Si attendono le motivazioni sulla decisione di scioglimento del Comune di Tropea per infiltrazioni mafiose al fine di capire se ci sono state reali infiltrazioni oppure se si tatta di potenziali infiltrazioni: in tal caso lo scioglimento è a tutela dei consiglieri comunali. Il sindaco Giovanni Macrì è rammaricato e deluso e, da avvocato, sembra promettere battaglia legale presso il Tar del Lazio, organo competente in caso di scioglimento comunale.
A Tropea si è già insediata la Terna commissariale composta dai viceprefetti Vito Turco e Roberto Micucci e dal funzionario economico finanziario, Antonio Calenda.
La commissione di accesso agli atti di Tropea era formata dal vice capo della Squadra Mobile di Vibo Ludovico Tuoni, dal maggiore Carlo Alberto Zambito della Guardia di Finanza di Vibo e dal viceprefetto Roberto Micucci. Era stata inviata la mattina del 16 ottobre 2023 dal prefetto Paolo Giovanni Grieco avviando un’attività di controllo nei vari uffici, con particolare attenzione agli affidamenti diretti per gli appalti e i lavori pubblici classificati come di somma urgenza, all’esternalizzazione di servizi e conferimenti degli incarichi esterni, alla stabilizzazione degli Lsu impiegati nei lavori al Porto, la nota vicenda del cimitero e tanto altro.
Se Sparta piange, Atene non ride. La situazione a Nicotera è abbastanza grave, stante le varie vicissitudini in questi ultimi cinque anni, con gravi accuse delle opposizioni verbalizzate in Consiglio comunale sulla gestione opaca dell’Ente. L’arrivo della Commissione di accesso segna inequivocabilmente il fallimento di questa amministrazione comunale.
Pesa, e non poco, la recente vicenda tragicomica del sindaco Marasco vittima di una ordinanza di demolizione della propria abitazione, con irregolarità riscontrate dopo un attento sopralluogo, verbalizzando dettagliate contestazioni da parte dell’Arma dei Carabinieri. Gravi le situazioni delle opere pubbliche incompiute, i lavori sospesi, il mare sporco e la fogna comunale sversata nei fossi e poi a mare, il Piano spiaggia mai attuato, il PSC non approvato, il progetto del porto turistico rimasto nei cassetti, la perdita della sede scolastica, il caso migranti argentini, il disservizio sanitario e tanto altro, inchiodano questa amministrazione inefficiente.
A Nicotera la commissione di accesso si è insediata il 5 ottobre 2023 e ha terminato il suo mandato (che dura tre mesi prorogabili di altri tre) il 5 aprile 2024. Il prefetto, dal deposito delle conclusioni della commissione ha un tempo massimo 45 giorni, e scadrà il 20 maggio p.v., per richiedere al Ministro lo scioglimento e, a sua volta, il Governo ha massimo tre mesi di tempo per deliberarlo.
Nel frattempo si avvia la macchina burocratica per le nuove elezioni vedendo inserita la stessa tra i Comuni che andranno al voto a giugno, ma nel frattempo può sempre giungere lo scioglimento rendendo vana ogni iniziativa elettorale.
La società civile e politica nicoterese dovrà decidere se partecipare alle elezioni oppure lasciare libero il campo a questa risicate e screditata maggioranza, nel caso riuscissero a rimpiazzare i fuoriusciti che hanno da tempo abbandonato Marasco, per correre da soli con la difficoltà di raggiungere il quorum, e sempre con il rischio concreto di essere sciolti in ogni caso, insediandosi poi un Terna commissariale antimafia per 18 mesi.
articoli correlati
- Tags: Comune, giovanni macrì, marasco, nicotera, Tropea
