EOLICO OFFSHORE: TOGNI (ANEV), BENE ADESIONE GOVERNO A EUROPEAN WIND CHARTER. ANEV ha sollecitato l’Esecutivo in questa direzione che è segnale per tutta la filiera industriale 

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“Siamo soddisfatti dell’adesione dell’Italia alla European Wind Charter annunciata oggi al summit dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. ANEV si è battuta molto in questo ultimo periodo affinchè ciò avvenisse e l’ampia partecipazione al Summit di tutta la filiera dell’eolico offshore rappresenta un importante segnale di sensibilizzazione nei confronti delle Istituzioni, confermando la necessità di una cooperazione a tutti i livelli nella definizione delle politiche di settore.”. E’ quanto dichiara Simone Togni, presidente di ANEV, Associazione Nazionale Energia del Vento, in occasione della giornata conclusiva del primo summit nazionale sull’eolico offshore, in corso a Roma e intitolato “Le politiche di sviluppo dell’eolico offshore: ambiente, industria, infrastrutture e ricerca”.

Nel corso del summit, è intervenuto il Ministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin che si è espresso così sui temi di attualità: “Voglio ricordare il Decreto Energia, in discussione da qualche giorno alla Camera, che ha messo in moto interventi per 27,4 miliardi di euro e contiene una misura dedicata proprio all’eolico off-shore. Per raggiungere gli obiettivi preposti entro il 2030, sarà fondamentale la cooperazione tra il Governo e le imprese coinvolte, così come lo sarà la comunicazione e l’ascolto delle regioni e delle amministrazioni locali, che, in quanto prima linea nella difesa dell’ambiente e dell’economia dei territori, possono aiutarci a trovare soluzioni sostenibili. Siamo sulla giusta strada, anche se molto resta ancora da fare, ma insieme sono certo che riusciremo a raggiungere importanti obiettivi”, ha concluso Pichetto.

Per Massimiliano Atelli, Presidente della Commissione Valutazione impatto ambientale Via e Vas del Mase, intervenuto nella sessione mattutina, “a fine anno toccheremo la quota di pareri per 2,2 GW per quattro impianti complessivi. Il 2023 è stato per l’eolico offshore simile all’anno zero”. Per Atelli, inoltre,”l’eolico offshore pone un tema di dimensionamento degli impianti, che si riflette nella complessità e nei volumi finanziari, vale a dire nella bancabilità dei progetti”.

E’ intervenuto anche Luca Barberis, Responsabile della Direzione Rinnovabili del GSE: “Stiamo investendo molto nel dialogo continuo con gli operatori. Anche un ‘no’ diventa gestibile, ma cerchiamo di ridurre al minimo le situazioni ostative di accesso agli incentivi”.

Infine, per Stefano Saglia, componente del Collegio di ARERA, “andiamo verso un mondo, che avrà di fronte un nuovo sistema di organizzazione e architettura che potrebbe favorire la pianificazione di impianti offshore in maniera importante” ma “abbiamo la necessità di cogliere il punto di caduta efficace degli investimenti, e trovare punti di incontro con l’analisi dei costi e benefici efficace” per la realizzazione dei progetti.

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