Il 15 marzo 2024 a Reggio Calabria presso la sede dell’Ente Parco d’Aspromonte si è svolto un incontro tra una delegazione dell’Associazione “Progetto città della Piana” ed il nuovo Commissario dell’Ente Arch. Renato Carullo

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L’arch. Armando Foci Presidente Associazione “Progetto città della Piana”, afferma:<<Il 15 marzo 2024 a Reggio Calabria presso la sede dell’Ente Parco d’Aspromonte si è svolto, tra una delegazione di questa Associazione ed il nuovo Commissario dell’Ente Arch. Renato Carullo, un incontro da noi sollecitato per presentare la nostra Associazione e le sue attività  in programma e in corso di realizzazione, per proporre all’Ente un’idea progettuale per la valorizzazione ambientale e lo sviluppo socio-economico di tutto il territorio del Parco e per avere un quadro aggiornato delle attività e delle opere in corso di espletamento da parte dell’Ente>>.

L’arch. Foci continua:<<All’incontro hanno partecipato per il Coordinamento “Progetto Città della Piana” il Presidente Onorario Prof. Giuseppe Mandaglio, il Presidente Armando Foci, il Vice Presidente Luigi Cordova, il Segretario Enzo Mileto ed il dirigente Vincenzo Cosentino>>

L’arch. Foci aggiunge:<<Carullo, aprendo i lavori, ha anzitutto ringraziato l’Associazione per la sensibilità a volersi rapportare con l’Ente da lui diretto, ed ha dichiarato di conoscere le numerose e lodevoli iniziative effettuate nel territorio della Citta della Piana dall’Associazione. Dopodiché ha illustrato alcune schede progettuali predisposte dall’Ente e già proposte a finanziamento agli Enti competenti ed in particolare per la realizzazione di numerosi percorsi naturalistici.

Carullo non ha mancato però di esporre le numerose difficoltà cui si trova ad affrontare l’Ente per la carenza di personale e per l’esiguità degli spazi disponibili per gli Uffici.

Armando Foci, avuta la parola, ha quindi illustrato le analisi e gli studi elaborati dal Coordinamento dell’Associazione e consegnato al Commissario Carullo una copia dell’idea progettuale elaborata per la valorizzazione e salvaguardia ambientale di tutto il territorio dell’Ente Parco, idea che è stata esposta brevemente e nelle sue linee essenziali.

“Quello che noi prefiguriamo”, ha affermato Foci, “è, sostanzialmente, la creazione di un “Asse turistico attrezzato di cresta dei Parchi delle Serre e dell’Aspromonte” che coinvolga tutti i 37 Comuni che fanno parte del Parco d’Aspromonte e dei restanti Comuni della città Metropolitana che fanno parte del Parco delle Serre”.

Si potrebbe così realizzare, concretamente, un forte attrattore turistico collinare e montano di livello nazionale ed oltre e realizzare, finalmente e dopo anni di parole, il famoso binomio mare-monti che coinvolgerebbe così in un processo virtuoso di sviluppo sia le aree costiere Joniche e tirreniche ma, anche e soprattutto, arrestando lo spopolamento dei borghi interni dando loro il giusto ruolo che gli spetta.

In sostanza si tratta di mettere a sistema, ammodernandole e rendendole efficienti, le straordinarie risorse naturalistiche, antropiche, culturali e archeologiche di cui dispone l’area del Parco. Intanto migliorando l’accessibilità al Parco mediante l’ammodernamento della vecchia strada provinciale di cresta con l’utilizzo di materiali ecocompatibili, eliminando viziosità planoaltimetriche e mettendo in sicurezza la sede stradale.

E poi recuperando tutti i fabbricati pubblici oggi abbandonati per creare una rete di ospitalità diffusa, coinvolgendo in ciò soprattutto i privati per adottare insieme ad essi un Contratto di Sviluppo Turistico-Ambientale, che andrà poi gestito da un Consorzio di Sviluppo misto pubblico-privato a maggioranza privata.

L’ente Parco dovrà anche coinvolgere in questo progetto il confinante Parco delle Serre, al fine di poter interessare con gli interventi di valorizzazione il bacino lacuale sul Metramo, le Terme di Galatro e Antonimina e recuperare il prezioso Convento del 1.300 dei monaci basiliani di S. Elia di Cupessino, valorizzare il borgo di Canolo, ed i villaggi turistici montani di Prateria, Zomaro, Cinquefrondi, Molochio e Ciminà, riutilizzare a fini di ospitalità turistica il Parco naturale attrezzato di Cittanova, gli Ostelli della Gioventù di Cinquefrondi, S. Pietro di Caridà e di Zomaro.

Elemento forte di questo progetto sarà anche il giusto utilizzo dello stupendo edificio del “Sanatorio“nel Comune di Scido e in definitiva, ma ancor più importante, la piena valorizzazione della Stazione sciistica di Gambarie ed il “piccolo-grande” gioiello rappresentato dal Borgo di Gerace che, integrati in questo lungimirante progetto, ed anzi facendosene perno principale, ne farebbero un progetto ed una realizzazione di cui se ne vedrebbero ben presto importanti ricadute.

Con gli Enti pubblici che in esso dovranno gestire gli interessi generali, ed i privati curare sì gli interessi privati ma sempre in un’ottica che tenda a sviluppare l’interesse generale>>.

Infine l’arch. Foci conclude:<<L’idea è quella di valorizzare i punti panoramici, incrementare la fauna selvatica non nociva, recuperare i villaggi ed i laghetti esistenti, creare oasi naturalistiche, piccoli bacini d’acqua nelle fiumare per uso turistico-ambientale, per la produzione di energia idroelettrica, per l’irrigazione e per la pesca sportiva.

Il tutto dovrà poi essere supportato da un ben studiato Piano di Marketing Territoriale che esalti storia e tradizioni locali, che organizzi eventi culturali e ricreativi, che ridia vigore all’artigianato artistico, alla produzione di prodotti agricoli tipici biologici ed una rete di trattorie e ristoranti che facciano della qualità, e con prezzi concordati, il loro marchio distintivo anche mediante l’utilizzo dei prodotti locali nei loro menù>>.

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