“La Fiera Centro Congressi di Arghillà progettata dall’Archistar Vittorio Gregotti era una delle opere che poteva creare ricchezza per l’intera area della città metropolitana, oltre a rivalutare la zona di Arghillà, tristemente nota oggi per il suo stato di degrado e abbandono. L’iter della grande opera, definanziata dal Sindaco Falcomatà a progetto definitivo già approvato, va riavviato e programmato perché può concretamente e senza nessun dubbio rappresentare un obiettivo per il futuro del nostro territorio”. Ad affermarlo Saverio Anghelone, consigliere comunale e coordinatore per Reggio Calabria di Noi Moderati.
Otre 15 anni fa l’Amministrazione targata Scopelliti aveva guardato al futuro pensando di costruire nella zona di Arghillà, una nuova ed imponente infrastruttura che potesse avere più funzioni. Progettata in un punto incantevole, la struttura si sarebbe prestata a diverse finalità grazie alla collocazione in un punto strategico. Principalmente la sua funzione sarebbe stata quella di agevolare l’organizzazione di attività e l’offerta di servizi direttamente collegati ad eventi fieristici tematici e congressuali, con un target ben preciso di imprese e di pubblico. Il progetto originale prevedeva, su una superficie di 8000 metri quadri, due padiglioni espositivi, una sala stampa, un ristorante, servizi ed un cortile legato alla valorizzazione del verde. Tutto quindi destinato ad ospitare sia manifestazioni espositive, di livello nazionale, che convegni, avvenimenti artistici e musicali, intercettando quindi un importante segmento di flusso turistico di tutto il sud Italia.
“Dobbiamo guardare al futuro – commenta Anghelone – perché se vogliamo pensare a qualcosa di produttivo ed innovativo per la nostra città, abbiamo la necessità di programmarlo adesso. Era il 2009 quando la celebre archistar Zaha Hadid vinse il concorso internazionale Regium Waterfront indetto dal Comune di Reggio Calabria per realizzare un grande complesso architettonico sul lungomare. Nel 2024 parliamo ancora semplicemente di inizio dei lavori, sono trascorsi 15 anni. Lo stesso vale per il Ponte dello Stretto che finalmente non sembra più un’illusione. Ecco perché la Nuova Fiera di Arghillà, in un momento in cui molti progetti prendono forma, va rifinanziata e realizzata. E’ stato sicuramente un errore accantonare questo progetto, che da un parte porta la firma di un architetto di fama internazionale, ormai non più tra noi, e dall’altro la collaborazione di professionisti reggini come l’Ing. Michele Polimeni e l’Arch. Gianni Artuso. La nostra collocazione geografica inoltre renderebbe il Centro Congressi appetibile per molte iniziative. In Italia ogni anno ci sono oltre 300mila tra congressi ed eventi business che vedono la partecipazione annua di oltre 21 milioni di persone”.
Il consigliere comunale sottolinea poi come “in questi giorni sentiamo parlare di quello che simpaticamente possiamo chiamare un “cambio di rotta” sull’Aeroporto di Reggio Calabria. In futuro il Tito Minniti, potrebbe con l’arrivo di Ryanair e il potenziamento di altre tratte nazionali, arrivare a veicolare un buon numero di passeggeri. La vera sfida adesso sarà un’altra: rendere la città completa, concentrandosi su servizi, risorse e la loro accessibilità”.
“Un territorio – conclude Anghelone – che sceglie il turismo deve innanzitutto assicurarsi la sostenibilità delle azioni ed attività che intraprenderà, sia nel breve periodo con l’immediata attrazione di flussi consistenti di turisti e dopo, nel medio-lungo, la possibilità di sviluppare un insieme di relazioni e risorse finanziarie volte a sostenere in futuro la capacità competitiva del territorio rispetto ad altre aree che si pongano come mete turistiche alternative. La Nuova Fiera di Arghillà è quindi indispensabile per il futuro di Reggio e di tutta la città metropolitana”.
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