglio comunale nella prossima primavera. Il condizionale, tuttavia, è d’obbligo.

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