Il Senso della Giustizia di Antonio Orlando è un romanzo ambientato nel meridione italiano e si apre con un torbido delitto, attorno al quale ruota tutta la narrazione; un drammatico omicidio del quale si conoscono, fin dall’inizio, tutti i contorni.
Si tratta di una storia complessa basata su una tragica vicenda famigliare dove l’intreccio del malaffare con il mondo della legalità descrive una realtà bifronte nella quale è difficile distinguere tra menzogna e verità, un obiettivo al quale i protagonisti della vicenda, più volte si avvicinano senza però avere il coraggio di riconoscerla. L’alto livello culturale della famiglia protagonista del romanzo, grazie al quale i suoi membri avrebbero potuto scegliere la via della legalità, non li salva, e per una sorta di istinto primordiale decidono che la salvezza del clan viene prima e sopra ogni cosa.
Ne scaturisce un thriller che è anche la metafora di un mondo dove vi è un “Senso della giustizia” mistificatorio, interessato e legato a interessi di parte; un’espressione malsana della convivenza entrata nel tessuto connettivo della società.
L’interessante romanzo è stato presentato a Cittanova presso il Polo Solidale della Legalità, a cura dell’Associazione Cittanova Radici.
Ad introdurre l’evento Domenica Sorrenti, Presidente dell’Associazione Cittanova Radici.
Il sindaco di Cittanova Francesco Cosentino, dopo i saluti istituzionali, ha presentato l’autore: Antonio Orlando, oggi in pensione, è stato uno stimato avvocato e docente di Scienze Giuridiche negli Istituti Tecnici Commerciali, ha sempre unito all’attività forense agli studi giuridici, la passione per la ricerca storica locale della Calabria.
Ha pubblicato 14 volumi in materia, oltre ad un centinaio di saggi su giornali e riviste specializzate, con alcune delle quali ancora collabora.
E’ socio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria; dell’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea di Cosenza e di tante altre importanti Associazioni.
Negli ultimi anni si è occupato di narrativa scrivendo racconti e romanzi.
Ha esordito nel 2019 con “Storie Dissonanti”(Aracne Editore).
E’ stato premiato in diversi concorsi regionali e nazionali.
Il sindaco ha poi annunciato un lavoro che presto sarà completato sull’eroina cittanovese, medaglia d’oro al merito civile.
Teresa Talotta Gullace, uccisa a Roma il 3 marzo del 1944 da un soldato tedesco mentre cercava di parlare al marito, catturato durante il rastrellamento.
A seguire, hanno dialogato con l’autore Stefania Crocitti, criminologa con la cattedra presso l’università di Bologna ed Elisa Deleo, dottoressa in Scienze Giuridiche, insegnante di sostegno.
Le letture di alcune pagine del romanzo, sono state magistralmente eseguite dell’attrice Assunta Spirlì.
È intervenuto, collegato da remoto, Nicola Alessi, direttore editoriale della casa editrice “Le Château” di Aosta, che ha sottolineando il valore dell’opera.
Nicola Alessi si è poi soffermato sulle sue origini cittanovesi.
Si sono ,inoltre ,registrati gli interventi della poetessa Vincenza Armino, della dottoressa Sara Molina e di Salvatore Adornato.
Nella seconda parte della serata, ha suscitato emozioni, il monologo sul femminicidio: “L’atavico, perenne senso di colpa”, scritto dal dottore Antonino Tramontana e interpretato da Assunta Spirlì .
Molto toccante la testimonianza dell’agente di Polizia Angelica Gaglione che, fuori dal proprio orario di servizio, è intervenuta tempestivamente, incurante del rischio per la propria vita, per salvare un uomo che, rientrando da Bari con la propria moglie, viaggiava sull’autostrada e aveva bloccato l’autovettura al centro della carreggiata a causa di un malore.
Angelica gli ha praticato le manovre di primo soccorso fino all’arrivo del 118.
La serata è stata impreziosita dal cantante Sergio Raso, un giovane molto sensibile, autore di testo e musica di canzoni che trattano temi sociali di grande rilevanza.
Numeroso e qualificato il pubblico presente.